Sei un appassionato di golf e hai sempre sognato di creare un tuo percorso di 18 buche perfetto? Magari ti è sempre piaciuto questo sport e non hai mai avuto i soldi per praticarlo (comprensibile) e quindi ti sei sfogato sui molti simulatori presenti in commercio. Forse hai semplicemente visto troppe volte da piccolo “Tutti in Campo con Lotti” (SPA-GHE-TTI!) e hai una certa passione per i videogiochi gestionali. Qualunque sia il tuo caso, GolfTopia è la scelta che fa per te: un videogioco manageriale dove dovremo creare la nostra utopia golfistica, forti anche di alcuni strumenti futuristici.
Golftopia è il secondo videogioco realizzato da MinMax-Games, uno studio canadese indie di sole due persone che, in precedenza, avevano realizzato qualcosa di completamente diverso (Space Pirates & Zombie). Lo studio dichiara di volersi concentrare su videogiochi che non sfigurerebbero nell’elenco dei titoli old-school dell’era d’oro di questo media, ma che vengono realizzati adesso con una grafica ad alta definizione. Al centro di tutto, a detta loro, ci deve essere la semplicità, ma soprattutto il divertimento perché un gioco non divertente non è degno di essere giocato.
Manager del Futuro
Come è ovvio che sia e come è tipico della maggior parte dei videogiochi gestionali, GolfTopia non ha una vera e propria storia dietro. Non cerca neanche di creare la solita “scusante” trita e ritrita del manager che prende possesso di un’attività prossima al fallimento per risollevarla. La narrativa è ridotta letteralmente a zero e si riassume nel titolo: siamo degli appassionati di golf che vogliono creare, usando un’isola deserta, una vera e propria utopia per quelli come noi. Fine. D’altronde serve altro per giustificare quello che andremo a fare?
Tuttavia lo spirito alla base del golf si respira in ogni secondo di GolfTopia. L’atmosfera è calma, placida ed estremamente rilassata. Non c’é nulla che metta davvero fretta e anche gli imprevisti più improvvisi e violenti possono essere affrontati in completo relax grazie alla possibilità di fermare lo scorrere del tempo. Possiamo impiegare tutto il tempo che vogliamo per studiare l’ambiente e la nostra prossima mossa in attesa di colpire la pallina e sperare che questa vada a finire nella buca che è il nostro bersaglio, ovvero un successo commerciale che ci permetta di espandere ancora di più la nostra attività.
Ampio, ma intuitivo
GolfTopia non perde tempo. Appena cliccherai su nuova partita, ti ritroverai subito nel menù per scegliere le caratteristiche dell’isola. Nessun tutorial, niente che spieghi davvero le varie opzioni presenti. Se è normale sentirsi un po’ disorientati nella prima partita di un gestionale, questo è ancora più acutizzato in GolfTopia e sarà inevitabile che, nella prima run, andrai completamente a caso. A questo punto ti troverai nel menù di gioco, ancora una volta enorme, pieno di opzioni, numeri, dati, contenuti cliccabili e molto, molto altro, ma stavolta, fortunatamente, ci saranno alcuni brevi consigli a schermo che ti aiuteranno a fare i primi passi.
Bisogna inoltre ammettere che GolfTopia non è solo completo, ma molto intuitivo. Se nella creazione dell’isola ti sentirai un po’ perso e difficilmente capirai cosa fare la prima volta, devo dire che non ho avuto alcun tipo di problema a comprendere tutte le opzioni presenti nel gioco vero e proprio, complice la già citata possibilità di mettere in pausa e leggere tutto con calma. Dopo dieci minuti di gioco avevo già ben chiaro come funzionava il tutto e avevo superato i consigli del tutorial. Quando inoltre parlo di ampia varietà di opzioni, non mi riferisco solo a quello che puoi fare, ma anche a come farlo!
Partiamo però dall’inizio. La prima cosa che si nota quando si entra in una partita di GolfTopia è che tutte le opzioni sono disponibili fin da subito, sia quelle che servono a costruire le varie corsie da golf (sezioni di terreno di vario tipo, green e buche, ostacoli speciali come ventilatori, piattaforma rimbalzanti, cerchi di fuoco, ecc) che quelle “aggiuntive” che servono: a fare luce, a tenere di buon umore i giocatori (tipo distributori di bibite e merendine, fontane, poltroncine, ecc) e a tenere sotto controllo i fattori indesiderati (manager che curano l’integrità delle buche, droni che riparano le strutture, torrette laser per distruggere l’erbaccia più insistente, ecc).
Tutto è disponibile fin dall’inizio e senza molti limiti, le due uniche eccezioni sono solo le buche (si parte da 5 e via via che il nostro campo cresce se ne possono costruire di più) e le zone in cui potremo costruire (inizialmente avremo il possesso solo su una delle nove zone dell’isola). Questo tuttavia non è un difetto visto che queste due limitazioni sono quanto basta per non perdersi troppo nel mare di cose che possiamo fare. Lo spazio, d’altronde, è quello che è, e non possiamo esagerare.
L’altra cosa che noteremo subito è che GolfTopia non ha un vero e proprio sistema limitato di risorse su cui si basa la costruzione degli edifici e delle buche. Si, abbiamo un valore di “denaro” che viene consumato ogni volta che si costruisce qualcosa, ma tale quantità è così elevata fin dall’inizio che è davvero difficile restare senza soldi. E’ più facile restare senza spazio.
Questi due elementi (tutto subito e ampia quantità di denaro) contribuiscono a creare quell’atmosfera rilassata che permea completamente GolfTopia. Non c’è davvero nulla che corre dietro al giocatore e che gli metta fretta. In realtà c’è anche un’altra “risorsa” in GolfTopia, un’energia positiva che viene ottenuta nel tempo via via che i giocatori si divertono nel nostro campo e che permette di attivare degli interventi orbitali speciali che causano effetti positivi istantanei in un’area specifica (tipo aumentare la soddisfazione dei giocatori, pulire tutte le erbacce, aggiustare gli edifici, ecc). Anche questo è un valore tutt’altro che limitato e di base si trasformerà in un bonus assicurato ogni x minuti.
Una delle cose più fastidiose nei gestionali è quando un dato territorio ti impedisce di creare quello che vorresti o quando, piazzando una certa cosa, ne sovrapponi un’altra che non volevi cancellare. Tutto questo viene completamente risolto da GolfTopia in modo così semplice e intuitivo che viene naturale chiedersi perché altri giochi non c’avessero pensato. Bastano pochi clic per abbassare o creare piccole montagne, per scegliere di coprire o meno determinati tipi di terreno o per vedere le emozioni dei vari giocatori che stanno visitando la nostra isola. In questo modo potremo agilmente intervenire per risolvere ogni problema e, nuovamente, la possibilità di poter mettere in pausa il gioco ci permette di farlo senza troppo stress da parte nostra. Inoltre, alla creazione di una buca e ogni volta che la selezioniamo, ci verrà mostrato, tramite una serie di linee fosforescenti, i possibili percorsi che faranno le palline dei giocatori. Questo ci permetterà di capire se una buca è troppo difficile o è troppo facile e di modificarla di conseguenza.
A ostacolare il nostro cammino verso il successo, infatti, ci saranno tre diversi fattori. Il primo è mantenere soddisfatti i propri clienti. Questo si ottiene attraverso un buon bilanciamento del fattore sfida delle buche (aggiungendo ostacoli intorno alla buca, sia reali che solo apparenti), ma anche attraverso altri comfort estetici e alla capacità di evitare incidenti (tipo che un giocatore tiri una pallina da golf in testa ad un altro).
Il secondo fattore è tenere sotto controllo la crescita dell’erbaccia. Un buon campo da golf deve essere ben curato e avremo a disposizione manager professionali, droni e torrette laser per assicurarci che questo avvenga.
Il terzo e ultimo fattore sono gli imprevisti, tipo tempeste e altre calamità. Questi sono forse gli eventi più improvvisi e verso cui ci si può preparare meno, generando una certa frustrazione perché determinate situazioni possono essere superate solo “aspettando.”
Più colori, meno disco
Se la parte ludica di GolfTopia è davvero soddisfacente, purtroppo non posso dire lo stesso della parte artistica. Le varie parti dell’isola hanno una buona grafica, i terreni e le costruzioni sono facilmente riconoscibili e anche i comportamenti dei singoli giocatori sono ben animati, con un certo tocco di ironia/comicità che nei gestionali non fa mai male (Theme Hospital e Theme Park lo hanno spiegato bene a tutti). Anche gli effetti sonori sono riconoscibili e permettono di agire tempestivamente in risposta a essi, nulla da lamentare su questo fronte. Quindi cosa è che va male? Beh, tutto il resto.
Che poi è sbagliato dire che “va male” visto che lo ritengo semplicemente un aspetto da migliorare. Il tono generale del gioco è, come già detto, ironico/umoristico e mi aspetterei una realizzazione grafica molto più accesa e in stile cartoon, in linea con i già citati Theme Hospital e Theme Park. Invece la tavolozza dei colori usati è molto cupa e l’intera isola è coperta da una patina cupa dark che la rende quasi aliena ed inquietante. Comprendo che questo voglia appoggiare quel concetto di remoto futuro che dovrebbe essere presente in un “campo da golf futuristico”, ma a tratti sembra di giocare su Marte per quanto i colori sono derivati al rosso scuro.
Avrei preferito una resa grafica più in linea con l’atmosfera generale di GolfTopia, quel misto di relax e umorismo che viene così ben espresso dal gameplay. Anche le luci al neon sono eccessivamente onnipresenti. Comprendo la voglia di mettersi in linea ad un certo stile grafico cyberpunk, ma l’ho trovato davvero fuori luogo, così come fuori luogo è la colonna sonora. Come abitudine dei gestionali, infatti, nella tua partita sarai accompagnato da una serie di musiche specifiche e quelle di GolfTopia vertono tutte verso un genere da discoteca/ebm dal ritmo forsennato e incalzante.
Sarà perché non sono un grosso fan di questo genere, ma le ho trovate davvero inappropriate. Ancora una volta ne comprendo lo scopo, il voler incentivare l’ambientazione futuristica/cyberpunk, ma questa non si percepisce così tanto nel resto del titolo e quindi la cosa proprio non funziona. Avrei preferito qualche sinfonia più calma e rilassata, molto più adatta a qualche vera partita a golf. Se proprio si voleva premere sul pulsante techno/ebm/ecc, lo si poteva fare andando a scegliere qualche sinfonia del sottogenere ambient dal ritmo comunque più compassato. Il comparto musicale è, a mio parere, l’unico vero passo falso di GolfTopia.
Come una vera partita a golf
Concludendo il nostro discorso, GolfTopia, pur non mancando di alcuni difetti, è un buon videogioco, perfetto sia per gli appassionati di golf che per coloro che amano i videogiochi gestionali. Per essere un titolo sviluppato da sole due persone è un’opera davvero ben fatta e, anche solo per questo, meriterebbe l’acquisto. Il gioco riesce a essere estremamente rilassante e ha una giocabilità praticamente infinita visto che ogni volta ci troveremo davanti ad un’isola diversa su cui allestire il nostro campo da golf. Ai difetti già scritti ne va, invece, aggiunto un altro, ovvero il fatto che a volte sembra molto scorretto. Imprevisti e incidenti vengono generati in modo casuale, fattore che genera occasionalmente delle situazioni più che frustranti che fanno crollare ore e ore di impegno. Questo è in realtà un problema costante di molti gestionali, ma GolfTopia non ne è comunque esente.
Detto questo, bisogna dire che attualmente GolfTopia è accessibile su Steam in early access. Questo vuol dire che molti problemi presenti potrebbero essere risolti o attenuati con i futuri aggiornamenti del titolo. Il prezzo, inoltre, non è sicuramente basso, ma è ben compensato dalle molte ore di gioco che un fan di questo genere di videogiochi potrebbe passare su GolfTopia. Personalmente la prima volta ho giocato per tre ore e mezza senza neanche rendermene conto e rilassandomi parecchio. A riconferma di quanto detto ci sono poi le molte valutazioni che il titolo sta raccogliendo proprio su Steam, tutte estremamente positive. Se ti piacciono il golf e i gestionali, non puoi mancare GolfTopia.