Sviluppato da Silverstring Media e pubblicato da Fellow Traveller, Glitchhikers the Spaces Between è principalmente un’esperienza particolare che di videoludico ha molto poco. Sì, è disponibile per PC e console e sì, richiede una certa interattività con l’utente ma la partecipazione vera e propria la ha con i pensieri, le credenze, le certezze… perfino con l’anima dell’utente. Ma tutto questo avviene solo se si scende a patti con molte, molte cose. Scopriamo tutti i dettagli nella nostra recensione!
Glitchhikers: storie e glitch su Nintendo Switch
Noi abbiamo giocato e rigiocato la versione di Glitchhikers the Spaces Between per Nintendo Switch e possiamo anticiparti che la versione portatile è semplicemente perfetta per usufruire al meglio di questa stravagante esperienza. Ma procediamo con ordine. Cos’è l’opera di Silverstring Media? Si tratta di un sequel o meglio, di una sorta di remake di Glitchhikers, titolo del 2014 nato come esperimento ludico che ha ottenuto una discreta attenzione.
Glitchhikers the Spaces Between potrebbe essere accomunato ai normali walking simulator…non lo è, non pienamente. In alcuni casi, infatti, non ti muoverai neanche. Eppure il titolo recensito racconta di un viaggio. O meglio, di ciò che c’è in mezzo a un viaggio. Infatti non sappiamo da dove partiamo e neanche dove andiamo. Siamo esattamente nel mezzo. In quella fase d’attesa, o di percorso. Siamo nel momento in cui attendiamo di arrivare alla destinazione. Un momento spesso ignorato e che invece può riservare tante sorprese… o magari no.
Glitchhikers the Spaces Between è chiaro da subito: non ci sono risposte esatte, non c’è una vittoria, non c’è giusto o sbagliato. E soprattutto: c’è la possibilità che il viaggio non ti lasci niente. Ma anche il niente può andare bene. Il gioco permette anche di uscire di colpo dal viaggio per poi ricominciarne un altro. Tu hai il controllo, sempre. Ma perché questa possibilità ti starai chiedendo, perché dover abbandonare un viaggio?
Glitchhikers the Spaces Between non ha paura di parlare di tutto. E lo fa in modo aperto, spingendoti a ragionare. Quindi può essere possibile trovarsi a parlare di argomenti molto delicati – perfino scomodi – e che possono riguardare tanto la vita, quanto la morte, passando per l’identità di un individuo, la società, l’economia… ti potrebbe perfino capitare di parlare dell’essenza stessa di un videogioco come del cielo e delle stelle. Tutto questo in modo assolutamente casuale e soprattutto libero. Non entreremo nel dettaglio degli argomenti per non rovinare l’esperienza, in quanto ogni viaggio può essere unico e soprattutto personale.
Inizia il tuo viaggio
Glitchhikers the Spaces Between presenta diversi momenti di viaggio: una sala d’attesa in un aeroporto deserto, una breve passeggiata notturna in un parco isolato e vuoto, una carrozza silenziosa di un treno notturno, un lungo percorso in auto e infine un minimarket perennemente aperto e vuoto. Queste sono le location del mondo di Glitchhikers ed è qui che avrai modo di vivere uno o più viaggi, tra un’attesa e un’altra.
Ogni viaggio ha una durata che oscilla molto tra 15 e 30 minuti. La longevità complessiva del titolo comunque non è calcolabile, tutto dipende da te e da quanto riuscirai a farti rapire dal suo oscuro mondo e dai suoi personaggi chiacchieroni. In ogni caso, la breve durata di ogni viaggio e la possibilità di poterli vivere sulla tua Nintendo Switch, dove vuoi, è un enorme vantaggio da non sottovalutare. Magari rendendo unico un vero momento di attesa.
Glitchhikers the Spaces Between non è un gioco d’azione, non richiede abilità di alcun tipo, non c’è un game over. Glitchhikers the Spaces Between è un’infinita sequela di riflessioni, un invito a scavarsi dentro alla ricerca di risposte, o pensieri o semplici parole o concetti. Potrebbe perfino regalarti un nuovo modo di vedere o affrontare determinate situazioni.
In Glitchhikers the Spaces Between si legge moltissimo e lo si fa tutto in inglese. Tra l’altro, dati gli argomenti non sempre facili o leggeri, è richiesto un buon livello di comprensione della lingua. Ma oltre a leggere, bisognerà anche dare risposte. Questo è ciò che farai nella gran parte del tempo. Il resto è una sorta di extra che non lascia alcun segno.
Glitchhikers the Spaces Between è lento e si prende il suo tempo. E’ anche criptico, non sempre chiaro. Questo può essere un punto di forza come una debolezza. Inoltre se è vero che ogni viaggio è diverso per personaggi e/o argomenti trattati, è anche vero che le location sono sempre uguali e non c’è un senso di progressione se non propria del giocatore. Ossia: quante cose ho scoperto in questo viaggio? Quanti ricordi ho sbloccato? Che idee nuove ho ottenuto e/o cambiato?
Personaggi pieni di parole
Il mondo di Glitchhikers the Spaces Between è tanto vuoto quanto pieno di soggetti. Ogni soggetto ha delle storie e non avranno paura d’intromettersi nel tuo percorso, di bucare l’oscurità o di infilarsi tra una canzone e un’altra. Questi soggetti sono tanto esteticamente assurdi quanto profondamente complessi. Loro ti parleranno, si apriranno a te con quesiti, riflessioni, pensieri, ipotesi… e tu potrai dar loro una risposta tra le tante disponibili. Riuscirai ad approfondire la loro essenza o ti fermerai prima? O ancora… li porterai a lasciarti prima del tempo?
Grafica e sonoro
Sono tantissimi i volti che potrai incontrare e come anticipato, sono esteticamente accattivanti anche se la grafica del titolo non fa gridare al miracolo. Questa si fonde a piccoli effetti glitch – chiaro richiamo al titolo e scelta estetica del team creativo – che però non nascondono una povertà e un riciclo di elementi palese e che può anche stancare. Ma purtroppo, non è l’unica cosa che può stancare.
Il sonoro di Glitchhikers the Spaces Between è molto furbo. Le sonorità riempiono lunghi silenzi, la musica accompagna i ragionamenti o rende unico l’inizio o la fine di un dialogo. Ma nessuna traccia rimane comunque nella mente.