Gothic II appartiene a un passato leggendario. Un’era che ha definito i GDR in stile occidentale, svoltasi principalmente su PC. Questi titoli sono tutt’ora apprezzati dagli appassionati per via delle loro meccaniche hardcore, unite a un comparto ludico di cui si vedono ancora oggi gli echi. In altre parole, l’arrivo di questa remastered su Switch non è cosa da poco, quindi vediamo insieme se vale la pena giocarla nella nostra recensione.
La storia di Gothic II Complete Classic
Gothic II ti mette nei panni di un eroe relativamente generico, protagonista anche del capostipite. Come nei classici del genere, il nostro protagonista è una sorta di guerriero tuttofare in grado di destreggiarsi tranquillamente con diverse abilità. Un vero e proprio prescelto quindi.
La storia, infatti, ricalca proprio questo archetipo. Il mondo è nuovamente minacciato dal male, in questo caso incarnato da draghi che sono al comando di un vasto esercito in grado potenzialmente di distruggere l’umanità. Il nostro eroe inizia quindi una missione per trovare un potente artefatto, che gli consentirebbe di far fronte a questa minaccia.
Un incipit classico, quindi, che diventa la base per gettare il giocatore in un mondo high fantasy altrettanto classico, fatto di briganti, mostri, eserciti malvagi e così via. Nonostante oggi tutto questo possa risultare scontato (soprattutto dopo vette raggiunte da titoli come The Witcher 3), la caratterizzazione narrativa di Gothic II resta ancora oggi ricca di fascino, anche per via del suo sapore retro.
Peraltro, risultano ancora oggi interessanti le missioni secondarie, collegate tra loro e a quella principale in una rete che poco alla volta contribuisce a dipingere il mondo di gioco, che a suo modo resta sempre interessante.
Preparati a combattere senza armatura!
Il loop di gameplay di Gothic II Complete Classic è molto classico: si esplora un mondo relativamente vasto, dove si alternano città sicure, dungeon o semplici spostamenti tra un luogo e l’altro. Durante questa esplorazione si ottengono oggetti e punti esperienza per potenziare il nostro personaggio, completando missioni principali e secondarie.
Queste possono spesso essere approcciate in molti modi diversi, sfruttando skill o approcci più o meno onesti. Basti pensare al semplice atto di entrare nella prima grossa città del gioco: è possibile travestirsi da contadino, corrompere le guardie, ottenere un pass, scavalcare le mura e molto altro. Il bello di Gothic II, anche a distanza di due decadi, è il modo in cui le missioni secondarie si uniscono alla principale. Alcuni modi di approcciare una certa situazione principale, infatti, vengono scoperti soltanto esplorando la mappa e interagendo con i personaggi.
Questo crea una struttura di gioco più dinamica di quanto possa apparire a un primo impatto, dove ogni PNG può essere potenzialmente utile al giocatore o, più in generale, dove l’esplorazione di una semplice porzione di mappa si può dimostrare vitale. Questo rende il comparto ruolistico del titolo ancora oggi interessante, anche se non privo di difetti.
I dialoghi a scelta multipla, per esempio, non godono della complessità vista in alcuni titoli più recenti, così come la sottotrama di alcune side quest può dimostrarsi poco interessante a un primo impatto. Allo stesso modo, il sistema di progressione del personaggio risulta oggi poco immediato, per via di menù confusionari e per la totale mancanza di un tutorial degno di questo nome.
Nonostante, di fatto, aumentare di livello consenta semplicemente di spendere punti abilità nei vari talenti, navigare i menù che consentono di svolgere queste operazioni non è per niente immediato, soprattutto se consideriamo che alcune skill vanno prima appresi da PNG sparsi per la mappa. Lo stesso si può dire per il sistema di combattimento.
Questo richiama, per certi versi, quanto visto nel primo The Witcher (anche se a dire il vero è il contrario). Impugnando una spada, per esempio, è possibile eseguire un fendente. Se si premono le frecce direzionali, insieme al tasto attacco con il giusto tempismo, si prosegue con la combo. Di fatto, quindi, la parte puramente action del titolo è quella relativa al tempismo, mentre la parte ruolistica definisce i danni inflitti e subiti.
Il sistema funziona molto bene ancora oggi, ma risulta difficile da capire e da padroneggiare. Non solo: le prime ore di gioco di Gothic II si dimostrano decisamente ostiche, con una curva di difficoltà che sostanzialmente sembra essere un muro. Essendo privo di equipaggiamento e abilità, il protagonista è fin troppo semplice e di conseguenza è facile soccombere continuamente anche nel più semplice degli scontri. Questo rende le prime ore un vero e proprio ostacolo per i giocatori poco navigati, soprattutto considerando che la versione digitale del titolo non arriva insieme a un manuale.
Chiaramente la qualità generale dell’esperienza è decisamente alta, soprattutto se poi ne consideriamo anche l’importanza storica, ma un tutorial, un leggero bilanciamento dei primi nemici o qualche piccolo ritocco iniziale avrebbero potuto rendere l’ingresso nel mondo di gioco decisamente più accessibile, senza costringere a consultare risorse esterne al titolo stesso.
Vanno però menzionati alcuni cambiamenti importanti. Tanto per cominciare alcuni menù sono stati rivisti e ora si dimostrano più immediati e rapidi da consultare. Va poi elogiato l’adattamento ai controlli Switch, decisamente soddisfacente e sicuramente non facile. Ci sono peraltro alcune chicche davvero interessanti, che però vale la pena scoprire smanettando un pochino.
In sintesi, Gothic II si dimostra ancora oggi un ottimo GDR, che vanta un loop di gamancora eplay “classico”, ma validissimo. Tra missioni principali e secondarie, equipaggiamento da ottenere, abilità da sbloccare e PNG con cui interagire, il titolo riesce a divertire gli appassionati del genere. Bisogna però tener conto della sua età.
Gothic II Complete Classic, infatti, risulta anche macchinoso, meno fluido degli standard odierni e decisamente più lento rispetto a uno qualsiasi dei titoli pubblicati negli ultimi anni. Questo, sia chiaro, non è un difetto, ma resta comunque una caratteristica di cui tener conto prima di acquistare il videogioco. Superando questo primo scoglio, però, siamo di fronte a un’avventura con tantissimo da offrire e che a suo modo ha fatto la storia.
Tecnicamente…soddisfacentemente datato
Il comparto tecnico di Gothic II Complete Classic risulta chiaramente datato, se confrontato agli standard odierni. Il titolo che abbiamo di fronte è però una remastered e non un remake. Se quindi valutiamo il lavoro di rimasterizzazione, il risultato è soddisfacente: texture più definite, caricamenti più rapidi, possibilità di cambiare la distanza della telecamera, menù parzialmente rinnovati e così via.
Il comparto artistico è invece ormai leggendario: le missioni dipingono poco alla volta un mondo high fantasy davvero ricco di dettagli, interessante da esplorare e ancora oggi in grado di affascinare.
Infine, il comparto sonoro è ottimo, grazie a musiche invecchiate decisamente bene, affiancate però da effetti sonori che sentono tutto il peso degli anni.