Sviluppato da One More Level, Splipgat6 e 3D Realms e pubblicato da 505 Games, Ghostrunner: Complete Edition è l’edizione definitiva di un titolo che ha saputo conquistare l’attenzione grazie a un gameplay veloce e punitivo che regala grandi soddisfazioni. Noi abbiamo scalato la torre e sviscerato il DLC sulla nostra PlayStation 5 e siamo pronti a condividere la nostra recensione. Pronto a massacrare nemici con un colpo solo?
Ghostrunner: Complete Edition – una vera sfida
Dopo aver recensito la prima versione di Ghostrunner e il suo primo ingresso nel mondo next-gen, ritorniamo nuovamente sul titolo per sviscerarne i contenuti legati all’edizione Completa, approfondendone pro e contro e soprattutto focalizzandoci sulle nuove modalità e sugli innumerevoli aggiornamenti che hanno coinvolto il titolo. L’edizione completa, oltre al titolo base, include il DLC Project Hel, tutti gli aggiornamenti (incluse diverse modalità aggiuntive che approfondiremo nel corso della recensione) e diversi elementi estetici legati soprattutto al braccio e alla lama.
Per chi non lo sapesse, Ghostrunner è un videogioco d’azione che mescola alcune meccaniche che hanno segnato il successo della serie Mirror’s Edge con quelle di Hotline Miami, immergendole in un contesto cyberpunk oscuro e affascinante. L’universo distopico nel quale veniamo coinvolti, non brilla per originalità ma funziona egregiamente per quasi tutta la durata dell’avventura.
Anche il plot narrativo di Ghostrunner, seppur abbastanza telefonato, riesce a intrattenere il giusto, limitandosi a fornire dettagli unicamente attraverso dei testi a schermo (il titolo presenta sottotitoli in lingua italiana). Ma non è un mistero che il fulcro su cui si concentra il titolo è il proprio gameplay, elemento di pregio che ha spinto gli sviluppatori ad annunciare perfino un sequel.
La vita di Hel
Prima di iniziare a correre lungo il paragrafo dedicato al gameplay è bene segnalare che la narrativa di Ghostrunner cerca di migliorarsi grazie al DLC intitolato Project Hel. Cronologicamente parlando, il DLC è un prequel rispetto all’avventura di Jack (protagonista di Ghostrunner) ma consigliamo comunque di giocarlo dopo il completamento del gioco principale. Il DLC ci fa vestire i panni di Hel – che non mancherai d’incontrare durante l’avventura principale – facendoci conoscere la crudele “vita” di questo singolare cyborg e ci pone perfino dinanzi a piccole scelte morali.
La durata complessiva del DLC può superare le tre ore e la complessità della trama, a essere onesti, scema quasi subito, rivelandosi nuovamente, nonostante l’impegno, quasi un accessorio, un pretesto per riprendere a massacrare chi ci ostacola lungo il cammino. Come prevedibile, cambiando la protagonista, si cambia anche parte del gameplay (incluse alcune abilità e strumenti a disposizione)… e quindi sì, ora è il momento di lasciarci coinvolgere dalla frenesia di Ghostrunner!
Gameplay
Come già detto, Ghostrunner prende in presto numerose meccaniche già viste altrove, ricucendole tra loro in modo inedito e offrendo un gameplay potente, punitivo e terribilmente appagante. Entrando nel dettaglio, da Mirror’s Edge prende in prestito la velocità (velocizzandola ulteriormente rispetto al titolo EA) e le abilità parkour mentre da Hotline Miami prende lo svolgimento dell’azione.
In parole povere: basterà un colpo per falciare i nemici. Ma questo vale anche per te: un colpo e sei morto. Se muori, ricominci dall’ultimo checkpoint. I checkpoint si ottengono raggiungendo determinati punti del livello (dalla durata media di mezz’ora ciascuno, poco più). Quasi sempre, per raggiungere l’agognato checkpoint, dovrai sterminare tutte le guardie presenti.
Questo alza notevolmente il tasso di sfida del gioco che richiede una conoscenza elevata delle proprie abilità, della frazione di livello da affrontare e dei nemici (che varieranno, seppur di poco, nel corso della trama). Decidere dove spostarti, quando agire e chi uccidere per primo – come in Hotline Miami – è fondamentale per sopravvivere. Ma tranquillo, Jack (il protagonista) ha a disposizione diverse skill da non sottovalutare e soprattutto da non abusare (in quanto regolate da una barra che si ricarica nel tempo).
Come non va sottovalutato neanche il level design che si presenta inizialmente in modo soft ma che ben presto può diventare un nostro acerrimo nemico per complessità e trappole. Ma non dimentichiamo che Jack può correre velocemente sui muri, può sfruttare un pratico rampino (relegato a determinati punti sempre ben evidenziati) e ben presto potrà avvalersi anche di power up temporanei grazie alle interferenze del cybervuoto (che approfondiremo a breve). Quindi il level design può ostacolarci o diventare nostro punto di vantaggio su nemici comunque relegati quasi sempre a un determinato set di attacchi (che presto riuscirai quasi a prevedere).
Per informazione, anche nell’edizione Complete, in Ghostrunner si muore spesso. Osiamo dire che è necessario morire e rialzarsi di continuo per perfezionare se stessi e prepararsi a fasi sempre più complesse e ostiche. Una sfida complessa che in quasi dieci ore, saprà farvi imprecare ma anche festeggiare come pochi titoli attualmente in circolazione.
E non c’è solo un’azione sfrenata e devota al massacro in Ghostrunner, oh no, dovrai metterti alla prova anche con fasi platform (spesso a tutta velocità) ed enigmi ambientali (soprattutto nel cybervuoto, location digitale dove sarà messa alla prova il tuo ingegno). Insomma, il ritmo dell’intera avventura è ben dosato e difficilmente vi stancherà. L’unico vero ostacolo è la difficoltà che può portare a una forte frustrazione (ma anche questo punto è stato in parte risolto e ne parleremo tra qualche paragrafo.).
Anche Hel ha il suo potenziale
Siamo onesti, il DLC con Hel non rivoluziona niente di quanto vissuto con Jack. Il concetto di gioco è lo stesso ma cambiano alcune cose. Prima di tutte, Hel non ha un rampino ma può saltare più lontano e presto entra in possesso anche di alcune abilità interessanti. Tra queste c’è l’abilità Surge che permette di realizzare attacchi a distanza notevoli e che vanno anche a inserirsi nelle attività platform, con piccoli enigmi dedicati.
Altra abilità di Hel è lo Shield che, da nome, è letteralmente un sistema difensivo utile per bloccare gli attacchi nemici. Questo scudo, se ben usato, ci permette di sopravvivere un po’ di più rispetto a Jack (ricordiamo le basi del gioco: un colpo e muori). Ma non farti ingannare, la storia di Hel non regala sconti e il tasso di sfida permane alto, così come la velocità di esecuzione e le ambientazioni (variano poco dal titolo originale).
Come nel titolo originale, anche nel DLC ci saranno potenziamenti da sistemare come si preferisce, sfruttando alcuni spazi e focalizzandosi su determinate abilità passive. Presenti anche diversi collezionabili da trovare in giro nei livelli (cinque) che provano ad espandere la lore del titolo. Infine, Hel si troverà anche ad affrontare alcuni boss. Insomma, non le manca niente!
Modalità extra
Nel corso del 2021, Ghostrunner è stato protagonista di ben due modalità extra gratuite (quindi disponibili anche per chi ha l’edizione standard) che ci teniamo ad approfondire in quanto provano a migliorare i difetti riscontrati nel corso del tempo. La prima da analizzare è l’Assist Mode che cerca di rendere il gioco più accessibile grazie ad alcuni interventi.
Il più rilevante tra questi è l’aggiunta di un “colpo extra” (o “vita extra” che dir si voglia). Questo permette a Jack d’incassare due colpi prima di crepare. Altri due interventi che si possono attuare riguardano la velocità della ricarica per utilizzare le skill e la velocità del gioco. Il livello di personalizzazione dell’Assist Mode è intelligente e viene incontro a numerosi utenti ma… non regala alcuna scorciatoia.
Certo, la vita extra, se ben sfruttata, migliora tantissimo e muta profondamente il concept base comune con Hotline Miami ma richiede comunque una buona dose di abilità per sopravvivere. Ed è giusto così. Caso totalmente diverso per l’altra modalità extra denominata Wave Mode. Questa aggiunge al gioco elementi roguelike, ponendo il giocatore contro ondate di nemici da affrontare con l’utilizzo di upgrade casuali. Una sfida nella sfida nella sfida che è farà la gioia degli appassionati.
Grafica e sonoro
Come detto nella nostra recensione next-gen, Ghostrunner si difende egregiamente con l’abilitazione al Ray Tracing e all’HDR, oltre alla modalità a 120 FPS. Certo, i dettagli grafici non fanno gridare al miracolo ma l’impatto generale è più che buono e considerando la velocità media con cui vi muoverete nei livelli di gioco, il risultato finale è più che positivo. Un plauso anche all’utilizzo del controller PlayStation 5, coi grilletti adattivi che sapranno farsi sentire e un sistema di vibrazione che ben si sposa con l’azione in corso.
Anche il sonoro si difende bene, il doppiaggio e le tracce sonore non brillano moltissimo ma d’altronde vengono letteralmente oscurate dalla velocità e dalla brutalità del gameplay.