Pare proprio che i giochi di strategia in tempo reale (o RTS che preferisci) siano in procinto di vivere una seconda giovinezza, grazie al supporto che steam/GoG fornisce alle community creative (e di nicchia) ed alle nuove tecnologie che gli permettono di espandersi in direzioni e modi impensabili fino a pochi anni fa. Il ritorno in scena ed il rinnovato successo di Age of Empires sono un chiaro segnale di quanto sta avvenendo, ma, come avvenne in passato, anche adesso questo titolo fa da apripista ad una serie di giochi pronti a seguirlo a ruota, tra tutti il recente Stronghold Warlords.
Stronghold Warlords è l’ultimo capitolo di una saga di RTS ideata da Firefly Studios per quanto distribuita da marchi diversi (come vedremo a breve). Nella marea di giochi di questo genere che uscivano negli anni 2000, Stronghold riuscì a farsi distinguere per il suo gameplay particolare che ribaltava completamente gli assunti standard del genere imposti da Age of Empires e simili per muoversi verso uno stile di gioco opposto. Tra poco ne parleremo meglio, ma è indubbio che, pur non riuscendo mai a sfondare del tutto, questa è una saga che è rimasta nel cuore di chi l’ha giocata tanto da coniare un sotto-sottogenere, quello dei Castle Sim, dove la componente strategica è bilanciata da un’altra componente fortemente gestionale.
Stronghold (2001)
Il 1° Stronghold uscì il 21 ottobre 2001 e venne distribuito da Take 2 Interactive. In superficie sembrava il tipico RTS a tema medievale, ma sotto questa copertina Stronghold nascondeva un gioco ben più complesso e differente dai titoli a lui simili. Dove infatti gli RTS alla Age of Empires si concentravano sugli scontri e sull’attaccare e conquistare, Stronghold si concentrava sul costruire la propria città e difenderla dagli assalti. Pescando a piene mani dai giochi gestionali, molti erano gli elementi che rendevano Stronghold diverso. Bisognava infatti gestire la propria città al 100%, dando motivo ai popolani di rimanere e lavorare (con le buone o con le cattive) e generando tutte le catene di risorse necessarie a realizzare strutture ed unità. Una grossa parte del gameplay era poi riposta nel fuoco, arma potentissima per difendersi dagli assedi, ma anche molto pericolosa visto che poteva facilmente incenerire la nostra stessa città se se ne perdeva il controllo.
La 1° campagna singolo giocatore di Stronghold ci vedeva prendere i panni di un giovane comandante (il Ragazzo) che, aiutato da due lord fedeli al Re (Lord Woolsack e Sir Longarm), cercava vendetta contro il Ratto (Duc de Puce), il Serpente (Duc Beauregard), il Maiale (Duc de Truffe) e il Lupo (Duc Volpe), colpevoli di aver assassinato suo padre ed usurpato le sue terre. Completata questa, si sbloccava una 2° campagna economica dove bisognava ricostruire e riportare al successo il Regno. Oltre a queste due campagne, inoltre, Stronghold comprendeva una serie di scenari di guerra ed economici da completare, una modalità Assedio dove si doveva attaccare o difendere diversi castelli storici ed una modalità libera dove l’unico obiettivo era sviluppare il più possibile la propria città.
La sua unicità permise a Stronghold di ottenere un buon successo commerciale nonostante una grafica 2D abbastanza datata per l’epoca ed ampiamente superata dalla concorrenza che stava ormai vertendo verso il 3D completo. La cosa curiosa è che molti elementi che vennero al tempo criticati (tipo il doppiaggio) sono oggi considerati particolarità a cui la community si è affezionata nel tempo. Per quanto il gioco originale sia oggi abbastanza difficile da trovare su disco, è disponibile in versione HD sia su Steam che su GoG.
Stronghold 2 (2005)
Il successo del 1° Stronghold permise a Firefly Studios di generare una serie spin-off,Stronghold Crusaders (di cui parleremo nel prossimo articolo della rubrica), prima di tornare nell’amato setting medievale per il seguito diretto. Stronghold 2, uscito il 22 aprile 2005 e distribuito da 2K Games, vedeva la sua principale novità nell’implementazione di una grafica completamente 3D, più al passo con i tempi. La parte gestionale del gioco viene inoltre ampliata e resa ancora più complessa con l’inserimento di una nuova risorsa, l’onore, e ulteriori pericoli che possono influenzare la popolazione (come infestazioni di ratti e criminalità). Inoltre vengono introdotti sulle mappe le proprietà indipendenti governate da lord minori con cui è possibile costruire alleanze per ottenere periodici invii di risorse di vario tipo.
La campagna singolo giocatore è nuovamente divisa in due, tra una che si concentra sulla guerra ed una puramente economica. Stavolta però le due sono scollegate e la seconda ha una narrazione molto generica. La 1° è invece ambientata nell’11-12esimo secolo in Inghilterra quando la misteriosa scomparsa del Re getta il regno nel caos. Vestiremo così i panni di un valoroso cavaliere e del suo paggio mentre cercano di salvare il paese dalle mire di tutti gli ambiziosi signori desiderosi di controllarlo. Oltre a questa modalità e a quella Assedio e Libera, riproposte dal primo gioco, avremo poi anche una modalità Kingmaker, simile alla Schermaglia di Stronghold Crusaders, ma con più peso dato alla parte politica delle alleanze tra i sovrani.
Purtroppo Stronghold 2 non ottenne il successo sperato. La maggiore complessità del gioco unita con una grafica che nel 3D faceva vedere tutte le sue lacune allontanò molti dei possibili nuovi giocatori. Il titolo è inoltre diventato tristemente famoso per la sua incredibile quantità di problemi tecnici tra crash, lag e bug vari. Questi vennero prontamente risolti con una serie di patch che aggiungevano anche una nuova modalità di gioco, la Conquest Trail (una serie di missioni di crescente difficoltà simile ad una modalità simile proposta sempre in Stronghold Crusaders), ma ormai il treno era passato ed a poco servì anche riproporre l’intero pacchetto su disco come Stronghold 2 Deluxe. In ogni caso, a oggi, trovi una versione completa ed aggiornata su Steam.
Stronghold 3 (2011)
Il declino del genere RTS ovviamente colpì anche le saghe minori come quella di Stronghold e questa tentò di restare a galla con “espansioni” e tastando nuovi settori, fallendo però ogni volta. Nel 2011 Firefly Studios decise di tornare all’ovile ed il 25 ottobre uscì il 3° capitolo della serie principale, distribuito stavolta da SouthPeak Games. A livello di gameplay Stronghold 3 ripropone il meglio dei giochi precedenti realizzando però il tutto con un nuovo motore 3D estremamente realistico e dettagliato. Oltre a questo, aggiunge anche un nuovo sistema di tempo atmosferico ed una meccanica di nebbia di guerra alterata dal giorno alla notte davvero affascinante visto che richiederà la costruzione di torce e torri di segnalazione da “accendere” alla bisogna.
La campagna singolo giocatore di Stronghold 3 è una citazione del 1° gioco oltre che un sequel diretto. Andremo infatti a vestire nuovamente i panni del giovane comandante del 1° Stronghold mentre cerca di sopravvivere alla vendetta del Lupo, miracolosamente sopravvissuto all’impalamento e capace di radunare i nuovi Ratto, Maiale e Sciacallo al suo fianco. Una volta sconfitto il nemico, potremo affrontare una nuova campagna economica per la ricostruzione delle nostre terre. Stronghold 3 ripropone inoltre l’ormai collaudata modalità Assedio, ma mancano completamente tutte le altre modalità tipiche della saga, ovvero Kingmaker/Schermaglia e Conquest Trail.
Questa grave mancanza unita ad una valanga di problemi tecnici (persino più gravi di quelli visti in Stronghold 2) sancirono il triste destino di Stronghold 3 che appariva, a conti fatti, come un gioco tanto promettente quanto incompleto. Nuovamente Firefly Studios si mosse a venire incontro alla community con numerose patch che correggevano gli errori e aggiungevano contenuti, ma, nuovamente, era troppo tardi ed il gioco si rivelò un successo solo parziale. Attualmente si può acquistare Stronghold 3 Gold (la versione che comprende tutte le aggiunte rilasciate successivamente) direttamente su steam.