Il 2020 si sta presentando come un anno a dir poco assurdo, un mammut è emerso di botto nel deserto del Nevada mentre si sfrecciava a 200 km/h a bordo di una Fiat Panda e ci ha fatto schiantare. Già questo aneddoto è pura assurdità, ammirabile solo in GTA 5, il titolo che ha fatto irruzione nel tuo Hard Disk e ha spiaccicato una satira dell’America di oggi sul tuo schermo a partire dal 2013.
Che GTA 5 sia una “Satira dell’ America” è un modo per alleggerire la ricerca di alternative lessicali, perché le assurdità sono arrivate anche da noi qui in Europa, in contemporanea con gli states a partire dal 2009 e continuano ad arrivare. Per afferrare a pieno l’immagine che il titolo di Rockstar Games vuole trasmettere basta soffermarti su alcuni particolari della storia la quale ritrae un’America in sofferenza e delirante, esacerbata dal culto del denaro e da rapporti tra persone pari a quelli che si intrattengono con una buccia di banana.
Michael ha una famiglia a pezzi: la moglie lo tradisce, il figlio è un “intenditore” di droghe, la figlia pur di avere una vita di successo ambisce disperatamente a fare la pornostar e ad apparire in TV mostrando le forme. Michael stesso è depresso e lacerato dal suo passato criminale, in cui paradossalmente stava meglio più di quanto non stia vivendo come un ricco americano in pensione in una villa nei pressi di Hollywood.
Franklin è l’immagine di un giovane nero americano in costante contatto con la criminalità della downtown losangelina e membro di una gang, con una madre morta per overdose e un’adolescenza passata tra furti e spaccio fino all’arresto. Dopo il rilascio decide di tirarsi fuori dalla melma, affiancando Michael e l’altro personaggio: Trevor.
Lui è il pazzo del gioco. Nato in Canada, ritrae l’americano naturalizzato con un passato fatto con un padre violento ed una madre spogliarellista, nonché dal sogno negato di entrare a far parte della Royal Air Force canadese come pilota. Motivo? Era stato ritenuto pazzo. Da allora decide di dedicarsi alla criminalità organizzata, alle droghe e all’alcool provando inoltre piacere nell’uccidere e violentare le altre persone, spesso custodite morte nel suo catafalco di roulotte.
Per comprendere ancora meglio la satira di GTA 5 ti basterà ascoltare la Blaine County Radio, un’emittente dannatamente conservatrice la quale appoggia la violenza, le teorie razziali e quelle complottiste, avendo come ascoltatore principale (e forse unico) il maschio bianco over-50 con istruzione medio-bassa o bassa, esattamente l’immagine dell’elettore che ha poi portato alla vittoria di alcune figure nell’America reale (Ops!). Ti basterà ascoltare i primi due minuti per comprendere di cosa tratta la radio in questione.
Ma qui c’è ben poco da scherzare perché quella che un tempo era la radio di GTA 5, pare oggi essere diventata la realtà. Le teorie complottiste sfrecciano oggi da un bar all’altro come se fossero arachidi sparate con la ciarbottana… ah, dimenticavo: i bar non vanno più perché siamo diventati asociali così come il figlio di Michael. Infatti, le teorie sfrecciano da un post all’altro. Si rifiuta completamente la scienza e la legge, ritenendo tutto questo una pura costruzione escogitata da menti malefiche e multi miliardarie. Proprio come gli ascoltatori di questa radio.
Quello che in GTA 5 è Lifeinvader, nel mondo nostro è Facebook e già nel 2013 i visionari di Rockstar Games riuscirono ad immaginarsi come il social network sarebbe penetrato nelle nostre vite fino ad influenzarle. E quindi un’altra cartuccia per il prossimo titolo è diventata inutilizzabile.
Se nel 2013 parlare di alieni e teorie cospirazioniste era ancora interessante, oggi questo è di nuovo realtà, dopo che nel 2019 un milione di cittadini americani si erano organizzati per lanciare un’attacco contro l’area 51.
Si vuole parlare di politici assurdi che usano i soldi dello stato per comprare i videogiochi online e magari mandano agenti segreti ad intimidire bambini che tirano troppi headshot in gioco? E pure questo non si può più usare perché è parzialmente successo in California (senza la storia dei bambini!).
Insomma, pare che in GTA 5 la realtà sia stata ritratta in forma di satira al 100%, difficile trovare delle cose che non si ripetano nel prossimo titolo di Rockstar Games, o forse no? Gli anni dal 2013 ad oggi (per non parlare fino al 2023) sono carichi di altri avvenimenti più o meno assurdi che potrebbero diventare un interessante oggetto di satira.
Parlando degli states basta citare le innumerevoli stragi che sono successe e addirittura negate da personaggi di un certo spessore come in quella di Sandy Hook (si, hanno negato che la strage fosse definibile tale).
Si può poi aggiungere l’elezione di Donal Trump e come essa è avvenuta e da chi è sostenuto, già questa è un’assurdità che merita. Si può parlare della mania per le foto personali sui social che le persone hanno esacerbato negli ultimi anni. Magari si crea una nuova setta religiosa che ha come dio uno smartphone e ogni mattina i fedeli vanno a pregare di fronte ad esso per ottenere ancora più like, non sarebbe male.
Si potrebbe evidenziare il dilemma di fronte al quale i giovani delle generazioni a partire dalla meta degli anni ’90 devono affrontare in termini di qualità degli studi e delle difficoltà nel mondo del lavoro. Si potrebbe caricare di satira il processo di selezione per entrare negli stage, esagerando il tutto e sottoponendo i giovani ad un paio di anni di lavoro sottopagato e turni assurdi per poi licenziarli o vederli fuggire sulle montagne o su un’isola lontana dalla metropoli a pregare qualche dio in stile manga! E pure questa può starci.
Come dimenticare poi la delicatissima questione dei gruppi terroristici che per anni hanno terrorizzato il mondo, oggetto di infinite discussioni. Si potrebbero inserire intrecciandoli con lo stato in una forma di assurda cooperazione mascherata da guerra.
Storia a parte è l’ambientazione. Se è certo che un GTA 6 ci sarà, l’ambientazione (così come la trama) rimane una vera incognita e per ora ci sono solo supposizioni. Si vocifera che potrebbe ritornare a Miami, ripercorrendo le orme di GTA Vice City oppure a New York sulle orme di GTA IV.
Tutto ancora da scoprire. Ma aspetta un attimo. Perché ci stiamo focalizzando solo sui giorni nostri? Perché non fare un GTA che guardi al passato, ad epoche storiche poco esplorate dai videogames come possono essere gli anni ’60 e ’70, anche lì creando una satira delle difficoltà sociali presenti, sarebbe davvero affascinante per gli amanti del genere, me incluso.
Gli anni che mancano all’uscita del seguito non dovrebbero essere troppi, presuppongo tre, sufficienti per mettermi da parte qualcosa in più e farmi un PC che non si squagli nel fare girare il nuovo titolo. Maggiori info potrai trovarle in questo nostro articolo.
Detto questo caro gamer, ti confesso che il desiderio di avere nuove notizie sul titolo è grande, così come è grande la speranza che la software house non si faccia prendere dalla fretta del guadagno – anche perchè GTA 5 online sta facendo quei quattrini – e porti sulle nostre schede grafiche un titolo che rimanga nella storia altrettanto quanto GTA 5, facendoci passare altri anni ad esplorare i meandri della città e a speriementare nuove armi e missioni, per poi ritrovarci prima dell’uscita del sequel pensando a quanto gli anni volino.