D’accordo, arrivati a questo punto dobbiamo arrenderci ad un dato di fatto: Avalanche Studios, software house svedese, ama particolarmente le storie creative, caotiche e folli al di là di ogni immaginazione. Non per niente la mente di questi ragazzi ha partorito perle come Mad Max, la trilogia di Just Cause (più il prossimo quarto capitolo), il nuovo Rage 2 e altri titoli minori, ma non per questo meno fuori di testa. Il gioco di cui stiamo per parlarvi, però, ha davvero dell’incredibile…carissimi e fedelissimi iCrewers, benvenuti alla nostra anteprima di Generation Zero!
Sapete quando delle persone si ritrovano davanti ad un tavolo e cominciano a parlare di qualsiasi argomento passato, presente e futuro senza una vera e propria cognizione di causa? Ecco, il progetto alla base del gioco secondo me dev’essere nato in questo modo, in una sorta di atto di goliardia tra un gruppo di persone che si sono trovate lì per puro caso! Ma sapete una cosa? Spesso le idee più assurde possono rivelarsi anche le più geniali! Volete sapere il perchè? Presto detto!
Quel ramo del lago di Köping…
Ahhhh la Svezia, terra di tradizioni, di incantevoli laghi, ma non solo…queste fredde terre nascondono dei segreti, e starà a noi scoprirli. Questo è l’incipit di Generation Zero, un gioco che fa della varietà di generi il suo punto di forza. Il nostro protagonista è un ragazzo come tanti altri che, dopo essere tornato da una felice battuta di pesca con i suoi compagni, trova la città completamente deserta, nessun’altra forma di vita è presente.
Le nostre avventure comiciano esattamente da qui, nelle foreste di una Svezia di fine anni ’80. Siamo soli, senza nessuno che ci aiuti o che ci dia indicazioni su cosa fare. Definire la tipologia di un titolo come questo è un po’ complicato, in quanto ci troviamo davanti ad un quasi survival open world, con alcune meccaniche da GdR, il tutto condito con un gameplay in puro stile FPS. Ma non è finita qui, c’è ancora tanta carne al fuoco.
Alla scoperta del mondo di gioco
Trovandoci dinanzi ad un survival (anche se non proprio puro) cominceremo la nostra partita all’interno di una casa, dove ci verrà detto che una delle nostre prime missioni è quella di trovare i beni di prima necessità per poter sopravvivere in questo ostico ambiente in cui siamo capitati. Armiamoci quindi di binocolo, pistola semi scarica, un piccolo medikit, e partiamo!
Adesso inizierà a tutti gli effetti la nostra esplorazione del mondo circostante, ma non senza pericoli…durante il nostro tragitto, infatti, faremo la conoscenza di ciò che nel corso del gioco ci metterà spesso e volentieri i bastoni tra le ruote, ovvero una serie di tenerissimi e simpaticissimi robot zoomorfi assetati di sangue, più precisamente del nostro! Siete curiosi di sapere il motivo della loro rabbia nei nostri confronti? Beh, anche noi! (Sul serio, non è una battuta).
La storia principale, infatti, (o almeno quella provata nella closed beta) gira tutta intorno a loro, noi siamo soltanto delle povere prede in balìa di questi cacciatori e dobbiamo capire il motivo di tutto questo. Il solo modo di sopravvivere, almeno nei nostri primi passi, è provare ad aggirarli mentre andiamo in giro a cercare nuove risorse per poter potenziare il nostro personaggio e il nostro arsenale.
Per fortuna capiterà spesso di imbatterci in casse, zaini dispersi per strada o all’interno di automobili abbandonate, che possono contenere proiettili di varia natura, medikit, fuochi d’artificio (usati per distrarre i nemici) o altri oggetti interessanti che potremo usare più avanti nella storia. Qui entra in ballo la componente GdR, in quanto molti di questi materiali possono essere trovati in diversi stati, che vanno dall’essere rovinati all’essere speciali, quindi ne trarrà vantaggio anche la loro utilità.
Potremo quindi trovare mirini molto performanti oppure con vetri rotti, o addirittura diversi tipi di proiettili da poter usare a seconda del tipo di nemico che ci troveremo di fronte. I nostri carissimi robottini possono essere di vario genere, passando dai più abituali quadrupedi fino ad arrivare a quelli volanti, ognuno con le sue specifiche caratteristiche, starà noi a scoprire il modo migliore per affrontarli.
Four is better than one!
Generation Zero è un gioco che può essere tranquillamente affrontato in solitaria, anche se probabilmente avrete difficoltà nelle fasi più avanzate. Per questo motivo il team di sviluppo ha fatto la saggia scelta di inserire anche il multiplayer, per rendere il tutto molto più divertente e folle di quanto non lo sia già. Il comparto multigiocatore di questo titolo si basa un po’ su quello che è il gameplay di giochi del calibro di Left 4 Dead, dove la collaborazione tra i vari personaggi può portare alla vittoria sui robot cattivoni di turno.
Ovviamente ogni giocatore può essere personalizzato a piacimento (sia in single che in multi) grazie anche al fatto che tra i vari loot piazzati in giro o nei cadaveri dei robottoni, c’è la possibilità di trovare nuovi oggetti cosmetici come occhiali, capelli, giacche, magliette, pantaloni e quant’altro. Davvero un tocco di classe che rende tutto più colorato e vario!
Uno sguardo al comparto tecnico
Fin dai primi passi che faremo nel gioco, ci troveremo davanti delle scene davvero incredibili a livello grafico. Molti dettagli come foglie degli alberi o i movimenti dell’acqua sono veramente ben curati, così come il cambio delle condizioni atmosferiche all’interno del mondo di gioco. Ci troveremo infatti nel corso delle nostre partite a vedere l’alternarsi del giorno e della notte, oppure vedere il sole e poi la pioggia, il tutto reso in maniera davvero realistica e stupenda. Il lavoro fatto dai ragazzi di Avalanche Studios merita davvero una menzione d’onore, anche perchè le avverse condizioni del tempo influiranno su rendimento di armi e robot!
Anche il comparto audio calza a pennello con l’atmosfera in cui il gioco ci fa immergere fin da subito, accompagnandoci con delle musiche che vi daranno tensione ad ogni angolo, come se il nemico fosse lì, sempre pronto a colpirvi e costringendovi a stare costantemente all’erta. Non riuscirete mai a stare del tutto tranquilli, ve lo garantisco.