Seconda parte del nostro articolo dedicato ad Hades e ai suoi parallelismi con la mitologia greca. Il titolo di Supergiant Games è infatti chiaramente ispirato ad essa fin dal titolo, ma quanto è stato adattato/cambiato e quanto c’é invece di “vero”? Scopriamolo insieme con questo articolo che mette a confronto i personaggi presenti nel gioco con i miti stessi.
P.S.: visto che è un argomento davvero, davvero vasto, l’articolo sarà diviso in tre parti, ognuna dedicata ad un gruppo di personaggi. Trovi la prima parte qui. Ovviamente saranno contenuti spoiler.
Dei dell’Olimpo
Questa è semplice, gli Dei dell’Olimpo sono quelli che vivono sulla nota montagna greca e che rappresentano il cuore del pantheon ellenico. Sono le figure mitologiche più famose di tutte e sono molto presenti anche nella nostra cultura popolare. Vediamo quali sono le divinità dell’Olimpo presenti in Hades.
Zeus
Zeus è il capo degli dei dell’Olimpo, dio del cielo e del tuono. Fu l’ultimogenito di Crono dopo Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone, ma al contrario di questi non venne divorato perché nascosto dalla madre Rea. Una volta cresciuto, Zeus obbligò il padre a vomitare i suoi fratelli e sorelle e liberò Ecatonchiri e Ciclopi per guidare una rivoluzione verso il potente Dio ed i suoi titani. Vinta la Titanomachia, Zeus si spartì il mondo con Poseidone ed Ade ed ottenne il dominio dei cieli e dell’aria. La faccenda però non terminò lì poiché Zeus dovette anche affrontare i giganti nella gigantomachia (vinta grazie ad Eracle) ed il mostro Tifone prima di potersi sedere serenamente sul trono.
Zeus viene anche chiamato il Padre di Tutti e non a caso. Si tende a dire che il 75% della mitologia greca è dato dall’incapacità di Zeus di tenere le mutande al loro posto ed è dannatamente vero. Ufficialmente sposato con la sorella Era, da lei ebbe Ares, Ebe, Efesto e Ilizia, ma da relazioni extraconiugali (più di 50) ebbe Apollo, Artemide, Hermes, Persefone, Atena, Dionisio, Perseo, Eracle (il suo prediletto), Elena, Minosse e le Muse. Era era gelosissima e perseguiva con odio spietato tutte le amanti del marito e i figli di esse, ma nonostante ciò Zeus proseguiva imperterrito a seminare ovunque. Onesto.
Zeus era noto anche per il suo carattere severo ed irascibile, così come per il suo profondo senso di giustizia. Ci sono tantissimi miti e racconti che cercano di esprimere le molte sfaccettature del Padre di Tutti, ma di base questi rappresentava una figura ideale a cui guardare per il popolo ellenico.
Poseidone
Poseidone è un altro dio molto importante e famoso. Insieme ai fratelli Zeus e Ade partecipò alla Titanomachia dove usò il suo tridente magico, creato dai ciclopi, per minacciare ed immobilizzare Crono. Per questo ottenne in dono il dominio del regno dei mari. Poseidone partecipò anche alla Gigantomachia dove combatté contro il gigante Polibote, sconfiggendolo tagliando via un pezzo dell’isola di Coo che divenne così l’isola di Nisiro. E’ noto anche per la sua contesa con Atena per il nome della città di Atene. Adirato per la sconfitta, causata dal voto delle donne, scatenò la sua ira che venne infine placata togliendo il diritto al voto alle donne e la possibilità di un figlio di prendere il nome della madre. Come giustificare il maschilismo.
Poseidone è presente in molti miti che rappresentano la sua doppia natura di salvatore di navi e portatore di maremoti. Due sono quelli più famosi. Il primo lo vede ribellarsi a Zeus insieme ad Era ed Atena e, per punizione, essere obbligato a servire il re di Troia Laomedonte. Poseidone costruì la cinta muraria della città, ma poi spedì un mostro marino a distruggerla. Mostro che venne ucciso da Eracle. Il secondo mito riguarda il suo astio per Odisseo, colpevole di aver ucciso suo figlio Polifemo. Poseidone è il principale colpevole dell’esilio di Odisseo e, quando gli dei votarono per il suo ritorno, fu sempre lui a far naufragare la sua zattera e trasformò coloro che lo avevano aiutato in pietra.
Atena
Conosciuta anche come Pallade, Atena è probabilmente la Dea dell’Olimpo più famosa e popolare al giorno d’oggi. Essa era la dea della sapienza, delle arti e della guerra, protettrice di Atene e dei greci tutti e figlia prediletta di Zeus. Raffigurata sempre vestita con peplo e spesso armata con elmo, lancia e scudo, suoi simboli erano anche la civetta (il cui nome latino è Athene noctua), l’albero di ulivo e l’Egida (un mantello indistruttibile). Si diceva che fosse nata già armata e che la sua statua, il palladio, proteggesse le città dall’essere invase.
I miti di Atene sono davvero tantissimi ed è impossibile citare solo quelli più importanti perché, beh, sono tutti abbastanza fondamentali. Atene era vista sia come una dea vendicativa (come quando punì Aglauro e Aracne) che amorevole (come quando decise di prendere come figlio Erittonio, frutto del mancato amplesso tra lei ed Efesto), ma era soprattutto nota per affiancare e guidare gli eroi greci nelle loro missioni, aiutandoli in modo più o meno diretto. Essa appare al fianco di Perso, Eracle, Odisseo e degli Argonauti ed è al centro delle vicende che condurranno alla guerra di Troia. Nei racconti mitologici greci vestiva spesso il ruolo di mentore dell’eroe.
Afrodite
Afrodite è una figura mitologica spesso molto sottovalutata. Dea della bellezza, dell’amore, della generazione e della primavera, Afrodite era nata nel mare e veniva venerata anche come dea della navigazione sicura. Quest’ultima parte è presente soprattutto nella Teogonia di Esiodo che fa derivare il nome dalla spuma marina. Anche lei ebbe un ruolo primario nella guerra di Troia visto che fu lei a promettere a Paride l’amore di Elena e si schierò con i troiani proteggendo Paride, Menelao ed il figlio Enea.
Afrodite poteva sconvolgere le menti degli uomini e degli dei e solo tre dee erano immuni: Atena, Artemide ed Estia. Tre sono i suoi miti più famosi. Nel primo era gelosa della bellezza di Psiche e contribuì, indirettamente, al suo sodalizio con Eros. Nel secondo, Afrodite contribuisce alla creazione di Adone per poi prenderlo sotto la sua ala protettrice. Cercherà anche di salvarlo dalla gelosia di Ares, inutilmente. Infine, l’ultimo mito è quello che vide Nerito, figlio maschio di Nereo e Doride, rifiutare il suo amore e, per questo, essere trasformato in conchiglia.
Artemide
Un’altra divinità molto conosciuta e presente nei miti greci era Artmedia. Essa era figlia di Zeus e Latona e sorella gemella di Apollo, nonché dea della caccia, degli animali selvatici, della foresta, dei campi coltivati, delle iniziazioni femminili, della verginità e della pudicizia. Insieme ad Atena ed Estia era una dea vergine ed armata, famosa per il suo arco d’argento e le sue frecce d’oro (forgiate dai ciclopi) così come per il fatto che dimorasse nei boschi con i suoi affidabili cani da caccia e con uno stuolo di venti ninfe (c’é un intero mito su come essa radunò tutto quello che voleva). Successivamente venne identificata anche come personificazione della luna crescente, insieme a Selene (la luna piena) ed Ecate (la luna calante).
Come per Atene, anche Artemide è protagonista di tantissimi miti che principalmente evidenziano la sua natura letale e spietata, soprattutto nel momento in cui la bellezza femminile viene svelata e abusata dal maschio di turno o quando qualcuno si approfitta senza pietà della natura, magari uccidendo un cervo sacro. Molti sono i miti dove Artemide viene vista nuda mentre si lava e trasforma il colpevole in cervo per farlo sbranare dai suoi cani da caccia o punizioni simili. Elencare tutti i suoi racconti è impossibile in questa sede, ma diciamo che non era proprio il caso di scherzare con Artemide che fu protagonista anche di vere e proprie stragi insieme al fratello Apollo.
Ares
Un altro dio molto popolare ancora oggi. Ares era figlio di Zeus ed Era e viene spesso identificato come dio della guerra, ma questo è un errore poiché anche Atena era dea della guerra. Ares rappresentava solo gli aspetti più violenti della guerra, della lotta e della sete di sangue. Si esaltava per gli scoppi di furia e violenza così come per le atrocità e i bagni di sangue, a prescindere che queste avvenissero in guerra o meno. Non a caso Eris, la dea della discordia, era sua sorella. Va inoltre notato che Ares non vinceva praticamente mai, venendo regolarmente sconfitto da Atene o dai vari eroi grazie all’abilità strategica o all’astuzia. Spesso e volentieri, quando le cose si mettevano male, Ares si ritirava in un luogo sicuro abbandonando il conflitto a metà.
Al contrario di Ade, Ares era visto come un antagonista di cui diffidare già ai tempi della mitologia classica. Ares è noto anche per la sua relazione clandestina con Afrodite (che era promessa ad Efesto) da cui ebbe Deimos e Fobos, gli spiriti del terrore e della paura. Tra i miti più famosi ci sono sicuramente quello della fondazione di Tebe e della creazione degli Sparti, così come quello che lo vide opporsi (e perdere) contro Eracle. Ovviamente Ares partecipò alla guerra di Troia per il puro gusto della battaglia, ma saltò rapidamente dallo schieramento degli Achei a quello dei troiani fino a che non venne sconfitto (per due volte) da Atena.
Dioniso
Dioniso è un dio complesso e spesso sottovalutato. E’ uno dei pochi dei stranieri della mitologia ellenica (ovvero derivato da un altro pantheon) ed in origina era il dio della vegetazione, legato alla linfa vitale che scorre nelle piante. Solo successivamente è stato identificato come il dio dell’estasi, del vino, dell’ebbrezza e della liberazione dei sensi. Rappresenta l’essenza del creato nel suo caos, lo spirito divino di una realtà smisurata, l’elemento primigenio del cosmo e la frenetica corrente di vita che tutto pervade. E’ un dio ibrido sia maschile che femminile, sia animalesco che divino, sia tragico che comico. Nel suo delirio mistico egli incarna la scintilla primordiale di ogni essere vivente ed in quanto tale è legato al teatro ed alle arti da esso derivate.
Uno dei molti figli illegittimi di Zeus (concepito con la principessa di Tebe), Dioniso venne abbandonato e maledetto da Era con la pazzia, ma lui trasformò questa punizione in dono. Spinto dalla sua mente caotica, prese a vagare per il mondo insieme al suo tutore Sileno e ad un gruppo di satiri e baccanti. Dove andava, conquistava, radunando sempre più seguaci che andavano ad accrescere le sue fila. A capo di questa enorme compagnia fece quindi ritorno a Tebe dove ottenne la sua vendetta. Del suo rapporto con Zagreo secondo i miti orfici abbiamo già parlato settimana scorsa. A Dioniso sono legati i Misteri Dionisiaci, ovvero il momento in cui i baccanti partecipano all’epifania totale di Dionisio durante i baccanali, cerimonie in cui, interpretando il corteo di Dioniso, venivano stravolte le strutture logiche, morali e sociali del mondo abituale.
Ermes
Un altro dio spesso sottovalutato è Ermes, il messaggero degli dei e dio del commercio, dell’inganno, dei ladri e del viaggio. E’ una delle poche divinità non ctonie a poter accedere all’inferno e, in quanto tale, è considerato uno psicopompo, ovvero un accompagnatore degli spiriti dei morti. Ermes è riconoscibile per i suoi sandali ed il cappello alati, così come per il suo bastone della sapienza, il caduceo, diventato simbolo della professione medica. In realtà questo è un errore derivato dall’aver confuso il bastone di Ermes con quello di Esculapio (con un solo serpente avvolto e riconosciuto in antichità come simbolo della medicina) per via della maggiore notorietà del dio ellenico.
Ermes è anche un dio dell’ingegno, protettore degli strumenti musicali e dei musicanti così come pastore di tutti i pascoli e di tutte le mandrie. Ha creato lui la lira, il flauto di Pan e la fisarmonica a bocca (solitamente per tirarsi fuori dai guai causati dai suoi scherzi). Per il resto appare nei miti come semplice messaggero/accompagnatore e, più raramente, come alleato di qualche eroe greco (assistette per esempio Perso donandogli i suoi sandali alati, il falcetto di Zeus e l’elmo di Ade). E’ padre di diverse figure mitologiche ambigue (alcune contese con Dioniso), tra cui Pan, Ermafrodito, Priapo, Eros e Tyche.
Demetra
Sorella maggiore di Zeus e dea della natura, dei raccolti e delle messi, Demetra è un’altra divinità straniera, ovvero derivata dagli elleni da una religione precedente spiritistica dove era adorata come la portatrice delle stagioni. Insieme alla figlia Persefone (di cui abbiamo già parlato) era al centro dei Misteri eleusini e a oggi è una figura predominante della Wicca dove rappresenta l’amore disinteressato, la generosità, l’abbondanza, il nutrimento e la fonte della vita. I greci la chiamavano anche Madre terra e madre dispensatrice e la collegavano al grano ed all’agricoltura oltre che al ciclo delle stagioni, al ciclo della vita e della morte e ai raccolti abbondanti. Era una dea che sapeva essere sia benevola che crudele e spietata visto che era la portatrice delle carestie, figlie della sua ira.
Il mito di Demetra, Ade e Persefone di cui abbiamo parlato settimana scorsa è indubbiamente il più importante per questa dea e, non a caso, viene citato apertamente in Hades. Come narrato nei misteri eleusini, Persefone venne concepita da Demetra e Poseidone quando il secondo si accoppiò con la prima contro la sua volontà. Dalla stessa unione nacque anche il cavallo nero Arione. I misteri eleusini prendono il nome da Eleusi, il luogo dove, secondo la leggenda, si nascose Demetra (sotto le mentite spoglie di una vecchia) quando si rifiutò di tornare sull’Olimpo dopo aver perso Persefone. Ci sono molte leggende legate agli avvenimenti di Eleusi, alcune derivate da miti più antichi della stessa mitologia greca che vedevano Demetra come una dea ben più potente e temibile di Zeus.
(continua)