Gearbox Software, il famoso studio di sviluppo texano, sta per fondersi con il gruppo svedese Embracer per la bellezza di 1,3 miliardi di dollari. Sotto il punto di vista prettamente economico, stiamo parlando di un’operazione che somiglia a quella fatta da EA con Codemaster.
Gearbox, fondata da Randy Pitchford, è uno degli studi di riferimento, quando si parla di sparatutto in prima persona, ha dato vita a titoli che sono diventati saghe vere e proprie come Brother in Arms e l’indimenticabile Borderlands. Ha partecipato anche allo sviluppo di capolavori come Half-Lyfe e Halo.
Il gruppo Embracer ha intenzione di concludere questa fusione nel giro di tre mesi, dopo la chiusura di Gearbox esso diventerà il settimo gruppo operativo dell’agglomerato svedese.
Randy Pitchford, fondatore e attuale CEO di Gearbox continuerà a dirigerà la società, e i dipendenti diventeranno azionisti rilevanti e importanti di Embracer. La fusione consentirà la collaborazione tra le due, soprattutto in termini di sviluppo, pubblicazione, scambi di tecnologie e proprietà intellettuali, oltre ad aprire una piattaforma per future acquisizioni e fusioni nel nord America.
Vediamo insieme cosa ne pensano i protagonisti di Embracer e Gearbox
Lars Wingefors fondatore e CEO di Embracer, in un comunicato stampa si è espresso così sull’affare:
“Gearbox è senza dubbio uno degli sviluppatori indipendenti più creativi e di valore al mondo. Riteniamo che le risorse offerte da Embracer aiuteranno Gearbox ad avere una crescita significativa e continua negli anni a venire“.
Randy Pitchford ha invece commentato così la fusione tra le società:
“La visione di Lars e di Embracer come gruppo di partner alleati, impegnati ad alimentare e ad accelerare le ambizioni di una serie di società, membri imprenditoriali decentralizzati e di successo, ingrandendo al contempo il valore collettivo ei vantaggi della diversificazione in tutto il gruppo, è la strategia e il design più brillanti per il successo a breve, medio e lungo termine in questo settore in cui ho lavorato per 30 anni. La sensazione in Gearbox è che siamo appena all’inizio e questa transazione non è solo uno stimolo per il talento della nostra azienda di proprietà dei dipendenti, ma un propulsore per l’entusiasmante futuro che abbiamo pianificato”.
Credo che gli ultimi mesi saranno ricordati negli anni a venire come l’inizio di un’evoluzione di cui tutto il mondo videoludico, dagli studi di sviluppo ai giocatori, dai publisher alla critica specializzata, ha un disperato bisogno. Ci sono state, da settembre ad oggi, acquisizioni, fusioni, ristrutturazioni interne che hanno movimentato circa 11 miliardi di dollari, e ve ne saranno altre in futuro che ne muoveranno altrettanti. Dove ci porterà tutto questo e se sarà un bene o un male per te e me, videogiocatori appassionati, non posso dirlo ma, di un cambiamento, in un mondo più “conservatore” di quello che possa sembrare se ne sentiva davvero il bisogno.