Dopo aver fatto tanto parlare di sé, GreedFall è sbarcato ufficialmente sul mercato videoludico mondiale lo scorso 10 settembre 2019, portando con sé un ricco bottino di novità per tutti gli appassionati del genere. Il titolo action RPG (Role-Playing Game) sviluppato dalla software house Spiders e distribuito da Focus Home Interactive si presenta al giocatore come un qualcosa di innovativo che, nello stesso tempo, mantiene ben saldi i suoi legami con il passato, proponendo una soluzione ben bilanciata di trama, gameplay e design. Potrei definire GreedFall il “migliore esponente” di questa generazione videoludica che sta arrivando lentamente al suo tramonto, perché ne riprende molte peculiarità che ne hanno caratterizzato la storia. Io stesso, sin dall’inizio della mia esperienza con questo gioco, sono rimasto leggermente spiazzato trovandomi davanti un titolo che, durante tutto il suo scorrere, non ha fatto altro che richiamare alla memoria molti altri giocati in precedenza, e non tutti appartenenti alla sua stessa categoria. In molti momenti mi sono ritrovato con la sensazione di stare giocando a titoli diversi nello stesso momento, un secondo prima vivo una storia accattivante paragonabile ad Assassin’s Creed e Vampyr, un attimo dopo sono immerso nel campo di battaglia a combattere come in Bloodborne e Dark Souls. Posso garantire che ho sentito anche l’atmosfera di un certo Final Fantasy…tutti questi giochi raccolti in un unico spazio digitale.
Caro lettore, penserai che forse sono pazzo, ma continua a leggere e capirai cosa voglio dire!
Una terribile malattia minaccia la tua nazione… Cosa farai?
GreedFall comincia in un Vecchio Continente dilaniato e consumato da una malattia incurabile chiamata Malichor, dalla quale nessun essere vivente può scappare e in cui la sopravvivenza è diventata letteralmente schiava della fortuna. La storia ha inizio nella piccola città portuale di Selene, visibilmente ispirata all’Europa del XVII secolo, dove il giocatore vestirà i panni di un nobile diplomatico chiamato De Sardet che, sia per salvare la propria famiglia che il proprio paese, parte alla volta di un Nuovo Continente per cercare una cura, al fianco del cugino Costantine e di altri fedeli compagni di viaggio. La sua meta si rivelerà essere l’isola di Teer Fradee, dove si sta sviluppando la città di Nuova Selene e di cui, proprio Costantine è destinato a diventarne il governatore.
Arrivato sull’isola il giovane De Sardet dovrà scontrarsi con un mondo nuovo tutto da scoprire, conteso da 6 diverse fazioni (…che ovviamente non vi svelerò), pronte a contendersi il dominio nel modo più classico possibile e cercando di portare avanti le proprie ideologie, tra inganni e sotterfugi di tutti i tipi.
La Trama di GreedFall rappresenta un vero e proprio specchio di quel periodo Coloniale che caratterizzò il mondo nel XVII secolo, dove la voglia di scoperta e la propensione verso l’ignoto guidavano il cuore degli avventurieri. Una storia coinvolgente e ben strutturata che saprà far provare al giocatore le stesse emozioni e sensazioni vissute dal proprio alter-ego digitale, arrivando anche a farlo credere nell’importanza della missione da compiere.
In questa caratteristica, con la quale ci si rapporta fin dall’inizio del gioco, GreedFall mi ha richiamato alla mente subito la saga di Assassin’s Creed, per l’ottima capacità di rivisitare un periodo storico e di riproporlo in una veste “fantasy dall’anima reale”, cioè come se tutti gli eventi narrati all’interno del titolo facessero riferimento a eventi realmente accaduti nel tempo. In questo, la software house Spiders si è decisamente superata.
Un Gameplay da vero RPG
Se la trama è il cuore pulsante di GreedFall, il gameplay né rappresenta l’anima. Il titolo sviluppato da Spiders offre al giocatore un gameplay solido, ricco e variegato che riesce perfettamente a integrare in sé la struttura complessa e articolata di un classico RPG con quella incalzante e intensa di una vero e proprio action. “Girovagando allegramente” per l’isola di Teer Fradee, il giocatore si troverà davanti una miriade immensa di situazioni alle quali dovrà far fronte utilizzando le proprie abilità e, non sempre, saranno quelle legate al combattimento. Il lato RPG resta dominante all’interno di GreedFall, infatti, è presente un buon sistema di creazione del personaggio, in cui sarà possibile definirne sin da subito il percorso di crescita da seguire, caratterizzato dalle Abilità, dagli Attributi e dai Talenti.
Le prime influenzeranno direttamente il metodo di approccio ai combattimenti, dove sarà possibile prediligere un atteggiamento corpo a corpo, piuttosto che uno dalla distanza e magari anche caratterizzato dalla magia (Bibidi…Bobidi…Buu!). Tale scelta, ovviamente, avrà ripercussioni anche sull’equipaggiamento (armi e armature) da poter utilizzare durante l’avventura. Gli attributi andranno a influenzare le classiche statistiche quali forza, agilità, intelletto e carisma che avranno un impatto decisivo su molte situazioni all’interno del gioco, come dialoghi, ricerche e combattimenti. Chiude il quadro la scelta dei talenti, la quale avrà serie ripercussioni sull’approccio alle varie situazioni di gioco, infatti, sviluppare un talento da scassinatore può portare alla scoperta di oggetti unici oppure migliorare il carisma può rivelarsi molto utile nelle trattative con alcuni NPC, con interessanti (…ma non troppo incisivi) riscontri nel corso della storia. In alcuni casi, una minaccia o una “mazzetta” possono rivelarsi più “affilate” di una lama appartenente a una spada leggendaria. Questa caratteristica mi ha ricordato subito Vampyr, il titolo pubblicato dalla stessaFocus Home Interactive dove ogni scelta ha serie ripercussioni, a volte anche gravi, all’interno della storia.
Ovviamente non manca uno degli elementi fondamentali di un titolo RPG, stiamo parlando del crafting e del continuo desiderio di esplorazione alla ricerca degli oggetti e degli equipaggiamenti più rari e utili del gioco, che saranno personalizzabili in ogni loro aspetto, per esempio sarà possibile migliorare le caratteristiche di una spada sostituendone l’elsa e la lama, oppure, sarà possibile potenziare un’armatura aggiungendogli un copri spalla.
Le stesse missioni secondarie non sono meri tentativi di riempimento dei vuoti lasciati dalla storia, ma un’ottima occasione per approfondirla ulteriormente. Queste missioni sono strettamente legate anche ai membri del nostro team (interamente personalizzabile…) e, attraverso le stesse, sarà possibile approfondire il loro background e migliorare il legame di De Sardet con ognuno di essi, fino a scoprirne tutti i segreti.
La componente action durante i combattimenti è molto affidabile, caratterizzata dal canonico attacca-schiva-para (…se ti capiterà mai di giocarlo, posso garantirti che questo sistema ricorda subito quello utilizzato nei titoli Souls-like), da due tipologie di attacco principale, uno semplice e uno potente, e da un attacco furore decisamente devastante. Alla componente action di integra perfettamente il sistema di pausa tattica, che permette di pianificare con precisione maniacale tutte le strategie da seguire durante un combattimento, sia esso contro un semplice ladruncolo di città o un immenso Boss pronto a fare la pelle al nostro alter-ego. Proprio quest’ultimo elemento risolve uno dei problemi che affliggono GreedFall, mi riferisco ai movimenti “arrugginiti” dei personaggi, decisamente poco realistici e inadatti a un titolo di questo livello. In più di un’occasione si arriverà a pensare:“Un essere umano non cammina in questo modo!”
Un “Nuovo Mondo” tutto da scoprire
Dal punto di vista del design grafico, GreedFall presenta un’anima piuttosto duale, infatti, se da un lato avremo delle ambientazioni mozzafiato curate fin nei minimi dettagli e capaci di restituire perfettamente l’architettura dell’Europa nel pieno del XVII secolo, dall’altro la cura dei personaggi lascia l’amaro in bocca, con volti inespressivi e sguardi persi nel vuoto (classico “effetto bambola”). Ciononostante, il titolo sviluppato da Spiders presenta una peculiarità nella personalizzazione dei personaggi che ha contribuito a renderlo unico, infatti, in esso saranno presenti molti elementi caratteristici delle diverse nazioni che dominavano il palcoscenico europeo in quegli anni, dalle armature tipiche dei conquistadores spagnoli e portoghesi alle mantelle francesi, passando per gli abiti tipici dell’Inghilterra coloniale.
Il titolo rialza altresì la testa nella cura dedicata al design dei boss, ben caratterizzati e capaci di far nascere nell’animo del giocatore quelle sensazioni di paura e sgomento durante i sanguinosi combattimenti.
Al design grafico si affianca un comparto sonoro di ottima qualità, con brani cuciti perfettamente a ogni situazione e capaci di far immergere il giocatore all’interno del fantastico mondo di De Sardet, tra intrighi, combattimenti, Dei e creature leggendarie.