La difficoltà dei videogiochi è davvero paragonabile ad un unico titolo?
Da ormai qualche anno a questa parte gli sviluppatori hanno alzato la curva di difficoltà dei propri giochi, tralasciando brand di sparatutto famosi e affini.
In un mondo in cui si tende a metter una bella etichetta ad ogni cosa nuova, quale poteva essere quella adeguata ai videogiochi la cui “difficoltà” è più alta, quei giochi frustranti in cui il Game Over è dietro l’angolo?
Molto semplice: Dark Souls.
Dark Souls, titolo ormai estremamente famoso uscito nel “lontano” 2011, è uno di quei videogiochi che, a mio parere, ti cambiano. Un gioco cattivo e infame, un gioco che pare creato da un pazzo misantropo e sotto acidi.
Così pensai la prima volta che ci giocai. Ero furioso, ogni mio minimo errore era ripagato da un colossale SEI MORTO, senza contare tutte queste statistiche che non comprendevo e le community online piene di espertoni, con sigle e acronimi mai sentiti.
Poi quel gioco l’ho finito, l’ho imparato e rigiocato più e più volte, insieme ai suoi seguiti e al suo “fratellino” Bloodborne. Un totale di, almeno 800 ore considerando tutti i giochi.
Non avevo, però, mai notato questa associazione dei termini “difficoltà” e “Dark Souls”, termini utilizzati per descrivere il tasso di difficoltà di ogni singolo gioco uscito più o meno dal 2013, fino a che non comprai, e finii, Dark Souls 3 dopo circa 35 ore.
Per quanto Dark Souls 3 sia magnifico non lo trovo nemmeno lontanamente difficile. Stimolante? Impegnativo? Forse, ma non difficile.
Nella mia adolescenza provai un gioco che ancora oggi mi provoca incubi notturni: Ghost and Goblins, giocato spendendo tutti i miei risparmi ogni Martedì pomeriggio al cabinato vicino alle mie scuole superiori. Tutt’ora non ho mai superato il secondo livello.
In questi anni da videogiocatore le ho provate praticamente di ogni tipo: RTS, FPS, Actions RPG, MMORPG, Bullet Hell e via discorrendo. Trovo, ad esempio, molto più difficile tutto il contesto di microgestione di Starcraft, le combo spacca-stick di Street Fighter o la coordinazione in team di un qualsiasi MOBA.
In poche parole
Ricordo i tempi passati su World of Warcraft a fare macro e keybind per gestirmi le 20/25 mosse, mosse che mi dovevo poi anche imparare a memoria. Così come dovevo impararmi quelle dei nemici e come contrastarle. Stesso identico concetto per i MOBA.
Dark Souls è semplice memoria e un pizzico di gestione delle statistiche.
Ogni gioco è Dark Souls così come nessun gioco lo è. Con lui condividono l’impegno richiesto e la pratica necessaria pur rimanendo unici e differenti, con curve di difficoltà che toccano picchi e necessità completamente diverse.
Perciò la prossima volta che giocherete a Cuphead o al prossimo gioco frustrante ricordate:
Git Gud.