Sviluppato da Lazy Bear Games e pubblicato da tinyBuild, Graveyard Keeper è un singolare simulatore di cimiteri medievali con elementi da gioco di ruolo pubblicato la prima volta nel 2018 (qui la nostra recensione). Da allora, gli sviluppatori hanno creato e pubblicato diversi DLC con innovazioni anche di un certo spesso. L’ultimo di questi DLC si chiama Better Save Soul ed è il protagonista della nostra recensione per PlayStation 4!
Graveyard Keeper – Un cimitero macabro, ma divertente!
Come anticipato, Graveyard è un titolo pubblicato nel 2018 e che da allora ha saputo evolversi e intrattenere nel tempo con contenuti decisamente sopra le righe ma efficaci e divertenti. Breaking Dead, Game of Crone e Stranger Sins, sono questi i titoli dei primi tre DLC che, come avrai sicuramente notato, fanno il verso a serie televisive famose. Questo perché l’opera di Lazy Bear Games fa dell’ironia uno dei suoi cavalli di battaglia.
Ma prima di parlare dell’ultimo DLC, è bene dare una fugace panoramica alla storia del titolo principale a cui, innegabilmente, s’ancorano tutte le storie extra. Noi impersoniamo un uomo che, dopo un incidente, si risveglia in un mondo medievale. Lo shock è istantaneo ma il povero disgraziato non ha il tempo di capire dove si trova che subito si ritrova a parlare con un teschio parlante (e che ripete sempre la parola: “sarda”).
Dopo poche ore, il protagonista capisce di essere finito letteralmente in un altro mondo e vuole disperatamente tornare a casa dove lo attende la sua amata. Ma come fare? A quanto pare cercare un aiuto concreto è decisamente difficile, inoltre, sembra essere stato “assunto” come guardiano di un cimitero abbandonato. Eccoci quindi incastrati in un ruolo a noi “nuovo” e alle prese con richieste e capricci di personaggi sempre più stravaganti e imprevedibile.
Inutile dire che in quanto guardiano di un cimitero situato intorno a una chiesa, saremo praticamente succubi degli ecclesiastici (caratterizzati nel titolo in un modo che potrebbe non far piacere a tutti ma che apprezziamo per originalità e coraggio). Ma non solo, entità sovrannaturali (immancabili spiriti ma non solo) cittadini ubriachi e/o dalla morale molto discutibile e tante altre figure verranno ciclicamente a farci visita costruendo un mosaico fatto di legami, richieste, missioni e interazioni che puntano a svelare la via per il ritorno alla “normalità”.
Saremo onesti, la narrazione di Graveyard Keeper funziona soprattutto grazie all’umorismo e ad alcune scelte narrative, ma anche ludiche, che fanno prendere al titolo delle virate decisamente macabre e inattese (come tagliare carne a un cadavere per venderla alla taverna, giusto per dirne una). Ed è in mezzo a questo vasto oceano di oscura e alcune volte esilarante follia che s’infilano gradualmente alcuni percorsi opzionali, storie che vanno a unirsi alle tante in cui ci affacceremo. Better Save Soul è una di queste storie e non dovrai neanche attendere troppo prima di poterla attivare.
Dopo il tutorial iniziale, infatti, avrai modo di prenderti cura del tuo cimitero sotto lo sguardo vigile della chiesa. Soddisfando le prime richieste, il mulo parlante (ebbene sì, c’è un mulo che parla) addetto alla consegna dei cadaveri da sotterrare nel cimitero, ti consegnerà qualcosa di inedito: quello sarà l’inizio del DLC. La nuova storia ha come protagonista tale Eurico, un uomo che c’introdurrà in alcune meccaniche nuove, tutte incentrate sulle anime e i loro peccati.
La trama non spicca per complessità ma riesce comunque a regalare più di una risata oltre a dare nuova linfa vitale (anche se il ciclo narrativo è un po’ fine a se stesso, offrendo poco o niente alla macro trama generale). A conti fatti, saremo chiamati a svolgere una serie di compiti per Eurico, prevalentemente legati alla purificazione delle anime dai loro peccati, con l’obiettivo di ottenere un manuale contenente una nuova tecnologia da padroneggiare.
Un cimitero da accudire
Graveyard Keeper è un simulatore di cimitero medievale con elementi abbastanza elementari da gioco di ruolo (letteralmente, menare equipaggiare armi e menare fendenti sui nemici visibili in mappa). Palesemente ispirato a titoli come Stardew Valley, l’opera pubblicata da tinyBuild riesce a distinguersi per un’ambientazione tanto macabra quanto folle e divertente. Un mix letale che cattura e che, nonostante palesi problemi di ritmo, è in grado di conquistare e tenere incollato allo schermo per molto, molto tempo.
Nel dettaglio, parliamo quindi di un titolo in 2D con visuale dall’alto dotato di un vasto – e abbastanza vario – open world, le cui zone vanno sbloccate man mano. Il proseguimento della trama è decisamente libero, con una serie di missioni (principali e secondarie) conservate in un’intera pagina del menù e facilmente consultabili (e suddivise secondo “personaggi importanti”). Il percorso per soddisfare le varie missioni è spesso lungo, articolato e abbastanza dispersivo. Banalmente, consegnare una torta significa prima scoprirne la ricetta, recuperare, acquistare o creare i materiali richiesti e usare o creare un tavolo da lavoro adatto.
E lo diciamo subito: smarrirsi nei menù di Graveyard Keeper e nell’immenso catalogo di oggetti, abilità e specializzazioni, è facilissimo. Questo anche a causa di un tutorial assolutamente non esaustivo e che ti porta ad andare quasi alla cieca soprattutto nelle prime fasi di gioco. Ma se si supera lo scoglio iniziale riuscendo a capire come funziona l’economia del titolo, come sfruttare e potenziare le varie risorse, avendo cura dei propri equipaggiamenti (che si consumano e vanno riparati), la vita nel cimitero diventa terribilmente gradevole.
Inoltre, grazie anche ai DLC, tra cui Better save soul, il titolo riesce a spezzare l’inevitabile monotonia (comunque presente nelle prime fasi) offrendo una varietà di situazioni, personaggi, missioni, oggetti e relative attrezzature di tutto rispetto e che possono garantire un quantitativo di ore di gioco davvero elevato. Oltre a soddisfare richieste, chi vuole avere cura della propria casa (possibilità introdotta proprio con gli ultimi aggiornamenti), dei propri campi, della propria taverna (introdotta dal DLC di Stranger Sins) e soprattutto del proprio cimitero, avrà pane per i suoi denti.
Nel dettaglio, la gestione del cimitero è, ovviamente, essenziale per progredire nella trama principale e per guadagnare del denaro. A noi spetta occuparci dei cadaveri decidendo, eventualmente, di sezionarli (e ottenere così carne, ossa, teschio, pelle, ecc.) e poi seppellirli nel cimitero. Occhio però! La chiesa ci tiene all’aspetto ed ecco quindi che dovremo tenere d’occhio un determinato valore legato alle singole tombe. Valore che puoi aumentare creando lapidi e riparando eventuali danni. Ma se il titolo base si concentra sul corpo, il DLC di Better Save Soul, come anticipato, punta tutto all’anima.
Better save soul – Prendersi cura dell’anima altrui!
Se per creare un tavolo da lavoro avrai bisogno di padroneggiare l’utilizzo del legno, per purificare un’anima, ti serviranno macchinari appositi. Ed eccoci a parlare dell’ultimo DLC di Graveyard Keeper che introduce una serie di strutture e un “materiale”, l’anima, completamente inedito. Oltre ai fini narrativi, imparare a purificare le anime ci porterà anche vantaggi ludici non da poco, permettendoci di sfruttarle per lavorare da remoto. E credici, è una comodità non da poco.
In Graveyard Keeper, infatti, almeno all’inizio, ti ritroverai ad andare avanti e indietro continuamente, cercando di soddisfare i tempi (il gioco ha un ciclo giorno-notte e un sistema di “giorni” suddivisi a spicchi e con eventi, incontri e situazioni che avvengono solo in determinati momenti e/o giorni) per stare al posto giusto al momento giusto. La comodità offerta dalle anime ci permette quindi di essere multitasking e di delegare compiti sfruttando semplicemente la mappa. L’innovazione è quindi mirata a rendere l’esperienza tanto più varia quanto più pratica e comoda senza rivoluzionare troppo e dimostrandosi leggermente inferiore – in termini meramente contenutistici – rispetto agli altri DLC.
Da segnalare, infine, che, oltre la nuova zona nell’obitorio (da cui prenderanno piede le vicende principali del DLC), Better save soul amplia ulteriormente il ramo delle abilità (già estremamente ramificato e vasto) del nostro adorabile e barbuto custode. Nel dettaglio, con il nuovo contenuto, potremo apprendere nuove abilità, sbloccare equipaggiamenti, oggetti e tecniche, nonché bonus passivi legati allo “spiritualismo”.
Grafica e sonoro
Graficamente, Graveyard Keeper non ha subito grosse rivoluzioni, offrendo una panoramica dall’atmosfera chiara e discretamente efficace. Buono anche il livello di dettaglio dei vari personaggi laddove alcune location sono vittime di inevitabili ricicli di elementi.
Il sonoro è molto buono, con effetti e tracce gradevoli e idonee alle atmosfere del titolo. Da segnalare la graditissima presenza dei sottotitoli in lingua italiana che, nonostante qualche strafalcione e incoerenza, aiutano non poco a godere al meglio di un titolo contenutisticamente enorme.