iCrewPlay was here! Se ci fosse un muro sul quale vedere tutte le firme di quelli che fisicamente e virtualmente hanno visto, seguito e partecipato alla conferenza di Google alla GDC 2019 (Games Developers Conference), ci sarebbe anche la nostra e sarebbe proprio scritta così. A distanza di un paio d’ore al momento della stesura del presente report, io e l’amico di penna, anzi, di tastiera, Roberto Micheletti, abbiamo seguito insieme a voi, per chi era presente alla nostra live su Twitch, la diretta dell’evento nel quale Google ha presentato la sua nuova console: Google Stadia.
L’ambizioso progetto di Google sembra voler portare la società nel modo dei videogiochi e vuole guadagnare da subito il vantaggio sui suoi competitors, i quali ormai monopolizzano praticamente questo mercato, in un modo che nessuno ha mai fatto finora così a fondo e in maniera dirompente. Google Stadia infatti si pone l’obiettivo di raggiungere il maggior numero di persone possibili, non solo tra gli attori protagonisti dello scenario videoludico, ossia i videogiocatori, ma anche quella fetta prevalente della popolazione mondiale che quasi disconosce questo mondo e che lo reputa un semplice passatempo per ragazzini che non hanno voglia di fare i compiti. Google mira a rendere il gaming un elemento completamente condivisibile con chiunque e in qualsiasi momento, videogiocabile da qualsiasi piattaforma e da qualsiasi luogo, con la possibilità non solo di condividere le proprie sessioni con chiunque, ma di rendere partecipi le persone raggiunte in tempo reale, dando loro la possibilità d’interagire non solo con il giocatore stesso, ma con l’intera sessione di gioco. Un mondo social applicato ai videogiochi quindi, che ti permetterebbe di mostrare le tue sessioni e invitare i tuoi amici a giocarle con te, o semplicemente seguirle in tempo reale.
Questo e molto altro ancora è stato presentato alla conferenza su Google Stadia, durante la quale è stato chiamato a testare le possibilità di questa console, il re degli FPS, sua maestà Doom Eternal, prossima creatura demoniaca di id Software, che tramite la figura di Martyn Startton è stato introdotto come “il migliore strumento per testare le capacità di una console“, grazie alla sua freneticità e velocità, oltre che alla sua grafica di ultima generazione. E così, Doom Eternal è stato il banco di prova per la nuova console Google, la quale è stata in grado di far girare il gioco in HDR e 4K a 60 FPS davanti agli occhi di milioni di spettatori da tutto il mondo. Ammetto che per quei brevi e intensi minuti di presentazione, io e il buon Roberto, non abbiamo potuto fare altro che trattenere il nostro stupore e le nostre parole (e nel caso di Roberto è davvero molto difficile).
Il futuro del gaming si sta facendo adesso, ma è davvero un passo avanti come si crede?