Sviluppato e pubblicato da Manning Media in sinergia con EastAsiaSoft, Go Go Jump!!! è un folle platform game a ostacoli rigorosamente da evitare e incentrato unicamente contro una serie di boss a cui si aggiunge qualche sfida extra. Noi siamo diventati campioni di salti su Xbox One e questa è la nostra recensione. Pronto a fare la conoscenza di Dylan?
Go Go Jump!!! e la raccolta dei badge
Non ce lo saremo aspettati, ma se c’è una cosa da premiare in Go Go Jump!!! è anche la scelta narrativa. Chiariamoci subito: non c’è alcun tipo di canovaccio narrativo complesso e intricato, tutt’altro. Ma in Go Go Jump!!! troverai una storia surreale, al limite del trash, con flebili omaggi al mondo del cinema e degli altri videogiochi e tante scenette ironiche con dialoghi spesso urlati e battute tanto stupide da far il giro e strappare ben più di una risata.
Go Go Jump!!! prende di sorpresa, lo fa introducendo un cast di personaggi sempre più assurdi e imprevedibili, ognuno dotato di un background spesso terribilmente idiota ma altrettanto divertente. Insomma, un titolo che non si prende sul serio e che riesce, nelle sue assurdità, a far ridere. Ma procediamo con ordine. Noi impersoniamo Dylan, un cane specializzato nei salti e che vuole seguire le orme del padre defunto: diventare il miglior saltatore di sempre.
Per farlo, dovrà affrontare otto maestri saltatori (tali Jump Masters) e conquistare i loro rispettivi badge. Il tutto, guidato da un fidato e anziano amico del padre. Ogni Jump Master ha la sua storia, la sua arena e una parvenza di storia. Lodevole la varietà che va da roditori gangster e brutali a tribù di rettili votati a sacrifici e fiamme, passando per pinguini reali con tanto di corone amanti dei videogiochi.
Parliamo di personaggi che sembrano usciti da una versione alternativa di Zootropolis, con un cast di animali antropomorfi perennemente sopra le righe e a cui è difficile non ridere anche se, c’è da dirlo, la tipologia di umorismo, esagerato, incoerente, infarcito di urla, battute fuori contesto e versi, potrebbe non piacere a tutti. Noi lo abbiamo gradito e il tutto è riuscito a dare identità al titolo oltre che un’ulteriore motivazione ad arrivare ai titoli di coda.
Solo una cosa: salta
Go Go Jump!!! richiede un’unica cosa: saltare. In realtà puoi fare due cose: muoverti e saltare. Lo scopo di tutto il gioco è questo: sopravvivere evitando ogni ostacolo. Se vieni colpito, anche solo una volta, è game over e devi ricominciare. Tutto qui. Ogni Jump Master ha un’unica arena bidimensionale, decisamente contenuta, sempre delimitata e completamente visibile a schermo. Ogni sfida è suddivisa in tre momenti con un crescente livello di difficoltà e dotata di due checkpoint automatici.
Inoltre, sei tu a decidere quale Jump Master sfidare. Ognuno di loro è classificato con un livello di sfida da uno a tre e puoi sempre uscire da una sfida per poi recuperarla successivamente. Dobbiamo ammettere che Go Go Jump!!! ha saputo mettere alla prova la nostra resistenza grazie a una sequela di sfide realmente toste ma mai impossibili.
Il gioco è ingegnoso e oltre a una buona varietà di ostacoli giostra bene anche con la telecamera, smuovendola e provando a distrarci anche col caos visivo che avviene a schermo. Restare concentrati è essenziale così come la pratica e la conoscenza delle giuste tempistiche per evitare ogni singolo ostacolo. Questo richiede tempo e diversi fallimenti ma a sfida superata, la soddisfazione è innegabile.
In Go Go Jump!!! non ci sono scorciatoie, sei solo tu, il potere del salto e il nemico di turno coi suoi bizzarri ostacoli che possono essere proiettili che cadono dal cielo, fiori che sbucano dal suolo, pinguini che saettano e che si sparano da cannoni e tanto, tanto altro che non accenniamo per non rovinarti la sorpresa. Sappi solo che superare una sfida al primo tentativo è discretamente impossibile in quanto il titolo riesce a sorprendere e mutare una formula che, nell’ossatura, è terribilmente ripetitiva.
A conti fatti, infatti, ti muovi e salti. Stop. Non fai altro. Eppure il titolo non stanca e anzi, la sua natura di sfida ti incita a continuare, a superare te stesso, ad andare oltre e a trionfare. Un po’ come i souls, seppur con le doverose differenze. Inoltre, se si è attenti, si può notare che Go Go Jump!!! ci fornisce sempre dei dettagli per orientarci sugli ostacoli, che sia un segnale acustico, un elemento visivo o un cambio di orientamento della telecamera.
Bisogna quindi memorizzare tanto la natura e il range d’azione dell’ostacolo quanto la tempistica per saltare. In alcuni casi, infatti, avrai pochissimi secondi a disposizione per evitare l’ostacolo in arrivo. E qui può nascere la frustrazione che evidenzia Go Go Jump!!! come un titolo non per tutti, che richiede una discreta pazienza e diversi tentativi.
Piccoli extra
Consapevole di essere ludicamente racchiuso in un’unica azione, Go Go Jump!!! prova a offrire anche dei piccoli extra che non vanno a mutare la formula di base ma che, anzi, provano ad espanderla aumentando il livello di difficoltà e votandosi agli utenti più intrepidi. Tra queste troviamo la modalità boss rush con tanto di vite e una sequela di sfide con location prese direttamente dalla modalità Storia che rimane la principale e quella più appagante e ispirata seppur decisamente breve (i giocatori più abili possono completare tutto in una manciata di ore).
Grafica e sonoro
Go Go Jump!!! mostra un mondo cartoonesco con personaggi bidimensionali alla Paper Mario (di cui puoi leggere qui la nostra recensione de Il Portale Millenario) impegnati in arene con elementi 3D. Il 3D è proprio l’elemento più rozzo e povero ma riesce comunque a mascherarsi discretamente bene e a offrire un colpo d’occhio generale accettabile.
Il sonoro non è male anche se a spiccare è il doppiaggio in inglese che regala una controparte audio coerentemente folle ed esagitata. Crediamo che gli attori si siano divertiti non poco nel recitare ruoli così folli e sconclusionati. Ultima nota, l’assenza della lingua italiana (neanche i sottotitoli sono presenti) che potrebbe rischiare di far perdere alcune battute anche a causa di periodi detti così velocemente che è difficile anche solo leggere i sottotitoli in inglese.