Bentornato su Giochi di Strategia, la rubrica di iCrewPlay dedicata a questo particolare genere di videogiochi. In occasione dell’uscita, sempre più vicina, di Age of Empires IV abbiamo deciso pochi giorni fa di iniziare a ripercorrere l’intera saga di questo famosissimo RTS, non il primo gioco di questo tipo mai creato, ma sicuramente uno di quelli che ha scolpito il genere dotandolo di caratteristiche tipiche che sono ora quasi date per scontate.
Dopo la pausa di pochi giorni fa, dedicata ad Empire Earth, torniamo a parlare di Age of Empires, ma non è ancora il momento di rientrare nella saga ufficiale. Questa ebbe infatti almeno una serie di spin-off di successo, creata per rispondere a delle esigenze di mercato che stavano cambiando velocemente. Il genere degli RTS stava d’altronde sfiorendo rapidamente e lo stesso Age of Empires II veniva troppo spesso criticato per la sua grafica 2D ed il suo gameplay datato in confronto alla concorrenza. Fu così che, fondendo alle meccaniche di base di Age of Empires II una grafica 3D ed elementi di gameplay derivati da Warcraft e Empire Earth, nacque Age of Mythology.
Age of Mythology (2002)
Age of Mythology esce infine l’11 novembre 2002 ed è sempre frutto degli Ensemble Studios. Nonostante il modo migliore per descriverlo sia “un Age of Empire con la grafica di Empire Earth e con elementi di gameplay di Warcraft”, allo stesso tempo va fatto notare che al 75% questo resta in tutto e per tutto un Age of Empires. Il gameplay è quello e non varia, continuando a ruotare intorno al centro città, a 4 ere (arcaica, classica, eroica, mitica) e alle unità “normali.” Ci sono però alcune aggiunte di gameplay che fanno la differenza: la risorsa pietra viene sostituita dal favore divino con cui è possibile “costruire” unità mitiche ed eroi e l’intero gameplay è influenzato dai poteri divini legati alle divinità adorate dalla propria civiltà.
Parlando delle civiltà, queste saranno solo tre (greci, egizi, nordici), ma ci sarà molta più differenza tra di loro, al punto che ognuna di esse determinerà un proprio stile di gameplay intorno cui costruire la strategia necessaria per raggiungere la vittoria. Oltre alla civiltà dovremo inoltre scegliere una divinità principale tra tre, a cui si andranno poi ad aggiungere delle divinità minori da scegliere ad ogni passaggio di era. Ogni civiltà ha un proprio pantheon di divinità, un modo specifico di ottenere favore divino e delle propri unità mitiche ed eroiche uniche. Anche il modo in cui queste funzionano, per altro, varia da civiltà a civiltà. L’attinenza ai miti ed alle leggende di riferimento di tutto l’impianto di gioco è a dir poco notevole.
L’altra grossa differenza tra Age of Mythology ed i suoi predecessori è anche il fatto che questi presenta una campagna singolo giocatore unica e molto lunga piuttosto che diverse campagne più corte. Questa si intitola la Caduta del Tridente e si concentra sull’ammiraglio Arkantos, eroe atlantideo devoto ad Atena, e sulle vicende legate al Tridente di Poseidone che lo porteranno a scontrarsi con il ciclope Gargarensis e a vivere una serie di miti come la guerra di Troia, la morte di Horus, il viaggio di Ulisse, il tradimento di Loki e la caduta della stessa Atlantide. Successivamente è stata aggiunta anche una seconda campagna scaricabile ufficiale che si intitola Il Dono Aureo. In questa andremo a vestire i panni di Brook e Eitri, due nani apparsi anche nella 1° campagna, mentre cercano di sopravvivere agli inganni di Skult e Loki.
Age of Mythology: The Titans (2003)
Nonostante Age of Mythology fosse un collage di altri giochi già ben conosciuti, fattore che allontanò un po’ il pubblico di riferimento, allo stesso tempo la realizzazione finale risultava di così buona fattura e qualità che il gioco ottenne comunque un certo successo, sia di critica che commerciale. L’uscita di un’espansione abbinata, come da tradizione, apparve quindi quasi scontata e il 29 ottobre 2003 uscì Age of Mythology: The Titans, realizzato sempre da Ensemble Studios.
The Titans più che modificare Age of Mythology, aggiunge contenuti. Abbiamo così nuovi comandi, caratteristiche, tecnologie ed unità, ma soprattutto abbiamo due grosse aggiunte a livello di gameplay. La prima è una civiltà completamente nuova (con pantheon associato), quella degli Atlantidei, mentre la seconda è l’esordio dei titani del titolo, ovvero colossali unità speciali ed uniche molto costose, ma dalla potenza devastante. Questi erano: Horus per gli Egizi, Cerbero per i Greci, Ymir per i Nordici e Perse per gli Atlantidei.
The Titans aggiunge inoltre una terza campagna per giocatore singolo che è un vero e proprio sequel della prima. Il giocatore prenderà il comando degli Atlantidei, guidati da Castore, figlio dell’eroe Arkantos, dopo che questi sono stati traditi da Poseidone ed hanno perso la loro patria. Nella lotta per la sopravvivenza e nella ricerca di una nuova casa, questi saranno ingannati da Urano e gli altri titani che cercheranno di usarli per liberare il malvagio Crono dalla sua prigione nel Tartaro. Un’impresa che li porterà a scontrarsi con l’alleanza tra greci, egizi e nordici prima di realizzare la verità ed impedire la catastrofe.
Age of Mythology: Extended Edition (2014-2016)
Anche Age of Mythology: The Titans ebbe un discreto successo di critica e commerciale, ma l’era degli RTS era ormai al tramonto e gli Ensemble Studios, dopo aver cercato di traghettare la propria saga nella nuova era con Age of Empires III (di cui parleremo nella prossima uscita), vennero acquistati da Microsoft stessa. Di Age of Mythology non si seppe quindi più nulla fino all’8 maggio 2014 quando, l’enorme successo del remake di Age of Empires II, spinse a investire su un trattamento simile anche per questo spin-off. In tale data uscì quindi su steam Age of Mythology: Extended Edition, un remake a cura di SkyBox Labs e Forgotten Empires che comprendeva una grafica più moderna, diverse migliorie, il supporto a Steam Workshop per le mod e tutti i contenuti del gioco originale e dell’espansione (comprese le tre campagne giocatore singolo).
In modo simile a quanto avvenuto con Age of Empires II, la risposta entusiasta del pubblico al remake di Age of Mythology spinse Microsoft ad investire su una nuova espansione sviluppata sempre dal magico duo di SkyBox Labs e Forgotten Empires. Fu così che il 28 gennaio 2016, a 13 anni dall’ultima espansione, uscì Tale of the Dragon. Questa ribilanciava l’intera esperienza di gioco, aggiungeva nuove mappe e, soprattutto, introduceva una nuova civiltà, quella Cinese, con il proprio pantheon esclusivo, le proprie unità ed il proprio titano: Pangu. Non poteva poi mancare, ovviamente, una nuova campagna per giocatore singolo in cui il Generale Jiao-Long, al servizio dell’Imperatore Yao, cercherà di ristabilire l’equilibrio tra Yin e Yang, andato perso nel corso della Guerra dei Titani avvenuta nella precedente espansione.
(continua)