L’uscita di Grand Theft Auto: The Trilogy – The Definitive Edition ( in cui è incluso il titolo preso in esame oggi, GTA San Andreas), non è di certo passata inosservata, per usare un eufemismo, a causa delle lamentele da parte dei fan per tutto ciò che riguarda lo sviluppo del titolo ed i bug ad esso associati (QUI un nostro articolo utile per approfondire la vicenda).
Ma, mettendo un attimo da parte la narrazione negativa che si fa di questa remastered (giusta o sbagliata che sia, corretta o meno), soffermiamoci un attimo sulla profondità espressa dai titoli originali in termini di meccaniche di gioco, ed in particolare su quelle del capitolo ambientato a Los Santos, GTA San Andreas.
A fronte di un comparto grafico ad oggi invecchiato parecchio, tanto che le stesse remastered hanno dovuto puntare ad una grafica semi-cartoon, e non realistica, il titolo sviluppato da Rockstar North vantava un meccanisco di statistiche ad oggi mai più ritrovato nella maggior parte dei capitoli moderni (e, comunque, estremamente profondo ed innovativo per l’epoca, mentre oggi potrebbe risultare un’aggiunta in più).
GTA San Andreas: punti abilità? Cosa sono? Si mangiano?
Come tutti i giocatori ricorderanno, appena iniziata la partita, il buon CJ non era certo il ritratto della salute: 0 massa muscolare, 0 sex appeal, un lieve strato di grasso corporeo e soprattuto nessuna abilità alla guida o nell’uso delle armi.
Se il titolo fosse stato presentato al giorno d’oggi, in automatico (o, almeno, al 99%) sarebbe stato possibile potenziare il nostro personaggio accumulando esperienza e spendendo poi dei punti abilità dedicati, in pieno stile GDR (che ha ormai contaminato la stragrande maggioranza dei videogiochi odierni). Ma in GTA San Andreas, non funziona/funzionava proprio così.
Similmente a quanto avviene in The Elder Scrolls V: Skyrim e nel suo predecessore Oblivion, più CJ utilizzava un’arma, si metteva alla guida di un veicolo oppure sforzava le sue capacità atletiche, più quest’ultime crescevano con lui, permettendogli di avere maggior efficacia:
- Utilizzare le armi a 2 mani ne migliorava stabilità, rinculo e mira
- Le armi leggere, quando masterate, potevano essere impugnate 2 alla volta (doppie pistole. mitragliatrici etc.)
- l’utilizzo dei veicoli ne migliorava il controllo (nel caso della bici, permetteva di apprendere nuovi tricks)
- correre, nuotare, ed in generale mettere alla prova le capacità atletiche di CJ, permetteva di migliorare tutte le caratteristiche collegate (velocità e tempo dello scatto, della nuotata, del salto etc. etc.)
Detto in breve, il giocatore cresceva con l’avanzare della partita, e non con il completamento delle missioni: non si diventava bravi a sparare assegnando punti abilità e simili, ma semplicemente facendo abituare il protagonista.
Se già questa caratteristica faceva risaltare GTA San Andreas per la sua epoca d’uscita, vi era un’attività extra che ancora oggi molti giocatori vorrebbero vedere reintrodotta: La Palestra.
Pompa quei bicipiti CJ!
Poche missioni dall’inizio del gioco veniva sbloccata la palestra, un luogo magico dove, tramite l’ausilio di semplicissimi (in verità, anche un po’ noiosi) minigiochi, era possibile aumentare le caratteristiche del nostro personaggio principale, sia quelle atletiche, di cui abbiamo parlato poco fa, che quelle fisiche, quindi forza, energia e massa muscolare.
Proprio quest’ultima, di base inutile ai fini del gameplay, faceva però esaltare tutti noi piccoli giocatori, in quanto la crescita ipertrofica di CJ era chiaramente visibile in-game, ed era possibile farlo diventare una vera e proprioa montagna di muscoli.
Oltre che a livello visivo, tale miglioramento si ripercuoteva anche sul sex appeal che il nostro personaggio poteva vantare, aiutandolo nelle relazioni che si potevano intraprendere all’interno del gioco. Ebbene si, GTA San Andreas vantava anche un rudimentale sistema di dating con altri npc, il quale veniva influenzato, tra le altre cose, anche dal nostro aspetto fisico. Per capire la profondità di tale feature, basti pensare che già dal 4° capitolo, questa sia stata tolta e, ad oggi, mai più ripristinata.
Un Life Simulator apocrifo, ad oggi rivedibile forse solo nel 2° capitolo western della Rockstar
Cosa dire, insomma; GTA San Andreas presentava, nel 2004, molte delle caratteristiche che nel 2018 hanno reso Red Dead Redemption 2, il capitolo western della stessa casa produttrice, un capolavoro simulativo. Le stesse caratteristiche che poi, nei successivi capitoli della serie Grand Theft Auto, sono state rimosse in favore di un’immediatezza più incisiva per i nuovi giocatori. Immediateza che però, sembra più una mancanza di complessità e profondità nel gameplay, almeno dal mio personale punto di vista. Non era forse l’immedesimazione nel protagonista principale uno dei punti di forza della serie conosciuta come GTA?
A questo punto, per tutti noi nostalgici di GTA San Andreas e delle sue palestre, non resta che sperare in un ritorno alle origini nel futuro 6° capitolo, ammesso che Rockstar sia intenzionata a farlo uscire su questa generazione di console. Chi come me sta già incrociando le dita?