Nintendo Co. Ltd., un nome, una garanzia. È la fama mondiale a precedere questa società per azioni giapponese, da sempre ai primi posti nella produzione di videogames e console. Riconoscibile dalla sua mascotte storica, che è anche protagonista di uno dei suoi giochi più famosi e amati sul globo: Mario Bros. Più di 500 giochi pubblicati, vendite vertiginose, per non parlare del numero di copie prodotte per i suoi videogiochi. Insomma, un universo da raccontare. E noi oggi iniziamo con la sua storia!
Le origini di Nintendo
23 Settembre 1889: un secolo e mezzo fa. A Kyoto, nasce Nintendo Koppai, azienda specializzata nelle carte da gioco Hanafuda.
Ma non era forse questo il destino della nascente società. E, infatti, dopo circa sessant’anni, nel 1951, diventa Nintendo Playing Card Co. Ltd. Il termine Play diventerà funzionale per lei… ma mai quanto il nome di origine, dal significato di lasciare la sorte al cielo… Nintendo!
E il cielo inizia ad indirizzare l’attività di Nintendo: qualche anno dopo viene sancita una partnership con la Walt Disney per la creazione di carte, raffiguranti i personaggi Disney. Un successo assicurato, che permette all’azione di essere quotata in Borsa!
La parola d’ordine diventa “play”
Play non è solo gioco, ma comprende tutte le attività che in qualche modo si riconnettono a dinamicità e passioni. Nel 1963, Nintendo attua questa linea direttiva. A cambiare è prima di tutto il nome, Nintendo Co. Ltd. e, a seguire, le attività intraprese. Una compagnia di taxi, una catena alberghiera, una rete televisiva: tutti strumenti che permettono alla società di commercializzare prodotti di ogni genere. Tutti in casa devono avere almeno un Nintendo! Il campo in cui, però, Nintendo eccelle è il mondo dei giochi.
Partendo da sinistra, Ultra Hand consisteva in un braccio meccanico con cui afferrare oggetti, anche a distanza. Infatti, il braccio si allungava avvicinando le maniglie e, viceversa, si accorciava allontanandole. L’immagine sulla confezione era sintomatica e significativa del senso del gioco: due bambini che, sottraevano ad un adulto una borsa da lavoro grazie al loro attrezzo.
Al centro, Love Tester, uno strumento elettronico con cui era possibile misurare il livello di amore tra due persone. Queste dovevano guardarsi negli occhi, prendersi per mano e con l’altra mano libera impugnare le due sfere che potete vedere dall’immagine. Il calcolo era istantaneo e la percentuale di errore era fissata sullo 0,001 %.
L’ultima immagine, invece, ritrae il Laser Clay Shooting System, ossia un gioco di simulazione di tiro. Un proiettore mostrava i bersagli in movimento su una parete e i giocatori dovevano colpirli con un fucile dai coli “laser”.
I mitici anni Ottanta
Il Giappone non basta. I progetti di Nintendo sono ben altri. E nel 1980 viene fondata la sere americana della società, a New York. In concomitanza, inizia il commercio di giochi elettronici portatili Game & Watch, i game boy, dovuti alla mente geniale di Gunpei Yokoi.
Ma non finisce qui l’era degli ’80. Nasce Nintendo Entertainment System (NES), che, nonostante una crisi generale vissuta dal settore videoludico di quel periodo, riesce a vendere milioni di esemplari. Sono gli anni di The Legend of Zelda e di Super Mario Bros.
…e gli anni Novanta?
Se gli anni Ottanta sono stati gli anni del NES, gli anni Novanta sono quelli del Super Nintendo Entertainment System (SNES). Un successo al di fuori di ogni scala di punteggi. Un decennio di console, tra cui Nintendo 64, e dispositivi portatili come il Nintendo Virtual Boy. Sono questi, inoltre, gli anni della serie Pokémon su Game Boy. Un altro successo che spinse la società addirittura a progettare dispositivi aggiornati, di anno in anno, come il Super Game Boy e il Game Boy Color.
Con il Game Boy Advance, viene inaugurato il ventunesimo secolo, firmato Nintendo.
Sono gli anni questi della proliferazioni di console di alta qualità, di cui parleremo nella seconda parte di questo articolo.
Restando sul versante dei videogiochi, Nintendo nel 2013 risulta essere l’editore di videogames di 17 titolo su 20 più venduti in Giappone.
Di rencente, la società ha fatto il suo ingresso anche nel mondo delle applicazioni mobile, grazie anche all’acquisizione della casa giapponese DeNA.