Bentornato all’appuntamento settimanale di Genesi, la rubrica di iCrewPlay dedicata ai generi, nella quale stileremo una classifica dei dieci titoli che hanno lasciato un’impronta nella storia del genere preso in considerazione. Questa settimana prendo in esame i giochi gestionali, una tipologia di game che non gode di un vasto pubblico ma che comunque affonda le sue radici già nei primissimi anni di vita dei videogame, ma prima di passare alla classifica è bene fare un un piccolo ripasso di storia.
La storia dei giochi gestionali
I giochi gestionali vengono definiti così perché il ruolo del giocatore è proprio quello di gestire. Ci sono titoli in cui si deve gestire una città, in altri invece intere civiltà, esercito compreso, oppure un team sportivo.
La parola genesi è davvero azzeccata quando si parla di giochi gestionali, non perché questo genere sia stato il primo a far parte del mondo videoludico (come forse in pochi sapranno il primo videogame ad aver visto la luce infatti risale al 1947 che, a causa dell’eccessiva spesa, non fu mai messo in commercio) ma perché è stato uno dei tre padri fondatori dei videogame come noi li conosciamo oggi, o quasi. Per vedere i primi giochi distribuiti in maniera larga bisognerà attendere fino agli anni 60, per la precisione il 1962, anno di nascita dello sparatutto Spacewar!, seguito poco dopo da Lunar Lander Game, un simulatore di allunaggio, e Hamurabi, il primo gioco gestionale della storia.
Hamurabi è uno dei primi videogame sviluppati su computer, fa la sua apparizione infatti nel 1969 su un sistema a 12-bit, il DEC PDP-8, famoso per essere stato il primo minicomputer ad aver avuto successo grazie soprattutto al basso costo, “solo” 16.000$, e alla sua forma ridotta.
Il gameplay del gioco consiste in una partita da dieci turni in cui il giocatore, nei panni dell’antico re babilonese Hammurabi, gestisce l’agricoltura della città, decide quanto cibo deve essere dato ai sudditi e il numero di terre da acquistare e aggiungere al proprio regno, nel frattempo però deve occuparsi di eventuali variazioni nel raccolto e far fronte alle piaghe che possono colpire la città. Il gioco è stato scritto in linguaggio BASIC ed è interamente testuale, il giocatore infatti si interfaccia utilizzando semplicemente la tastiera, rispondendo ai quesiti posti dal gioco con dei valori numerici.
Con il passare del tempo il genere ha avuto discreti miglioramenti, come ad esempio l’aggiunta di una mappa, seppur statica e non interattiva, in Santa Paravia and Fiumaccio, ma solo negli anni 80 cominciò a prendere le sembianze dei giochi che noi oggi conosciamo. Grazie soprattutto a Strategic Simulation Inc, una casa sviluppatrice di videogame nota per i numerosi titoli di genere strategico, i giochi gestionali divennero sempre più complessi e apprezzati dal pubblico.
La popolarità di questo genere crebbe in maniera significativa nel 1992 grazie al gioco che quasi tutti gli appassionati conoscono, Dune II. Solo dopo l’uscita di questo titolo si cominciò a parlare di giochi gestionali in tempo reale, sebbene alcuni elementi che caratterizzano questa categoria si siano già visti in altri titoli precedenti. Il creatore del gioco, Brett Sperry, coniò questo termine per contraddistinguere nel mercato Dune II dai classici giochi gestionali a turni.
Nonostante già in passato i titoli avessero diversi tipi di gameplay tra di loro, solo da quel momento iniziarono a crearsi le varie etichette di genere che distinguono i numerosi giochi nati fino ad oggi. Questo grande numero di sottogeneri rende dunque davvero difficile suddividere le varie opere in macrocategorie.
I 10 migliori giochi gestionali
Prima di iniziare la lista dei 10 migliori giochi gestionali è meglio fare una piccola premessa.
Nonostante sarebbe giusto inserire i gestionali che in qualche modo hanno segnato in maniera profonda il genere, non è altrettanto giusto inserire opere che non ho provato sulla mia pelle, quindi i videogame come quelli che ho citato poco sopra non potranno prendere posto in questa classifica. Inoltre, poiché molti dei giochi che andremo a visionare hanno avuto più capitoli all’interno delle loro serie, mi limiterò a citare il nome principale del gioco, senza specificare il capitolo o l’edizione. Non è necessario aggiungere che, come tutte le top list, questa si basa su un parere personale assolutamente opinabile, anzi sei caldamente invitato a dire la tua nei commenti.
10 Footbal Manager
Sebbene l’ultimo capitolo della serie non abbia riscosso grande successo, Football Manager è comunque un’icona dei giochi manageriali. La sua prima edizione è datata 1982 ma è solo nel 2005 che acquisisce il consenso dei consumatori, grazie anche alla collaborazione con Sega. In Football Manager il tuo compito non è semplicemente quello di allenare una squadra di calcio ma di dirigere un’intera società sportiva e tutto quello che c’è dietro. Questo titolo ha fatto breccia nel cuore degli amanti del calcio non solo grazie al suo gameplay, molto sofisticato e sicuramente complicato per i giocatori alle prime armi, ma soprattutto per l’enorme ed accurato database, compilato grazie all’aiuto di numerosi volontari.
9 Anno
La serie Anno è una delle più longeve tra i gestionali in tempo reale. L’ultimo capitolo della serie è Anno 1800 ed è stato il più venduto tra tutti i capitoli, inoltre si aggiudica al Gamescom 2018 il titolo di miglior gioco per PC.
In questo gioco dovrai gestire i cittadini della tua civiltà, prendendo decisioni in molti settori, tra cui l’industria, l’economia e l’intrattenimento per il popolo.
8 Tropico
Tropico merita un posto in questa classifica non tanto per il suo gameplay, un gestionale in tempo reale, ma perché è stato uno dei pochi, se non l’unico, a trattare temi molto seri come il totalitarismo e i brogli elettorali.
In questo gioco dovrai impersonare il capo della repubblica di Tropico, sarai “El Presidente“, e dovrai stare attento ai probabili colpi di stato che possono arrivare dal popolo o da altre nazioni potenti come gli U.S.A o l’Unione Sovietica.
7 The Sims
The Sims non ha bisogno di presentazioni, il simulatore di vita per eccellenza è entrato nelle case di quasi tutti i possessori PC e non. Il titolo è stato largamente apprezzato sia dai videogiocatori che dalle videogiocatrici ed è più che scontato dover aggiungere questo gioco alla lista.
In The Sims dovrai gestire la vita di un singolo personaggio o di un intero nucleo familiare, prendendo decisioni su ogni aspetto della vita: gli studi, la carriera, la casa, la vita sociale e la famiglia.
6 StarCraft
Nonostante la grande acclamazione da parte della critica e dal pubblico, sono costretto ad escludere la serie di StarCraft dalla parte alta della classifica. Seppur dotato di una trama avvincente, da cui sono nati ben sei romanzi, è stato per me uno di quei giochi che una volta conclusi non ho più ripreso, quindi personalmente non avrebbe senso inserirlo nella top five.
StarCraft è un gioco di strategia in tempo reale nato nel 1998 dalle fucine di Blizzard Entertainment che, nonostante non portasse una grande innovazione sul piano tecnico, riuscì a conquistare le folle grazie ad un comparto online molto solido. Mentre noi usavamo ancora i modem a 56k, milioni di giocatori si sfidavano in rete l’un l’altro e dopo l’espansione Brood War fu uno dei primi giochi ad entrare nel World Cyber Games, un evento in cui i migliori videogamer di tutto il mondo si sfidano.
Nel 2010 Blizzard da alla luce il secondo capitolo della serie, StarCraft II. Il titolo si suddivide in tre episodi da 30 missioni l’uno, tutte molto diverse tra loro. Sebbene il secondo capitolo non abbia portato innovazioni sul gameplay rispetto al precedente, i fan della serie premiano di nuovo il gioco rendendolo il titolo più venduto su PC nel 2010. Anche per questo capitolo il multiplayer è poggiato su basi solide e il sistema di matchmaking va in base alle skill dei videogiocatori, perciò non serviranno ore di pratica prima di addentrarsi nell’online.
5 Stronghold
Arriviamo finalmente nella parte alta della classifica e da qui in poi decidere la posizione dei titoli rimanenti è ancora più ostico. In quinta posizione ho deciso di inserire un dei giochi che mi ha accompagnato per quasi tutta l’infanzia. Parlo di Stronghold, un gioco di strategia in tempo reale ambientato nel medioevo che vide la luce nel 2001.
Solitamente quando si affrontano giochi gestionali con ambientazioni medioevali si pensa sempre al tatticismo bellico, ma non è il caso di Stronghold. Ovviamente questa caratterista è ben presente nella serie ma la peculiarità di quest’opera risiede nella simulazione di vita all’interno del castello sulla quale dovrai buttarci un occhio ogni tanto per evitare spiacevoli sorprese.
In Stronghold potrai decidere il tipo di partita da affrontare, bellica o economica. Nella prima ovviamente avrai a che fare con battaglie e assedi, mentre nella seconda dovrai gestire economicamente il castello e raggiungere i vari obbiettivi, senza escludere un possibile attacco dai nemici.
4 SimCity
La storia di SimCity inizia nel lontano 1989 quando, sugli schermi dei sistemi MS-DOS, apparve il primo capitolo della serie, SimCity, conosciuto anche come Micropolis. In questa simulazione manageriale hai il privilegio di diventare sindaco di una città e il dovere di gestirla al meglio facendo in modo di garantire i servizi essenziali, come l’istruzione, la sanità e la sicurezza, a tutti i tuoi concittadini. Già dal primo capitolo hai la possibilità di creare dal nulla una città oppure sceglierne una già preimpostata, una volta scelto quale città desideri governare arriva il momento di farla diventare una metropoli degna di nota.
SimCity mostra il suo massimo splendore in SimCity 4, versione in cui vengono inserite molte migliorie tra le quali troviamo le regioni. Con queste abbiamo la possibilità di costruire più città e farle collaborare tra loro siglando patti economici e scambi commerciali.
3 Total War
Eccoci arrivati al podio di questa classifica, ero molto indeciso su quale gioco avrebbe dovuto aggiudicarsi il terzo e il secondo posto. In contrapposizione ci sono due giochi completamente differenti, sia per stile che per data di pubblicazione, quindi la scelta era tra un titolo storico e un’opera recente. Infine ho deciso che ad aprire la top three di questa classifica sarà lo strategico che ha lasciato un solco profondo in questo genere, Total War.
Total War ha conquistato gli amanti dei giochi gestionali sin dal primo capitolo della serie uscito nel 2000, Shogun: Total War. L’opera divenne subito un’icona del genere grazie sicuramente alla combinazione tra strategia, tattica militare e politica e all’alternanza tra gestione a turni e in tempo reale, regalando così al giocatore una profondità tattica unica. La serie conta all’attivo ben 13 capitoli, senza contare i vari spin-off, ma nonostante questo gran numero di titoli targati Total War, la serie mantiene sempre una certa coerenza andando a modificare solo pochissimi aspetti tra un capitolo e l’altro. Al giocatore non spetta altro che scegliere il periodo storico che più gli piace.
Una delle tante caratteristiche che ha fatto risaltare la serie tra gli innumerevoli titoli dello stesso genere è lo scorrere del tempo. Total War è uno dei pochi giochi, se non l’unico, in cui dovremo preoccuparci nel garantire una discendenza. I generali e i governatori a cui affiderai il destino della tua civiltà avranno bisogno di eredi, non solo perché nei campi di battaglia potrebbero perdere la vita, ma anche perché prima o poi moriranno di vecchiaia, quindi è sempre meglio tenere pronto la prole che possa prendere il loro posto.
2 Stellaris
Quando inizi a pensare che i gestionali non potessero migliorarsi ulteriormente ecco che ti arriva in faccia Stellaris.
Stellaris non è di certo il primo gioco strategico e gestionale ambientato nello spazio che abbiamo visto, negli ultimi tempi infatti stanno nascendo sempre più titoli di questa categoria, però Stellaris ha fatto la differenza. Come tutti gli strategici di casa di casa Paradox, Stellaris non è un gioco per tutti, nonostante la grande semplificazione apportata all’interfaccia. L’immensità e la smisuratezza del titolo potrebbe spaventare un neofita, ma sicuramente sorprenderà un giocatore affezionato al genere.
La grande impresa di Paradox è stata quella di mescolare le dinamiche di un 4X (eXplore, eXpand, eXploit, eXterminate) con le dinamiche di un un enorme strategy game con sistema procedurale che regala al videogiocatore lunghissime sessioni di gioco. Inoltre la presenza di un editor, ricco di parametri, per la creazione della razza, per la scelta del governo ideale e del pianeta da abitare fa si che ogni partita sia diversa dalla precedente.
Il gioco è così complesso che è impossibile citare tutte le caratteristiche, sia per quanto riguarda la gestione del nostro pianeta, sia per l’esplorazione intergalattica grazie alla quale potremo conoscere le altre razze che abitano l’universo con la quale si potrà interagire nel bene e nel male.
1 Sid Meier’s Civilization
Per me era scontato dall’inizio inserire Civilization in cima a questa classifica, forse era l’unica cosa di cui ero sicuro, non solo perché sono un appassionato della serie, non solo per la sua rilevanza storica, sia nel genere che rappresenta sia nei giochi in generale, ma anche per l’ampio successo avuto tra i giocatori PC e console. Civilization infatti è uno dei pochi titoli sviluppati anche per le altre piattaforme al di fuori del personal computer.
Dichiarato dalla rivista Computer Gaming World, nel 1996, come il miglior gioco di tutti i tempi per PC, Sid Meier’s Civilization, un titolo strategico a turni nato nel 1991, è considerato il porta bandiera dei giochi gestionali 4X, sebbene questa caratteristica la si può trovare in altri due titoli usciti in precedenza, Andromeda Conquest (1982) e Reach for the Stars (1983).
Solitamente nei titoli 4X il gioco è suddiviso in 4 fasi, l’esplorazione, l’espansione, lo sfruttamento e lo sterminio. In Civilization dovrai fare proprio queste quattro cose mentre sarai impegnato a gestire le città create che dovrai far crescere il più possibile.
Per rendere il nostro impero il più imponente tra tutti dovremo destreggiarci tra: produzione, costruendo cave minerarie o pozzi petroliferi; scienza, un valore essenziale del gioco che ti permetterà di scoprire le nuove tecnologie; filosofia politica, grazie alla creazioni di opere culturali potremo evolvere l’ideologia della nostra nazione; commercio, essenziale se vogliamo stringere accordi con le città stato e magari farci eleggere governatori del mondo; comparto bellico, non ha bisogno di spiegazioni.
Come tutti gli altri titoli che ho trattato in quest’articolo, anche Civilization è complicato da spiegare con poche parole, ci sono troppe peculiarità da descrivere se vogliamo parlare meglio di questo gioco. Vivere la storia della razza umana, riscoprire le innovazioni tecnologiche, notare tutte le differenze culturali che ci sono tra una nazione e l’altra fanno di Civilization un gioco unico nel suo genere che da quai 30 anni garantisce al giocatore ore e ore di intrattenimento.