A quasi un anno dall’annuncio ufficiale, God of War Ragnarok si è mostrato in occasione del PlayStation Showcase 2021 e la sua presenza all’evento Sony ha subito catalizzato l’attenzione dei giocatori di tutto il mondo.
La nuova fatica di Santa Monica Studios è stata rivelata con un trailer che ci ha fornito un primo assaggio delle vicende di gioco: il team californiano punta molto su questo nuovo capitolo nato dalla costola del reboot pubblicato nel 2018, ed è lapalissiano che stiamo parlando di una delle uscite più calde del prossimo anno.
In attesa di buone nuove riguardanti GOW Ragnarok, facciamo il punto della situazione su tutto quello che sappiamo su questo titolo: tra informazioni, conferme e teorie è possibile analizzare i possibili scenari per quanto concerne la trama, il gameplay e i dietro le quinte del prodotto.
ATTENZIONE: questo articolo sarà pregno di spoiler. Ti consiglio, caro lettore, di proseguire soltanto se conosci la sinossi della trama di God of War.
God of War Ragnarok, un trailer poco loquace ma al contempo comunicativo
La base di partenza su cui estrapolare più informazioni possibili è sicuramente il trailer rilasciato nel corso del PlayStation Showcase: la funzione di questo trailer è quello di fornirci un rapido sguardo di quello che vivremo nelle fredde terre degli dei. Il lungo inverno è arrivato, e con esso giungerà la battaglia finale tra ordine e caos.
I primi secondi del trailer ci mostrano Kratos e Atreus rifugiati nei boschi in procinto di ripararsi dalla tormenta: è qui che troviamo un Atreus cresciuto e fisicamente più forte del bambino che abbiamo imparato ad apprezzare (e in alcune situazioni odiare) nel capitolo precedente. Il figlio di Kratos entra nella grotta trasportando una carcassa di cervo senza alcun cenno di fatica: che i poteri del padre si stiano risvegliando in lui?
Neanche il tempo di rimuginare sulle rivelazioni scoperte a Jötunheim che Kratos viene attaccato da Freya, l’alleata diventata nemica dopo la morte di suo figlio Baldur, avvenuta per mano del nostro Dio della Guerra. La Regina delle Valchirie tende un’imboscata ai nostri eroi mentre attraversano il regno su una slitta, la quale probabilmente rappresenta un primo timido indizio di gameplay inedito per questo nuovo capitolo.
Successivamente, il video ci fornisce qualche scorcio di nuovi luoghi e regni visitabili all’interno di God of War Ragnarok. Menzione d’onore per il porto dove Kratos, Atreus e Mimir approdano con la loro barca: questo punto d’interesse sembra non essere stato sopraffatto dal lungo inverno, dettaglio che conferma una varietà nei biomi. Possiamo tirare un sospiro di sollievo: non saremo circondati da solo ghiaccio.
Anche chi ha amato i personaggi secondari del predecessore può dormire sogni tranquilli: i fabbri nani Brok e Sindri sono tornati e probabilmente saranno ancora una volta il nostro punto saldo per quanto riguarda i potenziamenti del nostro equipaggiamento.
Proprio in un dialogo tra Brok (il nano più schietto e rozzo) e Atreus, scopriamo la missione dei due protagonisti: fermare il Ragnarok. È evidente che la sapienza di Mimir e la conoscenza sovraumana di Atreus abbiano fatto da tramite per comprendere meglio la situazione del lungo inverno: la battaglia finale porterà alla distruzione del mondo che i norreni conoscono. Una distruzione che Kratos conosce fin troppo bene e che non sembra abbia intenzione di voler rivivere.
Dopo alcune scene d’azione, il trailer si conclude con la visione di due personaggi che saranno determinanti per la trama principale. Kratos e Atreus liberano Tyr, dio norreno della guerra e figlio di Odino e della gigantessa Hróðr: la divinità accetta di sposare la causa di padre e figlio, i quali trovano in Tyr un alleato prezioso.
Infine, una giovane fanciulla promette delle risposte a un personaggio fuori campo (probabilmente Atreus): stiamo parlando di Angrboda, e sebbene questo nome possa essere estraneo ai giocatori del primo capitolo, la ragazza potrebbe impersonare un ruolo di rilievo nelle vicende di gioco. Ci torneremo nei paragrafi successivi.
Ulteriori informazioni da Santa Monica Studios
Il team di sviluppo non ha lesinato informazioni, e ha fornito nuovi spunti e conferme tramite il web. Quasi come un fulmine a ciel sereno, appuriamo che God of War Ragnarok non è diretto da Cory Barlog: il ruolo di game director per questo progetto è stato affidato a Eric Williams, un vero e proprio veterano dello studio che ha partecipato attivamente allo sviluppo di ogni gioco della compagnia sin dal 2004.
Williams ha spiegato le sue premesse e aspettative riguardanti questo nuovo capitolo, il suo primo da game director:
“Vogliamo raccontarvi una storia profonda ed epica, un viaggio spirituale tra padre e figlio. Il racconto di una condizione umana comune che ci troviamo spesso ad affrontare: trattenere o lasciare andare?“
Insomma, nonostante il cambio di direttore, il focus principale di God of War Ragnarok resta la narrativa. Per quanto concerne Cory Barlog, la mente dietro il nuovo percorso di Kratos è diventato il direttore creativo di Ragnarok: il suo cambio di ruolo non è dovuto a un’insoddisfazione dei PlayStation Studios nei confronti del suo lavoro, ma semplicemente a una scelta tecnica.
Infatti, è ordinaria amministrazione per Santa Monica Studios cambiare ciclicamente i game director tra un God of War e l’altro: l’unico a ricoprire per due volte il ruolo è stato proprio lo stesso Barlog, che prima del reboot del 2018 ha lavorato a God of War 2 nel 2007.
Nuovi regni esplorabili e nemici diversificati
Attraverso un post sul PlayStation Blog, il team ci parla approfonditamente di God of War Ragnarok e di alcune informazioni che non abbiamo avuto modo di carpire nel trailer. Ragnarok consentirà al giocatore di esplorare i tre regni bloccati in God of War, ossia Vanaheim, Svartalfheim e Asgard.
Non è da escludere del backtracking nelle zone visitate nel capitolo precedente: l’avvento del Fimbulvetr potrebbe aver modificato i luoghi di Midgard, aprendo nuovi percorsi da esplorare. Santa Monica Studios ha confermato che “God of War Ragnarok offrirà una varietà di luoghi più diversificata, bella e misteriosa rispetto a qualsiasi altro gioco della serie”.
L’eredità narrativa del primo capitolo ha fatto sì che Atreus e Kratos avessero un rapporto padre e figlio maggiormente consolidato: tuttavia, i loro pensieri si contrasteranno ancora una volta. Mentre Kratos pensa principalmente a proteggere la sua famiglia, Atreus vuole scoprire la verità sulla figura di Loki e la sua funzione nel conflitto tra i Nove Regni.
Il team ha voluto soffermarsi anche sulla componente del gameplay: confermata la struttura action in terza persona anche per questo secondo capitolo. I combattimenti sono più brutali che mai, e i nemici non saranno da meno; una maggiore varietà di razze ostili popolerà il mondo di gioco, andando a limare uno dei difetti principali del suo predecessore.
Un’altra conferma arriva dal taglio registico: esattamente come per il suo predecessore, God of War Ragnarok sarà un unico piano sequenza. Lo sforzo del capitolo del 2018 è stato particolarmente apprezzato dalla community. Questo si tramuta in un’unica sequenza senza alcun stacco della telecamera e schermate di caricamento inesistenti.
Infine, un dietrofront inaspettato. Herman Hulst, CEO dei PlayStation Studios, ha annunciato che God of War Ragnarok chiuderà la saga norrena del franchise. Una scelta che sancisce un cambio di programma in quel di Santa Monica Studios, la quale in passato ha definito la saga norrena come una trilogia. La conferma è arrivata successivamente anche da Williams, durante il post-show.
Non ci è dato sapere se effettivamente stiamo parlando dell’ultima avventura per Kratos (i giocatori del precedente titolo ricorderanno la profezia finale) o di un nuovo inizio per il Fantasma di Sparta. Con una supponente maturazione di Atreus in arrivo in God of War Ragnarok, tutti gli scenari sono aperti: il “ragazzo” è predestinato a diventare il solo protagonista della serie?
Speculazioni, teorie e incertezze: cosa vogliamo in God of War Ragnarok?
Da come avrai potuto capire, caro lettore, le informazioni meno dettagliate in nostro possesso riguardano il gameplay: dire che i combattimenti saranno più brutali quando si parla di God of War vuol dire tutto e niente.
Dovessimo giocare un po’ con la fantasia e con le speranze, è probabile che gli sforzi creativi di Santa Monica si concentrino principalmente sulla possibile implementazione di almeno una nuova arma e attacchi runici ancora più spettacolari.
Sarebbe l’ideale anche una maggiore profondità della struttura RPG. A giudicare dalle immagini viste nel trailer la personalizzazione del nostro arsenale sarà più completa che mai. Infatti, nel trailer è possibile vedere Kratos usare diversi tipi di scudo e uno di questi sembra utilizzare addirittura un attacco runico.
Probabilmente, in questo sequel la mobilità sarà gestita in maniera più fluida. Nel trailer del PlayStation Showcase Kratos utilizzava le Lame del Caos a mo’ di rampino, una meccanica che potrebbe velocizzare di non poco le meccaniche di scalata.
A proposito di movimento, nel video Kratos ha guidato a più riprese una slitta trainata da lupi: non ci è ancora dato sapere se stiamo parlando di eventi scriptati del gioco o di un mezzo per spostarsi ogni qualvolta se ne abbia la necessità, ma muoversi velocemente in determinate sezioni di mappa dell’open world potrebbe rivelarsi una buona aggiunta di quality of life in God of War Ragnarok.
Non guasterebbe giocare delle sezioni con Atreus, per scandire meglio i ritmi di gioco: oltre a fornire al ragazzo dei nuovi moveset ed evocazioni per combattere, controllarlo attivamente potrebbe essere una buona opzione per arricchire ulteriormente gli enigmi ambientali, ormai diventati una costante del franchise.
Se proprio dovrà esserci in futuro un passaggio di testimone, è cosa buona e giusta che gli sviluppatori si mobilitino per far sì che i giocatori entrino in simbiosi e condivisione emotiva anche con la prole del generale spartano. Nelle attuali condizioni l’IP è ancora Kratos-dipendente e, al contrario dell’universo di Uncharted, quello di GOW non presenta ancora dei personaggi così interessanti da sorreggere l’assenza dell’attuale protagonista. Ora è arrivato il momento di rendere Atreus un personaggio carismatico: le carte in regola ci sono tutte.
Speculazioni sulla trama di gioco
Se dovessimo speculare sulle vicende che andremo a vivere in God of War Ragnarok, senza ombra di dubbio i pretesti narrativi più interessanti sono rivolti alla figura di Atreus: le vicissitudini di colui che è destinato a diventare il Dio dell’Inganno potranno mostrarsi maggiormente in questo sequel, soprattutto grazie alle rivelazioni finali del capitolo precedente.
Le divinità Æsir lo stanno cercando per far si che il ragazzo si unisca al pantheon norreno: in questo viaggio sarà probabilmente chiamato a compiere delle scelte inevitabili, e le parole di Eric Williams citate nel paragrafo precedente rafforzano questa idea. “God of War Ragnarok parla di una condizione umana che ci troviamo spesso ad affrontare: trattenere o lasciare andare?”
A lasciare andare potrebbe essere proprio Kratos, che potrebbe scegliere di lasciar crescere suo figlio tra gli dei norreni. La stessa razza, quella degli dei, che lui stesso ha detestato per tutta la vita potrebbe rappresentare un rifugio sicuro per il giovane Atreus, se opporsi alla loro volontà significasse essere perseguitati per tutta la vita.
Inaspettatamente, in questo capitolo Atreus potrebbe trovare l’amore in Angrboda, la ragazza intravista nei secondi finali del reveal trailer.
Questa infatti, nella mitologia norrena viene descritta come una gigantessa che si è unita a Loki! I due avrebbero avuto tre figli, ossia il lupo Fenrir, il Serpente del Mondo Jormungandr e la Regina dei Morti Hel. Siccome queste tre creature sono già presenti nel world building di God of War, sarà interessante scoprire come si svilupperà la relazione tra i due ragazzi.
Per ultima, ma certamente non meno importante, la figura di Tyr è una delle più interessanti da delineare: uno dei punti di forza del nuovo corso di God of War è proprio la rivisitazione della mitologia norrena attuata dagli sviluppatori, restando comunque fedeli ai racconti folkloristici.
Il Dio della Guerra e figlio di Odino gode di diverse storie sul suo conto, ma quella più famosa riguarda sicuramente il suo sacrificio per rinchiudere Fenrir, considerato come una minaccia per gli dei Æsir. Per far sì che il lupo si fidi di lui, Tyr offrirà il suo braccio alla bestia. Nel momento in cui questo viene liberato da Kratos e Atreus, notiamo che ha ancora entrambe le braccia. Forse il suo sacrificio si compirà proprio nel corso del gioco? Incontreremo il Lupo Fenrir?
Solo il tempo saprà rispondere a questa domanda; per ora, caro lettore, questo è tutto quello che sappiamo su God of War Ragnarok.
Una valanga di novità riguardanti questo attesissimo titolo sono in arrivo: pertanto ti chiediamo di restare sintonizzato sul nostro sito, per non perderti nemmeno una buona nuova sull’avventura di Kratos e Atreus.
God of War Ragnarok è in arrivo nel 2022 per PlayStation 4 e PlayStation 5.