I giochi moderni stanno diventando dei veri e propri capolavori fotorealistici, con grafica da mozzare il fiato: ma chi ha detto che tutto questo sia necessario per rendere bello un gioco? Per dimostrarti che non serve, ti propongo 5 titoli in grafica retrò, che ti faranno innamorare con il loro stile pixel art.
Non si tratta di una vera classifica, quanto di una semplice lista, dato che i giochi di cui andrò a parlare sono molto diversi tra di loro e quindi imparagonabili: l’ordine con cui vengono presentati non risulta quindi essere rilevante e non è indice della loro qualità.
The Escapists
Non hai scuse per non aver giocato questo gioco, dato che è presente per qualsiasi piattaforma, compreso il tuo smartphone: The Escapists è un gioco tanto semplice, quanto divertente che basa le sue meccaniche, come intuibile dal nome, sull’evasione. Saremo infatti dei carcerati, che di volta in volta verranno rinchiusi in prigioni con livelli di sicurezza e sorveglianza sempre maggiori: dovremo “semplicemente” fuggire.
Per raggiungere questo scopo, dovremo usare tutta la nostra immaginazione: potremo scavare un tunnel sotto terra con i cucchiai di plastica rubati in mensa, come nei più classici film, o potremo osare di più, facendo un’agguato a una guardia, rubandogli le chiavi e uscendo serenamente dal cancello principale, sta a noi scegliere. Non sarà tutto facile, dovremo evitare di farci vedere dalle telecamere, bypassare i metal detector per nascondere oggetti di contrabbando: insomma potremo, e dovremo, sperimentare di tutto in questo stupendo gioco di ruolo.
Papers Please
Invertiamo i ruoli con Papers Please, diventando noi delle forze dell’ordine: in questo titolo impersonificheremo un ispettore di frontiera addetto al controllo immigrazione in Arstotzka, un fittizio Paese a regime comunista. Attraverso la vita lavorativa del personaggio protagonista, addetto a controllare i documenti degli immigrati secondo le normative imposte dal regime, potremo conoscere di più sulle vicende di Arstotzka e dei paesi limitrofi: i pessimi rapporti tra i vari paesi porteranno il protagonista a seguire norme sempre più stringenti e controlli sempre più scrupolosi, nonché affrontare eventi sempre diversi. Conosceremo inoltre alcuni personaggi che diventeranno importanti nel nostro mese di lavoro tra il 1982 e il 1983.
One Shot
Passiamo dal controllare documenti a controllare i “Documenti”: se non l’hai capita, ritorna a leggere l’articolo dopo aver giocato a One Shot. Questo gioco è estremamente particolare: la sua genialità vi farà uscire di testa. One Shot è un gioco ambientato in un mondo sull’orlo della distruzione e Niko, il simpatico gatto protagonista, ne sarà il messia: il nostro obiettivo sarà quello di salvarlo usando il “sole“, ovvero una lampadina trovata in uno scantinato a inizio gioco.
Questa descrizione però non è esatta: sarebbe meglio dire infatti che l’ambientazione di One Shot è il tuo computer, in tutta la sua interezza e già nei primi momenti di gioco capirai il perché. Il viaggio ti porterà a scoprire le tre aree del gioco e ti guiderà attraverso le leggi di Isaac Asimov della robotica: un viaggio che ti toccherà nel profondo e segnerà per sempre la tua storia videoludica.
Undertale/Deltarune
Se parliamo di giochi dalla grafica in pixel art non possiamo non parlare di Toby Fox e dei suoi titoli: questi sono un must per tutti i giocatori, in particolare per tutti gli amanti dei giochi di ruolo. Toby Fox ha avuto un’abilità nel creare il mondo di Undertale e i suoi personaggi encomiabile: non a caso ogni gioco appartenente alla stessa fascia del mercato videoludico ad oggi viene paragonato a lui. Dalle colonne sonore, alle boss fight alla storia, con tutti i suoi finali: non c’è nulla di fuori posto in questo titolo che può essere definito un capolavoro. E il nuovo gioco, Deltarune, non sembra essere da meno: attualmente sono usciti solo i primi due capitoli e sono scaricabili gratuitamente da chiunque, ma l’esperienza di gioco sembra essere all’altezza del primo titolo, se non migliore. Inoltre Deltarune, avendo una storia collegata ad Undertale con costanti riferimenti, ma indipendente, sta riuscendo non solo a gratificare i giocatori del primo storico titolo, ma anche tutti i nuovi player.
Omori
E ora passiamo a quello che posso definire uno dei miei giochi preferiti, se non il mio preferito: Omori. Questo titolo è un Rpg Horror psicologico, anche se a primo impatto non sembrerebbe: il gioco analizza la psiche umana e le sue sfaccettature, mostrando le conseguenze dei traumi infantili sul protagonista. Dell’ambientazione e della storia non posso raccontare altro, perché la conoscenza di anche solo un dettaglio andrebbe a rovinare la magnifica esperienza di gioco: in compenso posso constatare che il comparto artistico è stupendo, come anche la colonna sonora. A differenza di altri giochi dello stesso tipo, Omori, a differenza di altri titoli similari, ha posto particolare attenziona anche al gameplay, oltre che alla storia in sè, andando a creare un ottimo sistema di combattimento a turni: ognuno dei 4 membri del party ha caratteristiche proprie, e starà a noi andare a farle risaltare al meglio, creando build dedicate. Tra l’altro questo gioco sta per uscire su Nintendo Switch e PlayStation 4: potrebbe essere un’ottima occasione per recuperare quella che per me è una perla del mondo videoludico, purtroppo troppo sottovalutata.