Ti ricordi di Get Packed: Fully Loaded? Si tratta di un titolo rilasciato su Steam circa nove mesi fa come versione completa dell’originale Get Packed per Google Stadia (2020), la cui demo si annoverava tra quelle rese disponibili durante l’Xbox Demo Event 2021 del giugno scorso.
Ebbene, in questi mesi il developer Moonshine Studios, di cui l’opera costituiva il titolo d’esordio, non è assolutamente stato con le mani in mano, realizzando una versione del titolo per Nintendo Switch rinominata Get Packed: Couch Chaos (letteralmente ‘Caos da divano’), e c’è un buon motivo per cui gli hanno dato tale sottotitolo (lo vedremo tra poco).
Get Packed: Couch Chaos, quando una ditta di sgombero diventa una squadra di eroi
Il titolo è ambientato nel 1997, nella città di Ditchlington, la quale ha la fortuna/sfortuna di essere situata proprio su uno dei giacimenti naturali di salgemma più ricchi dell’intero pianeta.
Tale importante ‘miniera d’oro in polvere‘ non può di certo passare inosservata davanti al fiuto inarrestabile per gli affari delle multinazionali, ed infatti ben presto attira l’attenzione di una di esse, la spregiudicata Industrial Salt Incorporated, la quale strappa al sindaco di Ditchlington un losco accordo, riuscendo ad accaparrarsi la proprietà dell’intera città ed ottenendo così carta bianca onde sfrattare in massa l’intera popolazione.
Tuttavia un esodo di massa per dodicimila anime non è affatto un’impresa semplice, e così quattro spiantate vittime di questa manovra capitalistica: Jay, Kirsten, Rika e Johnson si associano dando vita alla Last Ditch Removals, la ditta di sgombero più rapida e meno casinista (sì, certo!) che si sia mai vista.
Nel corso delle loro rocambolesche e frettolose operazioni di svuotamento case, i quattro soci arriveranno a scontrarsi addirittura con la Industrial Salt stessa, fino a rimanere invischiati addirittura in vere e proprie situazioni ‘extraterrestri’.
Svuota quella casa, e in fretta!
La parola d’ordine imperante in Get Packed: Couch Chaos è ‘rapidità‘. Infatti scopo del gioco, indipendente dalle varie modalità (esclusa quella party game, di cui parleremo più avanti), è ammucchiare quanti più oggetti possibili nel nostro camion dello sgombero. Ogni oggetto caricato e consegnato ci farà ottenere un tot di soldi la cui somma finale andrà a costituire la valutazione del livello (da un minimo di una a un massimo di tre stelle).
Non bisogna caricare solo oggetti piccoli come televisori o cuscini, ma anche frigoriferi, sportelli bancomat e persino automobili (auguri a farne entrare una nel camion, io ancora non ci sono riuscito). In alcuni casi addirittura gatti o persone, spesso oggetto degli obiettivi collaterali, di solito volti all’ottenimento degli sbloccabili ma in alcuni casi utili per ottenere bonus in denaro.
Quella che abbiamo descritto finora è solo la versione classica della modalità campagna, divisa in sei fasi composte da tre livelli ciascuna, ognuno con altre due modalità di essere affrontato: la modalità distruzione, nella quale bisogna distruggere il distruggibile nel livello, contrariamente alla modalità classica (nella quale danneggiare gli oggetti o gli elementi architettonici come le finestre causa la perdita di denaro); e la modalità attacco a tempo, squisitamente arcade nella quale al posto di guadagnare soldi si guadagnano secondi preziosi sul timer.
E non è finita qui, ognuna di queste modalità può essere giocata in multiplayer fino a quattro persone (che belli i Joy-Con: piccoli, pratici e simpatici). A conti fatti, il gioco dà il meglio di sé quando giocato in multiplayer, sebbene sia abbastanza fastidioso il fatto di poter praticamente raggiungere determinati risultati solo in compagnia (e.g. le automobili si riescono a spostare ad una velocità decente solo quando si è almeno in due).
Un altro motivo per privilegiare il gioco in compagnia è la presenza di un numero maggiore di modalità di gioco. Accanto alle tre modalità sopraelencate abbiamo la modalità competitiva, in cui i giocatori e le giocatrici vengono divisi in due squadre e si sfidano carico dopo carico a chi guadagna più soldi.
Per i gruppi amanti dei classici invece c’è la modalità party game, che debutta per la prima in questa versione Nintendo Switch, composta da sei minigiochi di quelli che mandano il divano nel caos (ecco spiegato il perché di un tale sottotitolo).
Scorrevole, preciso, fisicamente corretto, ma occhio agli occhi!
Sul versante tecnico si può dire che, nonostante Get Packed: Couch Chaos sia stato realizzato con il controverso e mai univocamente giudicabile Unity, non ci siano grosse criticità, sebbene la grafica non sia il non plus ultra della contemporaneità (per qualche verso sembra quella di un titolo mobile come se ne vedevano all’inizio e alla metà del decennio scorso). Il tutto è compensato dalla fisica totalmente ineccepibile, abbastanza realistica e funzionale al gameplay (una spada di Damocle, visto che bisogna stare attenti ad ogni mossa onde non rompere nulla).
Un particolare plauso va al level design mai banale e soprattutto mai uguale: ogni livello è unico e speciale rispetto a tutti gli altri, scongiurando ogni rischio di ripetitività immaginabile.
Anche dal punto di vista estetico Get Packed: Couch Chaos sa il fatto suo, presentando una verve fumettistica e a tratti zuzzurellona ma che sa dotarsi di un piglio satirico molto pungente e a suo modo maturo (la trama stessa è una critica assolutamente non velata al capitalismo di tutte le epoche, compresa la nostra).
La colonna sonora non è particolarmente originale o incisiva, tuttavia, dato il genere e la già discussa verve del titolo, si può dire non rivesta un ruolo particolarmente cruciale ai fini della godibilità di esso. Il sonoro è ben sincronizzato e qualitativamente nella norma.
Come ogni recensione a tema Nintendo Switch, è opportuno spendere qualche parola sul dilemma ‘casalingo o portatile’. Ebbene, questa volta, complici anche le ‘tendenze filo-multiplayer‘ del titolo, ci pronunciamo per la fruizione del titolo sul televisore, anche in single player. Questo perché spesso gli oggetti da recuperare onde ottenere bonus a volte sono molto piccoli, ergo piuttosto difficili da individuare sullo schermo della console stessa pena impellente miopia.