In questo periodo sto spolpando un gioco che, nel passato 2020, ha fatto molto parlare di se, ovvero Ghost of Tsushima. Era l’ultimo blockbuster del 2020 che mi mancava da portare a termine e, visto che sia online, che dai miei colleghi di iCrewPlay, ne ho sentito parlare estremamente bene, ho deciso che non poteva mancare nella mia personale libreria di esperienze videoludiche.
Andando avanti nel gioco e dopo essere arrivato a più della metà del titolo (sto esplorando parecchio cercando di trovare quanti più segreti, non sono un platinatore seriale, ma Ghost of Tsushima mi ha preso davvero tantissimo), mi sono fatto una domanda ovvero: “Quanto c’è di vero in Ghost of Tsushima? È basato su una storia vera?”. Ho cercato in maniera più approfondita nella rete per saperne di più.
Un eroe vendicativo
Partiamo prima spiegando, per chi non lo avesse giocato, di cosa parla Ghost of Tsushima e che cos’è. Ghost of Tsushima è un gioco action, open world, per PlayStation 4 rilasciato a luglio 2020. Creato da Sucker Punch, le menti dietro alla saga di Infamous (altro titolo che ti consiglio fortemente di recuperare qualora non lo avessi fatto) che basa tutta la sua struttura su una storia di vendetta e un combat system tra i più divertenti della generazione.
Prenderemo i panni di Jin Sakai, ultimo samurai rimasto in vita sull’isola di Tsushima durante l’invasione Mongola avvenuta in Giappone nel 1274. Togliamo subito un dubbio: la storia di Jin Sakai è ambientata in un periodo storico realmente avvenuto, ma le vicissitudini di Ghost of Tsushima sono, per quanto realistiche, totalmente a fantasia degli autori.
Quindi cosa c’è di vero?
Durante gli eventi di Ghost of Tsushima, i mongoli invadono l’isola Giapponese di Tsushima. Dopo una battaglia brutale, buona parte dei samurai impegnati nello scontro, vennero uccisi dalle forze dell’impero Mongolo. Tuttavia, un samurai, Jin Sakai, sopravvive alla battaglia iniziale. A questo punto Jin decide di combattere contro i Mongoli per liberare la sua isola natia dall’invasione straniera.
Buona parte degli eventi narrati sono basati su fatti realmente accaduti, soprattutto gli scontri tra le forze Giapponesi e quelle Mongole. La prima battaglia narrata in Ghost of Tsushima, ad esempio, è vera, infatti i Mongoli decisero l’invasione in terra Giapponese, partendo proprio dall’isola di Tsushima. Un piccolo gruppo di samurai venne effettivamente massacrato in questo avvenimento nel 1274.
Tuttavia, la storia Ghost of Tsushima, a questo punto, cambia repentinamente e ai fatti realmente accaduti, aggiunge personaggi di fantasia prendendosi alcune libertà sullo svolgimento della battaglia. Nel 2018, gli sviluppatori di Sucker Punch, rivelarono che volevano mantenere alcuni aspetti del gioco storicamente accurati, per fare questo invitarono nei loro studi due veri samurai (l’esercito dei samurai è ancora oggi esistente in Giappone), per saperne di più sulla prima invasione da parte della Mongolia ai danni del Giappone.
In un’altra intervista il co-fondatore di Sucker Punch, ovvero Chris Zimmerman, disse che la decisione finale fu quella di deviare un po’ i fatti realmente accaduti per rendere Ghost of Tsushima più divertente e digeribile alle masse. Oltre a questo, Zimmerman, spiegò che la vera sfida fu mantenere una trama originale, credibile, però ambientata in periodo storico reale. A questo punto si decise di aggiungere il protagonista di Ghost of Tsushima, ovvero Jin Sakai, il quale, insieme a Lord Shimura, suo zio, non è mai esistito.
Un uragano per spazzarli via tutti
In più durante la prima invasione Mongola in Giappone, questa non fu sconfitta da una singola persona come accade nel gioco (questo si poteva ben immaginare). L’armata dei Mongoli, che prende la parte del villain in Ghost of Tsushima, venne devastata a Kyushu, in Giappone, da un uragano nel 1274 (una fine non molto onorevole a dirla tutta).
Un’altra libertà storica che in Sucker Punch si sono presi, qui so che farò vacillare tutte le tue certezze, è l’iconica spada dei samurai ovvero le katana. È comunemente pensato che i samurai utilizzassero come unica arma le katana, ma non è così. Nel tredicesimo secolo, ovvero quando viene ambientato Ghost of Tsushima, l’arma principale usata dai Samurai era l’arco. La katana venne utilizzata, come arma principale dai guerrieri Giapponesi, solamente nel periodo Edo ovvero nel diciassettesimo secolo.
Anche la storia dei Mongoli viene, leggermente, distorta. Infatti nella realtà l’invasione Mongola avvenne subito dopo aver conquistato la Cina per mano di Kublai Khan, ovvero il nipote del più famoso Gengis Khan. Inizialmente l’impero Mongolo decise di approcciare la conquista del Giappone in maniera diplomatica, inviando una lettera dove chiedeva la resa dell’impero del Sol Levante. Al loro rifiuto, le due forze si preparano alla guerra. L’impero Mongolo, dopo aver invaso e aver vinto alcune battaglie, venne sconfitto, dai Samurai, ma soprattutto viene spazzato via, come detto prima, da un uragano a Kyushu nel 1974.
In Ghost of Tsushima, viene introdotta la figura di Khotun Khan, il quale è, ovviamente, ispirata al nipote di Gengis Khan ovvero Kublai, tuttavia c’è da capire come mai in Sucker Punch abbiano deciso di non mantenere i personaggi storici reali, magari come viene fatto in altre opere simili come Assassin’s Creed, dove c’è un mix di invenzione, ma con sfondo figure storiche e fatti realmente accaduti.
Quindi ricapitolando cosa c’è di vero in Ghost of Tsushima? La battaglia che i Mongoli hanno intrapreso per invadere il Giappone.
Cosa c’è di inventato in Ghost of Tsushima? Beh, direi tutto il resto o meglio, i personaggi che popolano questo bellissimo titolo. Jin Sakai, Lord Shimura e Khotun Khan, non sono mai realmente esistiti, anche se quest’ultimo è palesemente ispirato a Kublai Khan.