E’ attualmente in corso (doveva terminare ieri, ma è stata estesa fino al 23 Febbraio 2021) la open beta di Guilty Gear Strive, l’atteso ultimo capitolo della saga maestra di Arc System Works. Accedendo ad essa è possibile provare 13 dei 15 personaggi disponibili (mancano solo Anji Mito e la recente annunciata I-No) sia in modalità offline (vs CPU e Training) che in modalità online contro altri giocatori che hanno scaricato la beta per PlayStation 4 o PlayStation 5. Abbiamo provato il gioco per voi ed a seguire trovi il nostro giudizio di quanto visto.
Facciamo un passo in dietro per chi si è perso la valanga di articoli che ho scritto nel corso dell’ultimo anno su Guilty Gear. Questa saga di picchiaduro (nati 2D, ma evolutisi in 2.5D) rappresenta la serie maestra di Arc System Works che fin dall’inizio ha rivoluzionato con le proprie innovazione il genere stesso. Guilty Gear X fu il primo ad introdurre degli effetti 3D Hi-Res per incrementare la godibilità dei picchiaduro 2D e Guilty Gear Xrd fu il primo a spingere al limite l’utilizzo del cell-shading per generare un 2.5D assolutamente stupefacente. Guilty Gear Strive prometteva fin dai primi filmati di spingersi ancora più in là… ci sarà riuscito? Scopriamolo insieme.
La Resa dei Conti?
L’open beta di Guilty Gear Strive non comprende alcuna informazione sulla storia, per quanto sia chiaro che questa sarà importantissima. Non a caso, sul sito ufficiale, è possibile leggere dei webcomics e vedere dei filmati che riassumono e mostrano quanto successo nei precedenti capitoli della saga. Per chi però è già fan della stessa, è possibile intuire qualcosa dal breve dialogo che apre il tutorial del gioco. In esso Ky dice a Sol che questi è considerato un eroe a seguito della crisi con la Volontà Universale e che devono quindi prepararsi per affrontare “il Gear Maker.” Il riferimento qui è, chiaramente, a “Quell’Uomo”, la nemesi di Sol che questi insegue fin dall’inizio della saga. Che sia infine arrivato il momento della resa dei conti?
L’atmosfera generale del titolo, comunque, sembra completamente in linea con quanto visto in Guilty Gear Xrd, anche se tutto è stato portato all’estremo. Musica hard rock a tutto volume (con tanto di lyrics) risuona mentre due personaggi si malmenano ad altissima velocità ed effetti di luce di ogni genere, rotazioni di telecamera e scritte a tutto schermo riempiono l’occhio del giocatore. Guilty Gear Strive è un’esperienza di pura adrenalina e frenesia non adatta ai deboli di cuore, un picchiaduro che non si ferma un attimo e si impegna a riempire ogni singolo senso percettivo coinvolto. Arc System Works sembra aver nuovamente centrato il bersaglio fin da questo.
Heaven or Hell…
All’avvio della beta, superate le difficoltà iniziali che hanno obbligato Arc System Works ad estenderla fino al 23 Febbraio (ne parliamo in conclusione), saremo subito invitati a giocare un tutorial che, sulla carta, dovrebbe spiegarci le funzionalità del gioco. Questa è stata la più grande delusione della beta perché, di base, questo tutorial spiega ben poco di come funziona Guilty Gear Strive e sarà comunque necessario un passaggio nella modalità training o sulle guide pubblicate su YouTube da Arc System Works stessa per comprendere pienamente tutto, soprattutto se si è nuovi al genere e alla serie.
I comandi di Guilty Gear Strive non sono infatti quelli tipici dei picchiaduro e possono un po’ confondere i giocatori, soprattutto quelli che magari arrivano da Street Fighter o da Tekken. Con le frecce direzionali ci si muove (tenendo a mente che la maggior parte dei personaggi possono saltare di nuovo a mezz’aria o effettuare scatti avanti ed indietro) mentre con 5 tasti si eseguono i vari attacchi. 4 sono quelli base e di default sono: quadrato per i pugni, croce per i calci, triangolo per gli attacchi con l’arma “veloci, ma meno forti” (chiamati Slash) e tondo per gli attacchi con l’arma “lenti, ma più forti” (chiamati Heavy Slash). C’é infine un 5° tasto che è l’attacco Dust (di default R1). Questo può essere usato per effettuare una presa, una spazzata o lanciare in aria l’avversario. In quest’ultimo caso è possibile seguirlo e prolungare la combo aumentando i danni.
Esistono poi una serie di attacchi speciali, tra counter, parate speciali e soprattutto le Roman Cancel, una meccanica che permette di cancellare movimenti e mosse per prolungare i propri attacchi. Ogni personaggio, infine, ha una propria lista di manovre speciali che caratterizzano il proprio stile, alcune delle quali funzionano con meccaniche di gameplay proprie (vedi la barra Bloodlust di Nagoriyuki). Oltre alla barra della vita (finita la quali si perde il round), ogni giocatore ha anche una barra Tension che può essere usata per eseguire le manovre più forti (le già citate Roman Cancel, ma anche le Overdrive). Mancano invece per il momento le Instant Kill tipiche della saga e sono in molti a chiedersi se queste saranno presenti o meno in Guilty Gear Strive.
La maggior parte delle modalità di Guilty Gear Strive sono bloccate nella open beta, ma queste sembrano quelle tipiche dei giochi Arc System Works. In modalità offline abbiamo quindi il già citato e bruttino tutorial, la modalità training ed una modalità mission che sarà probabilmente una via di mezzo tra un training guidato con mosse a schermo ed una serie di sfide, uniche per ogni personaggio, che richiedono di eseguire combinazioni specifiche o vincere incontri con modificatori vari. Nella sezione singolo giocatore è anche possibile vedere una modalità storia (dovrebbe essere ancora una volta una lunga cinematica come in Guilty Gear Xrd), una modalità Arcade ed una modalità Survival. Da segnalare anche la presenza di una galleria e di un glossario che probabilmente conterrà informazioni su tutta la saga.
Gran parte del piacere dell’open beta di Guilty Gear Strive deriva però dal giocare la modalità 1vs1 online. Questa presenta in tutta la sua potenza il rollback netcode nativo sviluppato da Arc System Works, che rende il giocare online un’esperienza semplicemente perfetta e scevra da ogni genere di problematica. Per tutta la durata della beta, pur non avendo un grande upload dati di mio, non ho mai avuto il minimo problema a giocare online ed ogni partita è risultata dannatamente fluida, al punto che, se non fossi stato da solo, avrei pensato di avere il mio avversario seduto accanto a me. Un lavoro a dir poco degno di nota che già mostra le altissime potenzialità nel settore eSport per Guilty Gear Strive.
Let’s Rock!
Il vero fiore all’occhiello di Guilty Gear Strive, però, è il suo comparto artistico. I modelli dei personaggi e degli stage sono animati alla perfezione e pieni di dettagli. Gli effetti di luce, soprattutto, sono mozzafiato. Vedere la luce di uno stage riflettersi in maniera diversa sul modello 2.5D in base a dove questi è, sembra una piccolezza, ma chiunque sia un po’ navigato nel genere, sa quanto questo non sia scontato. Giocare a Guilty Gear Strive è un po’ come guardare un anime interattivo dove è bene non distrarsi mai perché tra grandi scritte a schermo, elementi mobili, esplosioni e telecamere che ruotano intorno al livello, è facilissimo perdere di vista l’avversario e subire una cocente sconfitta.
La colonna sonora è sempre stata il punto di forza della serie di Guilty Gear e nell’open beta, nonostante siano presenti pochissime tracce, ogni singola canzone è godibilissima. Parlo di canzoni perché ogni traccia presente è anche cantata: nuovamente, sembra una cosa da poco, ma non è un dettaglio che si vede spesso nel genere.
Ovvio, se uno non ama l’hard-rock, probabilmente la colonna sonora non è il massimo, anche se questa, a prescindere, si sposa alla perfezione con l’anima di una serie di videogiochi che è rock nell’animo. Infine, va segnalato che, anche se il gioco finale presenterà un completo doppiaggio in italiano, per ora l’open beta è ancora in giapponese (fortunatamente menù e dialoghi importanti presentano i sottotitoli in italiano).
Spingere il genere al limite
Nonostante tutti i pregi elencati fino ad adesso, questa open beta di Guilty Gear Strive non è purtroppo partita sotto il migliore degli auspici. Per tutti i primi giorni, infatti, i server del gioco non hanno fatto che collassare continuamente, rendendo de facto l’open beta ingiocabile per la maggior parte degli aspiranti giocatori (questa infatti è sempre connessa per registrare i dati delle partite). Fortunatamente la situazione sembra essersi normalizzata già sabato mattina e l’open beta è stata estesa al 23 Febbraio per rimediare ai giorni persi.
Va inoltre detto che questi inconvenienti sono proprio i motivi per cui è importante eseguire un’open beta. Non vuoi che simili problemi si ripresentino al day one.
Al di là di questi problemi di linea e di un tutorial a dir poco deludente, l’open beta di Guilty Gear Strive non può che essere promossa a pieni voti. E’ un assaggio molto misero, bisogna dirlo, ma esegue il suo compito, facendo crescere l’hype in vista dell’uscita ufficiale del titolo, prevista per il 9 Aprile 2021. In attesa di tale fatidica data, ci godiamo questi ultimi giorni di sfide online, sfruttando magari le guide del gioco (che ho radunato e commentato in questo articolo), mentre cerchiamo di contenere le aspettative al minimo per evitare che ci sommergano. Non manca poi così tanto.