Sviluppato da Orc Chop Studios, Goblin Stone è un RPG a turni con meccaniche rogue-like che racconta l’epopea di un gruppo di goblin alla ricerca della loro nuova casa. Armiamoci di rozze mazze e ossa appuntite e addentriamoci nella recensione.
Una fiaba al contrario
Ormai tutti conosciamo i canoni che definiscono il fantasy classico: il bene assoluto, rappresentato da indomiti avventurieri, che sconfiggono il male sotto forma di creature mostruose. E se, dopotutto, ci stessimo sbagliando? E se quegli avventurieri stessero distruggendo e saccheggiando le case di creature incomprese?
Goblin Stone sfrutta questo ribaltamento come cardine centrale della sua narrazione. Infatti, noi giocatori prenderemo il controllo delle povere creature, ormai terrorizzate dopo aver assistito alla distruzione della loro tana per mano di un party in cerca di punti esperienza facili. Durante la fuga attraverso un dedalo di caverne sotterranee, il nostro gruppo di goblin troverà uno strano artefatto luminescente incastonato nella roccia. Dopo averlo riesumato scopriremo che si tratta di una pietra dai poteri misteriosi, che permetterà al piccolo popolo verde di fare il primo passo nella costruzione della loro nuova casa.
La pietra, infatti, ci darà il potere di costruire ed espandere una tana sotterranea in modo da ampliare le nostre schiere e addestrarle ai combattimenti che affronteremo nelle spedizioni in superficie. Gli uomini hanno ormai conquistato l’intera regione sfruttando goblin e orchi neanche come schiavi, ma come delle vere e proprie bestie. L’obbiettivo finale di Goblin Stone sarà quello di entrare nella capitale umana e mettere fuori gioco il Re degli umani, colui che ha permesso la carneficina e la schiavitù del nostro popolo, così da riottenere la nostra libertà e quella delle razze a noi simili.
Darkest Dungeon con i Goblin
Ma come si gioca a questo Goblin Stone? Il gioco è un misto tra un gestionale, un rogue-like e un GDR a turni. Avremo a disposizione una tana sotterranea che funge da hub principale, che potrà essere espansa con vari tipi di stanza, come ad esempio magazzini per ampliare le nostre scorte, varie gilde per potenziare le 5 classi disponibili o dormitori per aumentare il numero massimo di goblin che potremo ospitare. Per costruire e potenziare le stanze della nostra tana avremo bisogno di materiali e di anime di goblin.
I primi saranno facilmente ottenibili nel corso delle spedizioni, mentre per le anime il discorso è diverso e avremo due modi per ottenerle: alla morte di un goblin saremo ricompensati automaticamente con delle anime, altrimenti dovremo mandare in pensione i nostri commilitoni che hanno subito delle ferite mortali. Infatti, se un goblin verrà colpito a morte durante un combattimento non morirà subito, ma subirà un malus del -50% alla vita massima; se riusciremo a riportarlo a casa potrà essere dismesso e potrà godersi la meritata pensione, raccontando alle nuove generazioni la difficile vita del guerriero.
Per iniziare una spedizione dovremo organizzarci dalla “War Room”: da questa stanza speciale potremo assemblare il nostro gruppo di goblin, fino a un massimo di 6, e scegliere il livello da affrontare da una delle 3 macro-aree sbloccabili. La struttura di una spedizione assomiglia in tutto e per tutto a quelle viste in Darkest Dungeon: attraverso una mappa stilizzata possiamo vedere i vari percorsi che potremo intraprendere e, grazie a delle icone facilmente riconoscibili, sapremo già cosa ci attenderà in una determinata diramazione.
Il gruppo di goblin si potrà spostare solamente sull’asse x e potrà interagire con vari elementi a schermo, come forzieri o cave di pietra, ma il cuore del gameplay sono gli incontri contro i nemici. Ci sono tre tipologie di avversari: nemici comuni, nemici impegnativi e boss, solitamente posti alla fine di una spedizione. Goblin Stone utilizza un combat system a turni basato sul concetto di “fila” già visto nel GDR di Red Hook Studios, ma mostra un po’ di personalità grazie all’aggiunta di una meccanica che ho apprezzato sia per il suo funzionamento sia per la sua originalità, ossia una barra del tempo.
Posizionata in alto sullo schermo, questa barra gialla, suddivisa in segmenti numerati, ci mostrerà la turnistica del fight e non solo. Infatti, ogni abilità o attacco utilizzato da i nostri goblin avrà un determinato costo in termini di “tempo”: ad esempio, se un’abilità costa 3, dopo averla utilizzata scaleremo di 3 posti nella barra del tempo. A seconda della situazione converrà utilizzare un attacco più debole ma con costo minore, così da non ritrovarsi sopraffatti dagli attacchi avversari che potrebbero concentrarsi sul singolo goblin posto all’inizio della fila. Goblin Stone sfrutta molto bene questa meccanica e offre dei combattimenti che ho ritenuto abbastanza soddisfacenti dal punto di vista tattico.
La varie classi di Goblin Stone, come lo sciamano o la guardia, avranno la possibilità di applicare status agli avversari che andranno ad influenzare il loro scorrimento sulla barra del tempo; grazie a queste abilità potremo mettere in pratica diverse tattiche che potranno ribaltare l’esito di combattimenti particolarmente difficili.
Oltre agli incontri e al loot, durante l’esplorazione avremo la possibilità di trovare altri punti di interesse, come ad esempio il mercante dal quale potremo comprare vari potenziamenti per le nostre armi oppure dei misteriosi totem che ci forniranno dei bonus temporanei durante la spedizione.
Un mondo disegnato a mano
Già dal menu principale, Goblin Stone ci mostra una delle sue caratteristiche che ho apprezzato di più: a parte i modelli dei personaggi (sui quali torneremo a parlare più avanti), ogni elemento all’interno del gioco è disegnato a mano. Questa scelta riflette perfettamente la natura fiabesca del titolo di Orc Chop Games, regalando un senso di estremo rilassamento durante le fasi di esplorazione e durante la gestione della nostra tana. Anche la colonna sonora è molto azzeccata e si accoppia perfettamente allo stile visivo e narrativo del gioco.
Sfortunatamente i modelli 3D dei personaggi e soprattutto le animazioni degli stessi vanno a penalizzare molto l’impatto grafico di Goblin Stone. Molte volte i modelli compiono azioni robotiche e imprecise, per non parlare dei numerosi bug che affliggono le animazioni. Un vero peccato perché tutto il resto è frutto di un lavoro ricercato e con una visione estetica ben precisa, che avrebbe meritato un po’ di lavoro in più dal punto di vista poligonale.
Goblin Stone mi ha tenuto in compagnia dei simpatici goblin per più di 20 ore, appena sufficienti per concludere la campagna principale, infatti il gioco offre molti contenuti secondari come nuove aree e boss segreti. Sfortunatamente a tirare il freno alla natura rogue-like del gioco è una varietà di situazioni limitata, che offre al giocatore poche build e un approccio al combattimento alla lunga ripetitivo, elementi che sono cruciali per il genere a cui appartiene Goblin Stone.
Altra nota negativa riguarda i numerosi bug che ho incontrato durante il mio gameplay, alcuni dei quali mi hanno costretto a iniziare il gioco da capo. C’è da tenere in considerazione che ho giocato una build di Goblin Stone ancora in beta e spero che per l’uscita del gioco questi problemi siano stati risolti.