Gravitational VR è un titolo arrivato da qualche giorno su Steam VR, sviluppato da Electric Monkeys e basato sulla risoluzione di enigmi ambientali tramite la fisica e soprattutto i campi gravitazionali, o meglio così sarebbe dovuto essere. Diciamo che il titolo farebbe subito pensare a un gioco nel quale si avrà molto a che fare con la gravità, e questo in realtà virtuale può risultare molto divertente e soprattutto aprire diverse meccaniche di gameplay.
Purtroppo in Gravitational non sarà esattamente così, visto che nell’arco della sua breve durata, il titolo ci metterà pochissime volte a confrontarci con enigmi basati sulla gravità e spesso lo farà anche in modo molto superficiale; un vero peccato per un titolo che comunque partiva con un’ottima idea di base. scopriamo di più nella recensione.
Gravitational, l’avanzata tecnologica
La storia del titolo è ambientata in un futuro non molto lontano, nel quale la razza umana ha continuato a prosperare almeno dal punto di vista tecnologico, grazie all’invenzione dei campi gravitazionali. Saremo chiamati a vestire i panni di Sebastian, uno scienziato della Gravcorp costretto da un incidente sulla sedia a rotelle.
Sebastian lavora sui campi gravitazionali in un laboratorio al centro del quale si trova anche un reattore. Tutto sembrava procedere normalmente quando un giorno un incidente devasta gran parte del laboratorio e il nucleo del reattore rischia di esplodere, evento che causerebbe la morte non solo dello scienziato, ma anche delle persone che vivono al vicine al laboratorio.
Tutta questa situazione viene aggravata dal fatto che Sebastian per sua scelta, vuole lavorare da solo e nel laboratorio non c’è anima viva che possa aiutarlo, solamente una sua collega che lo assisterà via radio durante la sua avanzata verso il centro del reattore per disattivarlo e sventare così il pericolo.
Gameplay
Gravitational VR parte da una idea di base originale e anche di effetto, ovvero l’essere costretti sulla sedia a rotelle, caratteristica che ovviamente andrà a influenzare il tutto gameplay, in modo particolare i movimenti di Sebastian. Potremo muoverci tramite lo stick del controller quando la nostra tecnologica sedia lo permetterà, oppure alla vecchia maniera, afferrando entrambe le ruote e facendole roteare.
Per ovviare a queste sue difficoltà motorie, Sebastian da bravo scienziato ha inventato due dispositivi, simili a dei controller, i quali gli permetteranno di afferrare alcuni oggetti e di muoverli liberamente, oppure di attivare particolari dispositivi, e quasi l’intero gameplay di Gravitational ruota su questa meccanica.
Sebastian nella sua avanzata verso il nucleo del reattore, dovrà affrontare di versi enigmi ambientali, i quali purtroppo saranno sfortunatamente troppo simili fra di loro e una volta capita la meccanica non si impiegherà più di un minuto per risolverli, eccezione fatta per rarissimi casi.
Gli enigmi si baseranno sul costruire passaggi tra una piattaforma a un’altra, tramite l’utilizzo di alcuni cubi i quali potranno essere collegati su specifici punti e tra di loro. Ogni cubo avrà solo un certo numero di lati che potranno essere usati come giunture, quindi dovremo rotearli e muoverli in modo tale da far combaciare tali lati e creare il passaggio; ci saranno diversi tipi di cubi con diversi effetti, ma sostanzialmente il gameplay è tutto qui.
Purtroppo, la parte “Gravitational” del titolo è veramente minima e consisterà solo nello spostarsi da una piattaforma all’atra in assenza di gravità, usando delle maniglie, e qui si riscontreranno non pochi problemi visto che spesso ci ritroveremo “fusi” nel muro della maniglia senza poter capire bene cosa stia accadendo, rendendo alcune volte queste sezioni che sarebbero potute essere le più divertenti, un supplizio.
I livelli sono davvero molto simili tra di loro, anzi, alcune sezioni sono palesemente dei copia e incolla di livelli precedenti con quale dettaglio ambientale diverso, con una ridottissima libertà di esplorazione. Gravitational VR procederà così fino alla fine del suo breve viaggio.
Tecnicamente parlando
Gravitational VR a un primo impatto è piacevole alla vista, anzi graficamente non è niente male, però paga il gravissimo scotto di essere troppo ripetitivo nei suoli livelli e nei suoi dettagli grafici, facendo svanire così quella immersione che un buon titolo in VR dovrebbe obbligatoriamente dare.
Il comparto sonoro non ha niente degno di nota, ma fa il suo, con un buon doppiaggio in lingua inglese e divertenti dialoghi fra Sebastian e la sua assistente.
I controlli funzionano abbastanza bene, anche se non sono per niente immediati, soprattutto l’alternanza fra lo strumento per muovere gli oggetti e il controller della sedia a rotelle. Gravitational VR inoltre presenta qualche problema tecnico come il trovarsi un tutt’uno con i muri o inspiegabilmente bloccati o rallentati dal terreno.
Durante la mia breve esperienza come scienziato della Gravcorp in Gravitational VR non ho riscontrato bug.