Di recente mi sono trovato a dover recensire per iCrewPlay Spell Force 3: Fallen God, un real-time strategy game a tema fantasy (alla Warcraft III per capirsi). La recensione arriverà in settimana, non temere, ma il punto è che tornare su questo genere ha riacceso in me una vecchia fiamma e mi ha ricordato di quando ero adolescente e con molto più tempo libero. Un periodo in cui passavo veramente un sacco di tempo su questo genere di videogiochi.
A ben vedere, in effetti, i videogiochi di strategia sono un genere che è diventato molto di nicchia, ma che, a conti fatti, ho scoperto non essere morto mai. Anzi, nel suo angolino ha continuato a prosperare con alcune saghe che hanno raggiunto numeri più che notevoli ed un proprio pubblico di irriducibili. Da bravo fan dei generi più di nicchia (tipo picchiaduro e platform), mi sono subito riappassionato a questa tipologia di giochi. Ma forse non sai di che cosa sto parlando, vero? Bene, oggi sono qui proprio per introdurti a questo “magico mondo.” Il discorso è così vasto che, per forza di cose, ho dovuto dividere l’articolo in due. Questa è la prima parte e la seconda uscirà domani.
Definizione
Partiamo dalle basi, quello dei videogiochi di strategia è un genere che enfatizza particolarmente il ragionare e il pianificare con abilità le proprie mosse per raggiungere la vittoria. Nello specifico, un giocatore deve pianificare una serie di azioni con le proprie unità/strutture contro uno o più avversari e, solitamente, la riduzione delle forze nemiche è l’obiettivo o è comunque vitale al raggiungimento dell’obiettivo. La vittoria risiede quindi più nell’abilità di pianificazione che nella fortuna.
Questo genere è quello che spesso si ibridizza più facilmente con altri e che, per questo, è a volte difficile da riconoscere. Per esempio, molti giochi action hanno forti componenti strategiche, ma un vero gioco di strategia raramente prevede sfide esclusivamente fisiche. Se in un gioco action è normale trovarsi da soli contro molti, in uno strategico le forze in campo sono spesso bilanciate sia come numeri che come risorse a disposizione.
Altri tre generi vicini a quello dei videogiochi strategici sono i puzzle game, i gestionali ed i giochi di ruolo. La principale differenza con i primi è che questi prevedono spesso una pianificazione e ricerca della soluzione in solitaria mentre i giochi strategici richiedono che questo avvenga in un conflitto tra più giocatori. Questa è una differenza che viene condivisa anche con i gestionali dove non c’é bisogno di un’azione diretta contro degli avversari per vincere. Infine, la principale differenza con alcuni gdr è che questi spesso si concentrano su un piccolo gruppo di personaggi mentre gli strategici trattano unità e grandi numeri.
Caratteristiche
Concludiamo questa prima parte dell’articolo andando a vedere le caratteristiche condivise che è possibile ritrovare in ogni videogioco di strategia.
Unità e Conflitti
Come già detto, ogni gioco di strategia ruota intorno all’usare delle unità per gestire un conflitto di qualche tipo. Queste solitamente vengono mosse tramite mouse o tramite delle scorciatoie da tastiera, fondamentali per i giocatori più avanzati visto che la velocità di esecuzione è spesso uno dei fattori determinanti della vittoria. Le unità spesso si dividono tra unità combattive e non e a volte hanno capacità speciali che vanno oltre la loro primaria. Alcuni giochi di strategia hanno anche delle unità singole speciali che hanno effetti aggiuntivi e vengono definite eroi o qualche termine simile.
Di solito la guerriglia è al centro del conflitto di questi giochi che cercano di rendere impattanti e riprodurre le tipiche strategie che, nel corso della storia, si sono rivelate decisive. Manovre come il fiancheggiamento, l’effettuare delle diversioni o il tagliare la linea di rifornimenti dei nemici si rivelano spesso come la chiave della vittoria. Il terreno occupa, ovviamente, un’importante parte della pianificazione visto che può influire sulle capacità delle unità. Alcuni giochi, soprattutto quelli più recenti come gli ultimi capitoli di Civilization e di Total War, hanno anche aggiunto altre forme di conflitto come diplomazia e spionaggio, ma la guerra resta al centro di tutto.
Economia e Risorse
Oltre al dover gestire una guerra, i giochi di strategia spesso comprendono anche altri tipi di sfide economiche come il dover costruire edifici, mantenere la popolazione o gestire le risorse. La maggior parte permette ai giocatori di accumulare risorse al solo fine di creare unità e costruire edifici, ma la quantità e il tipo di esse varia da gioco a gioco e ci sono anche titoli dove sono molto scarse e la raccolta e gestione delle risorse è un elemento quasi principale.
Quando si parla di usare le risorse per costruire o produrre qualcosa, di solito il gioco di strategia mette in campo un albero tecnologico che mostra tutti i vari percorsi che possono essere fatti per far avanzare la propria fazione. Il primo passo di un gioco di strategia è guardare l’albero tecnologico e stabilire un proprio ordine di costruzione, ovvero pianificare gli edifici, le unità e gli avanzamenti tecnologici a cui vogliamo dare priorità rispetto ad altri. Pensare di poter costruire tutto e subito è una follia perché spesso le risorse non bastano a farlo.
Mappa ed Esplorazione
Come già detto, l’esplorazione è una parte fondamentale dei giochi di strategia. I primi videogiochi di questo tipo mostravano una mappa vista in modo piatto dall’alto, più o meno come guardare la plancia di un gioco da tavolo, ma molti titoli più recenti hanno adottato una soluzione isometrica. Con l’avvento del 3D e la possibilità di ruotare la telecamera, inoltre, quest’ultima scelta si è fatta quasi vitale. In ogni caso, raramente i giochi di strategia si mostrano attraverso la prospettiva di un singolo personaggio sul terreno.
Un altro elemento tipico di questi giochi è la nebbia di guerra. Ogni unità ed edificio che ci appartiene ha un suo raggio di visione. Oltre il limite di questo, tutto è avvolto nell’oscurità e va scoperto visto che potrebbe contenere tesori e risorse o essere abitato da creature e nemici. Tuttavia, anche dopo aver esplorato un’area, questa diventerà più scura e non vedremo cosa succede in essa a meno che una nostra unità o un nostro edificio non la osservi attivamente. Il giocatore può vedere il terreno e come era la situazione nell’area esplorata al momento in cui l’ha vista, ma non può sapere cosa ci succede sempre in tempo reale e, a volte, la nebbia di guerra nasconde brutte sorprese.
Tempo Reale e Turni
Passando in termini più ampi di gameplay, come vedremo meglio domani, i giochi di strategia si possono suddividere in quattro macro-gruppi in base a come si dispongono su due assi diversi. Il primo di questi assi è il modo in cui si svolge il tempo di gioco, ovvero se questo si svolge in tempo reale (real-time strategy) o se procede in base a dei turni alternati tra i vari giocatori (turn-based strategy). Nel primo caso c’é un maggiore focus sull’azione e sulla velocità mentre nel secondo ci si concentra maggiormente sulla pianificazione.
Se escludiamo i fan che amano a prescindere qualsiasi tipologia di giochi di strategia (tipo me), c’é sempre stato un certo attrito su quale sia il vero gioco strategico tra i due. La differenza risiede anche nell’IA che, nei RTS, tende a compensare il poco tempo di calcolo disponibile con il fatto che prende decisioni molto più velocemente dell’uomo. Di contro, in un TBS, l’IA ha più tempo di calcolo e a volte ci si trova a giocare una partita a scacchi contro un avversario molto ostico. Molti puristi dei giochi di strategia prediligono per questo la sfida mentale dei TBS visto che i RTS si riducono troppo spesso a chi clicca più veloce con il mouse o con la tastiera.
Strategia e Tattica
L’altro grosso asse su cui si dividono i giochi di strategia è se questi usano di più la strategia militare o la tattica militare. Facciamo un passetto indietro per spiegare questi due termini che magari sono un po’ poco chiari. Come tattica ci si riferisce all’uso delle truppe in una data battaglia mentre con strategia si intende la pianificazione più grande di truppe, luoghi e edifici al fine di raggiungere i propri obiettivi (anche a costo della sopravvivenza degli stessi).
Logicamente una piccola dose di tattica è sempre presente anche nei giochi dove il focus è sulla strategia, ma esistono titoli di questo genere (chiamati real-time tactics e turn-based tactics) che si concentrano quasi esclusivamente sulla tattica, spesso lasciando sullo sfondo o ignorando completamente la gestione delle risorse e la costruzione di nuove unità. In questi giochi spesso e volentieri al giocatore viene fornito un piccolo numero di unità definite e quest’ultimo deve cercare di raggiungere i propri obiettivi e vincere le proprie battaglie esclusivamente con quelle.
Ambientazione e Tema
Facciamo un ulteriore passo verso l’alto per vedere le ultime due caratteristiche attraverso cui è possibile suddividere i vari giochi di strategia. La prima è, ovviamente, l’ambientazione. Possiamo suddividere tutti i giochi in 4 macro-gruppi di ambientazioni diverse: storiche, fantasy, fantascientifiche e ucroniche/distopiche. L’ambientazione può inoltre essere rappresentata su vasta scala, con una mappa nazionale o mondiale fin da subito a disposizione (nuovamente, la serie di Total War è un esempio), o su piccola scala, con le varie regioni del mondo che vengono svelate via via che la nostra fazione le attraversa (vedi Warcraft o Starcraft). Infine ci può essere differenza tra un gioco di strategia che si concentra sugli scontri di terra, uno che si concentra sugli scontri navali/aerei e uno che li ha entrambi.
Le ambientazioni storiche variano tantissimo, ma di solito si concentrano su due periodi specifici: quello della 2° Guerra Mondiale e quello dell’epoca medievale. Un terzo periodo spesso utilizzato è quello dell’Era Napoleonica mentre gli altri sono spesso ignorati o comunque meno presenti. Per quanto riguarda fantasy e fantascienza, le ambientazioni ovviamente variano molto, ma le prime fanno spesso riferimento al tipico fantasy eroico alla Signore degli Anelli. Le seconde sono molto più varie, possono o non possono comprendere battaglie spaziali e la tecnologia può essere sia raffigurata in modo esagerato (alla Star Wars) che in modo sporco e realistico (alla Cyberpunk 2077). Infine con ucronie e distopie ci si riferisce a quei giochi dove si sono alterati i fatti storici creando una linea temporale parallela (ucronia, tipo “L’Uomo nell’Alto Castello”) o un futuro molto più oscuro e pessimistico di quello effettivamente probabile (distopia, tipo “Blade Runner”).
Numero di Giocatori
L’ultima caratteristica che ci permette di differenziare i vari giochi di strategia è il numero di giocatori per cui questi sono pensati. Di base, la maggiore parte dei giochi di questo genere, soprattutto quelli più vecchi, prevedono modalità di gioco per un singolo giocatore e per il multiplayer. La prima si sviluppa in una o più campagne, ovvero serie di scontri con l’intelligenza artificiale atti a raccontare la o le storie alla base del gioco. La seconda vede invece la possibilità sia di affrontare l’IA che altri giocatori umani tramite una connessione di qualche tipo.
Tuttavia negli ultimi anni anche i giochi strategici hanno visto una deriva verso il genere del multiplayer massivo. Questo è dovuto principalmente al successo dei MOBA (il primo gioco di questo tipo, Dota, era una mod di Warcraft III) e dei giochi di strategia da cellulare come il famoso Clash of Clans. Spesso e volentieri i puristi dei giochi di strategia giudicano negativamente i videogiocatori di questi titoli che, tuttavia, hanno tutte le caratteristiche di questo genere e quindi vi rientrano di diritto.
(fine prima parte)