Genshin Impact è senza dubbio il gioco cinese che ha goduto del lancio più imponente di sempre. Nel giro di pochi giorni è stato scaricato da un gran numero di giocatori ed ha riscosso milioni e milioni di incassi. Trattandosi di un gioco free to play il titolo di MiHoYo basa i suoi guadagni su meccaniche gacha, per usare termini meno esotici, un sistema paragonabile a quello delle loot box.
Il giocatore non solo ha la possibilità, ma è proprio incitato a spendere denaro reale per sbloccare oggetti e personaggi randomici nel mondo di gioco. Questo tipo di interazione è stato adottato ormai dalla quasi totalità degli sviluppatori di titoli free poichè ritenuto una grande fonte di guadagni, ma al tempo stesso ha attirato le attenzioni dei vari governi in giro per il mondo, preoccupati per un pericoloso abuso di tali meccaniche.
Si teme che questi meccanismi interni ai videogame free to play possano essere troppo simili a quelli inerenti al gioco d’azzardo e che possano creare dipendenza allo stesso modo. Il termine gacha, di origine giapponese, è ripreso da quelle macchinette che distribuiscono sfere contenenti giocattoli casuali, un po’ come quelle presenti in Shenmue per intenderci.
Per collezionare tutti i giochini della serie è necessario spendere soldi su soldi sperando tra l’altro di non trovare doppioni. Inoltre alcuni oggetti sono più rari di altri e quindi occorrono più tentativi per trovarli. Da alcune indagini pare che tali meccaniche siano in grado di aggirare specialmente i più giovani.
Soprattutto il Belgio si era espresso negativamente contro l’implementazione di queste funzionalità nei videogame, arrivando a varare dei precisi divieti di legge. Nel corso del tempo il governo belga ha colpito Overwatch, Counter Strike Global Offense e FIFA. Ora a quanto pare è il turno di Genshin Impact, titolo che fa del sistema gacha uno dei suoi punti di forza e che ha portato uno streamer a spendere ben 2000 dollari!
Sembrerebbe proprio essere arrivato il ban per il gioco in questione, ma c’è qualche stranezza perchè, per ora, il titolo risulta non essere più disponibile solo su PlayStation 4, mentre sarebbe ancora scaricabile per PC e mobile, quest’ultima la piattaforma più pericolosa se si vogliono tenere in considerazione i giovani. Inoltre il ban parrebbe facilmente aggirabile con un semplice cambio di account. Insomma, le misure sono state adottate, ma appaiono incoerenti e poco consistenti. Staremo a vedere se ci sarà un’ulteriore evoluzione.