Godhood è un videogioco di strategia in cui dovremo fondare la nostra religione e cercare di farla prevalere sulle altre. Il gioco è sviluppato dallo studio indipendente olandese Abbey Games ed è disponibile per Windows e Mac OS, attraverso le piattaforme di Steam e GOG. In particolare la versione provata in questa recensione è quella di Steam.
Come nasce una nuova religione
In Godhood dovremo calarci nei panni di una divinità e, nelle prime fasi del gioco, assisteremo all’allontanamento del nostro primo seguace dalla Vecchia Città, ad opera degli anziani del villaggio. L’adepto, dopo aver abbandonato il villaggio, fonderà una nuova comunità con l’intento di radunare nuovi fedeli e diffondere così il suo credo.
Il nostro scopo sarà di radunare quanti più fedeli possibile e di convertirli al nostro culto. Per farlo dovremo sviluppare le capacità dei nostri discepoli più fedeli e aiutarli a diffondere il verbo nelle varie isole del mondo di Godhood.
L’obiettivo finale del gioco è di scalare la vetta delle diverse religioni e riuscire ad essere il culto con il maggior numero di fedeli.
Uniscili sotto un’unica fede
A differenza dei classici giochi di strategia, in Godhood non abbiamo il controllo diretto sulle azioni dei personaggi (i discepoli). Tutto ciò che possiamo fare è influenzare il loro comportamento in modo da spingerli a compiere determinate azioni in nome del loro Dio.
A proposito del Dio, avremo la possibilità di crearlo a nostro piacimento, in ogni dettaglio: la forma della testa e degli occhi, il numero e la tipologia di arti, e così via. Io ad esempio, ho deciso di ricreare Cthulhu in versione femminile, visto che il gioco offre anche la possibilità di scegliere tra Dio e Dea.
Inizieremo il gioco guidati da un tutorial che ci illustrerà le dinamiche del gioco e i principi basilari. Godhood è un gioco a turni, in cui dovremo utilizzare essenzialmente il mouse per interagire con l’interfaccia del gioco.
La prima cosa che ci verrà chiesta sarà di scegliere la “virtù” su cui si baserà il nostro culto, tra quelle a disposizione ovvero: Guerra, Pace, Piacere, Purezza, Avidità, Generosità e Follia. Ognuna di queste virtù sbloccherà alcune classi di discepoli caratteristici, vale a dire, le classi speciali, mentre ne precluderà delle altre.
All’inizio tra i nostri seguaci potremo fare affidamento solo sul Profeta, vale a dire il primo discepolo che venne scacciato dalla Vecchia Città, e su un altro discepolo; successivamente altri discepoli si uniranno sotto il nostro credo.
Questi verranno suddivisi in due categorie: gli adulti, che hanno abbracciato la fede da più tempo, e i giovani. Per ogni discepolo possiamo consultare le sue statistiche sulle abilità:
- la forza, che rappresenta la forza fisica in attacco;
- la salute, il cui valore corrisponde alla capacità difensiva;
- la destrezza, che influenza l’abilità di evasione e l’iniziativa del personaggio;
- il carisma, che rappresenta la capacità di attacco “psicologico”;
- la devozione, che stabilisce la difesa “psicologica”;
- la conoscenza, che influenza l’abilità di evasioni e l’iniziativa, per gli attacchi di tipo “psicologico”.
Per procedere nel gioco dovremo accedere alle diverse missioni, che possiamo trovare nella mappa dell’isola. Solo alcune di queste missioni saranno giocabili, in base alle skill e al livello dei nostri personaggi. Completando le missioni si acquisiranno nuovi fedeli e portare a termine la missione finale di ogni isola del mondo di Godhood, ci permetterà di acquisire uno dei sei pezzi di Pietra del Sole.
Non avremo un controllo diretto sui combattimenti, ma avremo solo modo di assistere alla battaglia che si terrà tra i nostri discepoli e le altre tribù o civiltà che sfideremo, siano esse pagane o appartenenti ad altre fedi. Sarà, quindi, fondamentale per vincere la battaglia pianificarla in maniera accurata.
Il sistema di combattimento di Godhood si basa sulle abilità dei discepoli, abilità che potremo sviluppare nel corso del gioco, sfruttando le azioni disponibili nei turni che precedono la battaglia. Oltre alle abilità che ho menzionato in precedenza, ogni discepolo ha anche a disposizione un set di azioni, che gli permetterà di effettuare degli attacchi di diverso tipo dando loro un bonus o un malus.
In aggiunta ai punti abilità dei discepoli c’è un ulteriore sistema, basato su un metodo simile a Sasso, Carta, Forbice, ovvero una ruota degli elementi che stabilisce il vantaggio di un elemento su un altro.
Gli elementi sono cinque: Oscurità, Natura, Divinità, Spirito Ancestrale e Vita, e dipendono dalla classe del personaggio.
Le missioni ci permetteranno di acquisire tributi e offerte con i quali potremo far crescere il villaggio costruendo nuove strutture che ci garantiranno dei bonus, ma anche sbloccare nuove classi per i nostri discepoli e migliorare le loro abilità.
Andando avanti in Godhood sbloccheremo anche le Dottrine (Tenet) che daranno accesso a diverse Tradizioni, queste influenzeranno la cultura dei nostri discepoli che inizieranno a desiderare di adottare alcune Tradizioni specifiche.
Tra una missione e l’altra, abbiamo la possibilità di migliorare le skill dei nostri discepoli, e prima di mandarli in missione possiamo scegliere un discepolo a cui far fare un “sogno mistico” che aumenterà temporaneamente alcune sue abilità. Nel caso in cui uno dei discepoli sia affaticato, possiamo scegliere di non portarlo in missione finché non si sarà ristabilito.
Godhood presenta una serie di dinamiche, scelte e opzioni molto articolate, è necessario quindi un po’ di tempo per acquisire dimestichezza con il gioco, questo non rende il titolo meno godibile, anzi questa variabilità fa sì che ogni partita sia unica.
Il titolo ha una grafica molto semplice e dall’aspetto ricorda abbastanza un gioco da smartphone, ciononostante nel complesso grafica e interfaccia risultano molto chiare e ogni elemento dell’HUD è facilmente accessibile. Il sottofondo sonoro è piacevole e azzeccato. Godhood è privo di doppiaggio e manca, inoltre, il supporto alle altre lingue, per cui il titolo è da giocare solo in lingua inglese.