GDC, cioè Game Developers Conference, ha creato un sondaggio dove rivela i danni e le note positive causati dalla pandemia nel mondo videoludico. Molti danni li conosciamo, ti basti vedere tutti i rinvii causati da Covid-19 e dai problemi vari che stanno tutt’ora riscontrando le aziende. Non solo a livello di pubblicazioni o lanci di nuovi prodotti o titoli, ma parliamo anche a livello di smartworking e sindacalizzazione.
Ovviamente il sondaggio riguarda gli sviluppatori; ben 3000 hanno risposto ai vari quesiti e diciamo che i risultati sono alquanto succosi, in bene o in male. Almeno rispetto al sondaggio fatto lo scorso anno in estate. Iniziamo dalle note più dolenti.
Pare che il 44% degli sviluppatori abbia confermato il fatto di aver rinviato almeno un titolo nel corso dell’anno. Al contrario del 49% che ha negato questa affermazione. Il restante 7%, invece, non ha avuto problemi di sorta in quanto non ha progetti nel prossimo futuro. Rispetto al precedente sondaggio estivo, troviamo le percentuali nettamente aumentate, specialmente per quanto riguardano i ritardi. Parliamo di un dato che, a metà del 2020, era al 33%.
Un fatto interessante, abbastanza triste, è che la stessa Game Developers Conference venne cancellata a causa del coronavirus.
GDC ha inoltre puntato sullo smartworking, chiedendo se questo metodo di lavoro ha influenzato negativamente o positivamente gli sviluppatori in questione. Al contrario di quanto si possa immaginare, il 75% ha risposto positivamente indicando un aumento della produttività che, probabilmente, non avrebbero avuto lavorando come negli anni precedenti. Addirittura il 47% degli sviluppatori, rispondendo a nome del proprio studio, ha dichiarato che hanno avuto un incremento nei loro team grazie al lavoro a distanza.
Queste sono ottime notizie, osservando come il lavoro stia scarseggiando negli ultimi mesi. Che sia veramente lo smartworking il lavoro del futuro? Anche qua i dati sono cambiati rispetto a quelli estivi, dove almeno un bel 41% degli sviluppatori ha dichiarato a GDC come il lavoro da casa avesse danneggiato la produttività.
Quali altre domande ha fatto GDC?
Nell’intervista che è stata fatta, GDC ha fatto domande ben specifiche sulla creazione dei sindacati. Nell’ultimo anno l’argomento è stato toccato più e più volte, in quanto non esiste ancora qualcosa che tuteli lo sviluppatore. Basti pensare agli episodi di crunch (ambiente di lavoro tossico, orari di lavoro massacranti), di abusi (ti basti ricordare tutte le notizie riguardanti Ubisoft) e maltrattamenti (a causa di questo, per esempio, lo studio Lab Zero Games si è sciolto).
Il 51%, poco più della metà, è a favore della creazione di sindacati per tutelare gli sviluppatori, mentre il 40% è ancora nel forse. Generalmente non è stato negato quasi da nessuno, ma molti presentano dubbi e incertezze riguardo all’effettiva efficacia di questi sindacati all’interno di un mondo come il loro.
Ovviamente non potevano mancare i sondaggi relativi alle console!
La preferenza se l’aggiudica la PlayStation 5 con ben il 44% di voti. Gli sviluppatori sono stati chiari in merito: la vendita della console ha fatto faville, vendendo ben 7,8 milioni di unità. Non solo, perché PlayStation 5 punta molto all’ecologia ed essendo parte di un ecosistema, molti sviluppatori sono rimasti piacevolmente entusisti.
Nintendo Switch si aggiudica il secondo posto con il 38% di preferenze e per terza abbiamo la Xbox Series X/S con il 30% di sviluppatori favorevoli alla console.
A livello però di piattaforma, il re indiscusso è stato il PC. Infatti si è aggiudicato un bel 58% di pollici in su e continua a dominare sulle console.