Dopo un attesa durata sei anni finalmente è tornato Master Chief. Ricorderai sicuramente la presentazione di Halo Infinite, e ancor più tristemente ricorderai Craig il Brute. Nel caso tu avessi vissuto gli ultimi anni della tua vita con i paraocchi, cercherò di rinfrescarti la memoria.
Presentato in corso della conferenza E3 2020, Halo Infinite destò non poco scalpore, non solo a causa del volto del povero Brute, che aveva un espressione annoiata e uno sguardo spento, ma anche a causa di un comparto grafico sottotono non all’altezza di una next-gen in dirittura (almeno ai tempi) di arrivo.
Xbox Game Studios e 343 Industries ritrattarono, e presero la decisione di dare ascolto alla community, fecero quindi slittare l’uscita del gioco di un anno, pur di dare al pubblico un esperienza videoludica appagante. Eccomi qui infine a parlarti per l’appunto di questa nuova avventura.
Alcune premesse doverose prima che tu possa iniziare la lettura. In questa recensione cercherò di tenerti lontano da spoiler e non approfondirò più di tanto la trama, quindi puoi star tranquillo nel leggerla. Seconda premessa questo Halo Infinite è il seguito diretto degli eventi narrati in Halo 4 ed Halo 5: Guardians.
E’ doveroso avvertirti di questo, poiché se tu giocassi Halo Infinite prima di essi, tante cose potresti non comprenderle appieno, e soprattutto non comprenderesti le emozioni e alcuni comportamenti di Master Chief in quest’ultima avventura, targata 343 Industries.
Mi raccomando, inizia a fare spazio nella tua archiviazione di memoria, se vuoi sapere di quanto non devi far altro che leggere questo nostro articolo. Fidati, ne vale davvero la pena, quindi allaccia bene la tua corazza Spartan ed iniziamo.
Halo Infinite, un nuovo inizio
Come ho già anticipato, per farti comprendere questo Halo Infinte devo obbligatoriamente fare qualche passo indietro. Halo 4 ed Halo 5: Guardians sono capitoli molto incentrati su Cortana e sul suo “rapporto” con Master Chief. E’ palese che se non li hai giocati dovrò per forza di cose spoilerarti qualcosa del passato.
Cortana, ormai prossima alla cancellazione in Halo 4 sopravvive invece in Halo 5: Guardians e, per ragioni che non ti starò a spiegare, decide che l’umanità non è degna del Manto della Galassia. Tale onore spetterebbe invece, secondo lei, alle macchine. Da qui si aggiunge un altro nome alla lista dei nemici dell’umanità, per l’appunto quello di Cortana.
Ovviamente non ti dirò altro, se questo “tradimento” di Cortana ti incuriosisce, dovrai per forza di cose recuperare e giocare i capitoli che ti ho citato. Per quanto riguarda questa avventura invece facciamo un salto in avanti di qualche mese, e vediamo nel filmato introduttivo un Master Chief alle prese con Atriox, comandante degli Esiliati.
Gli Esiliati, visti già in Halo Wars 2, non sono altro che Brute ed altre razze, rinnegati dal loro stesso popolo, e che hanno quindi formato un gruppo di mercenari. E’ un gruppo tanto misto di nemici, quanto pericoloso. Nel filmato introduttivo vedremo Master Chief alle prese col più pericoloso di loro, Atriox.
Impegnato in una battaglia con esso, Master Chief non avrà possibilità di vittoria e verrà scagliato dallo stesso Atriox nello spazio, vivo. Il nostro eroe però è abituato a vagare nello spazio, e verrà recuperato da un pilota di un Pelican alla deriva, Echo 216, il quale non soltanto salverà il nostro amato Spartan dall’oblio, ma riuscirà anche a ripristinare il funzionamento della tuta Mjolnir.
Arma, con la A maiuscola
E’ così che parte la prima missione del nostro amico verde corrazzato, nel recupero di “Arma”. E se pensavi ad un grande cannone a raggi ionici in grado di distruggere tutto e tutti, anche io ho fatto questo errore. Arma sarà la nuova IA che accompagnerà Master Chief, d’altronde la stessa Cortana aveva predetto che sarebbe stata assegnata una altra IA allo Spartan, o no?
Se hai amato la cara e vecchia Cortana in tutto il suo proverbiale sangue freddo, preparati, perché Arma sarà molto più “umana” di Cortana. Sarà caratterizzata per l’appunto per suscitare, nel videogiocatore, più empatia già sin dalle prime fasi di gioco. Non sarà difficile infatti udire la nostra amica virtuale fare battute o esprimere emozioni.
Lo stesso Master Chief in quest’avventura sarà meno silenzioso del solito, certo stiamo parlando di una IA e di uno Spartan, quindi tienilo a mente, saranno sempre impegnati a combattere gli Esiliati. Tornando alla “giovane” Arma, ottima la scelta di caratterizzazione del personaggio da parte di 343 Industries.
Zeta Halo, 343 Industries e l’open world
Arriviamo a parlare di una novità del mondo di Halo, che per la prima volta diventa un open world ambientato, per l’appunto, su Zeta Halo. Il luogo dove ci fu una battaglia fra umani ed Esiliati, i quali (e neanche c’è bisogno di dirlo) sono li per una ragione ben precisa, che man mano il nostro Master Chief arriverà a scoprire.
Su Zeta Halo avrai un mondo aperto con diverse basi nemiche da conquistare, alcune sbloccheranno determinati veicoli o armi, altre daranno la possibilità di liberare dei prigionieri o recuperare dei nuclei di potenziamento dell’armatura. E qui è doveroso citare una seconda novità, fra i tanti gadget avremo anche la presenza di un rampino, nonché il ritorno dei propulsori, già visti in Halo 5: Guardians.
Conquistando una base degli Esiliati sbloccherai il viaggio rapido in direzione della stessa e ti svelerà la posizione dei punti di interesse nelle vicinanze, quali l’uccisione di alcuni nemici ad alto potenziale, o il salvataggio di alcune squadre tenute prigioniere dai nemici. Le missioni secondarie sono abbastanza numerose, è un peccato che siano perlopiù fine a se stesse e del tutto opzionali.
Certo, non siamo davanti ad un vero e proprio GDR, alla Skyrim per intenderci. Neanche davanti ad un Mass Effect simil primi capitoli, dove trovavi armi ed armature con tanto di statistiche. Sarai sempre su un capitolo di Halo, ma stavolta con quel pizzico di aggiunte in più che non guasta, e soprattutto non dispiacerà ai fan della saga.
Oltre a questo vorrei approfondire la questione “armi”. Ne vedrai alcune introdotte principalmente in questo nuovo capitolo, come fucili o pistole energetiche, che possono causare danni maggiori se utilizzate contro alcuni nemici specifici. Saranno presenti anche ulteriori armi di tipo esplosivo, come lo Skewer, utilissimo sia per abbattere veicoli, che uccidere i nemici con un sol colpo.
Gameplay
Siamo finalmente giunti a ciò che ci interessa in quanto videogiocatori, a te e chiunque altro, me compreso. La tipica domanda è la seguente: “ma pad alla mano, Halo Infinite come si comporta?”. Ottimamente direi, al netto di qualche piccolo difettuccio che io stesso ho riscontrato, ma niente di eccessivamente grave.
Nel mio caso ho potuto giocare Halo Infinite su una Xbox Series S con un monitor 4K a 60fps, una configurazione media. Questo per anticipare, doverosamente, che la versione da me giocata potrebbe differire leggermente in quanto a comparto grafico o frame rate, se giocato su una Xbox Series X o un PC di fascia alta. Ora possiamo addentrarci nel vivo, anche poiché di cose da dire ce ne saranno parecchie, quindi siediti e parliamone insieme.
La prima domanda a cui voglio rispondere, e intorno a cui vedo tanti dubbi è se questo è un reboot o un avventura a se stante. No, come ho già anticipato non è un reboot, e non è un avventura a se stante. Prosegue la storia che ha visto Master Chief e Cortana contrapposti ideologicamente sul destino dell’umanità, e mi duole ripetermi ma se non hai giocato Halo 4 ed Halo 5: Guardians, ti consiglio di farlo prima di iniziare questo Halo Infinite.
La seconda domanda a cui mi sento in dovere di rispondere è riguardo la natura open world del titolo. Si, avremo avamposti degli Esiliati da riconquistare, che sbloccheranno altre missioni secondarie nei paraggi. Missioni secondarie che ti forniranno anche dei miglioramenti per le armi, oppure dei punti per potenziare la tua armatura.
Ma non è essenziale portarle a termine, ecco la risposta a tante domanda. Potrai tranquillamente proseguire nel completamento della storia principale fino a portarla a termine, ma temo di doverti avvertire, io stesso con lo scudo potenziato al massimo ho avuto qualche difficoltà nelle ultime ore di gioco. La difficoltà del titolo sale esponenzialmente nelle fasi finali, quindi avere dei miglioramenti alle armi o all’armatura potrebbe aiutarti non poco in questa tua avventura.
Nelle fasi di shooting il gioco da il meglio di se, è nella natura della saga, del tutto incentrata sul gameplay e sulla trama, e neanche su questo Halo Infinite fa cilecca, tutt’altro, coglie esattamente il punto. Iniziare una battaglia con un occhio puntato sulle bobine esplosive e il loro posizionamento, è una tattica che ti consiglio di mettere sempre in pratica.
E qui mi collego direttamente al rampino, tirare a se un arma nemica a terra o tirare a se un contenitore esplosivo, per lanciarlo contro un gruppo di nemici uccidendoli, successivamente mirare e sparare ad un altro gruppo poco distante, già nel raccontarlo mi sale l’adrenalina. Figurati a giocarlo in prima persona.
Purtroppo anche qui la natura cross-gen limita un po’ il titolo, girando per Zeta Halo nell’open world a volte troverai poca presenza di nemici, che poi neanche questo sarebbe proprio un male. Se vogliamo trovare una spiegazione logica, la poca presenza nemica può rivelare anche un certo realismo.
Per finire bisogna parlare dell’intelligenza artificiale dei nemici, che cercheranno di aggirarti colpendoti alle spalle, cercheranno di ripararsi o anche di scappar via urlando (gli Unggoy sono sempre i migliori). Mentre i Sangheili (o Elite che dir si voglia) ti correranno incontro, utilizzando se possibile l’invisibilità, per ucciderti con la loro lama energetica.
Non mancano di certo, e qui sono sicuro che tanti fan le apprezzeranno tantissimo, alcune boss fight. Ognuna con nemici ben diversificati fra loro, e naturalmente con una difficoltà tendente al rialzo, dovuto al fatto che hanno più scudo e più energia dei soliti nemici che ti troverai ad affrontare. Se sei tra quelli che desiderava nemici alla sua altezza da combattere, Halo Infinite ti accontenterà.
Comparto tecnico
La prima cosa che salterà all’occhio sono le cutscene, che personalmente ho trovato problematiche in termini di frame rate. Proprio per questo ho affermato, poc’anzi, che bisogna tenere a mente su che piattaforma ho giocato io Halo Infinite, siamo davanti ad una problematica che potrebbe essere risolta con una patch al day one, o anche essere stata già risolta sulla build finale del titolo.
Neanche il tempo di riflettere, e verrai gettato nella tua prima missione. Non appena il portellone del Pelican si aprirà ti troverai davanti ad un mondo che ti lascerà a bocca aperta. Graficamente solido e ben strutturato, ritengo una fortuna che Halo Infinite sia stato rinviato per dare alla saga di Halo un degno sequel.
Il frame rate l’ho sempre trovato stabile, soltanto in un paio di casi sporadici ho avuto dei leggerissimi cali. Anche nelle fasi più concitate il motore grafico del gioco, che ricordo essere un proprietario Slipspace, si è sempre comportato egregiamente. Certo qualche incertezza grafica c’è stata, ma ne ho contate tre per tutta l’esperienza di gioco, che nel mio caso è stata di circa 10 ore.
Purtroppo la natura cross-gen del titolo è una limitazione degna di nota, ed è proprio sulla lunga distanza che la noteremo. Volgendo il nostro sguardo lontano all’orizzonte non tutto ci sembrerà nitido e ben definito, anzi, a volte ci sembrerà di osservare uno sfondo disegnato con gli acquerelli da un buon artista. Certo, cose di poco conto e molto personali in realtà, tanti potrebbero non notarlo o dargli peso.
Dei bug ci sono stati, il rampino/funicolare (con il quale potete anche scalare le montagne, ve lo dico per esperienza) una volta ha riportato bug a livello di texture. Un soldato UNSC (colpa mia, lo ammetto) l’ho spinto oltre il bordo di una rupe ed è rimasto in piedi sospeso per aria.
Altri difettucci si, sono presenti. Come il frame rate scadente nelle cut scene o le texture leggermente discutibili dell’acqua, tuttavia sono marginali, e per il primo confido in una risoluzione immediata con una patch.
Piccolissimi bug che non influiscono sul gameplay e di cui alcuni ho dovuto ricercare io l’esistenza. parecchie ore di gioco e dei piccolissimi bug a cui nessuno avrebbe fatto molto caso, e ho detto tutto.
Con Halo Infinite si ha spesso la sensazione di vivere lo stesso gioco due volte. Negli ambienti chiusi e nel medio campo visivo, il videogioco è composto da una veste grafica d’alta qualità, curato persino nei riflessi delle varie fonti di luci sui pavimenti o su ciò che ci circonda. Nell’open world invece la sua natura cross-gen si fa sentire, perdendo qualcosina in termini grafici.
Il lato sonoro
Per quanto riguarda il comparto audio non ho molto da dire. Halo rimane sempre Halo, che sia Infinite o qualsiasi altro capitolo avrà sempre colonne sonore adatte al momento, e che ti faranno venire la pelle d’oca. Le musiche in game sono di alto impatto sia come qualità. sia per la tempistica sul momento di gioco, fomentando il videogiocatore a dare il massimo per far trionfare l’onore Spartan.
La riproduzione dei suoni, quali armi, veicoli, esplosioni, anch’esse le ho trovate prive di difetti. Persino il doppiaggio è qualcosa che va tenuto da conto in modo positivo, ogni dialogo, o anche le semplici lamentele dei piccoli Unggoy, fanno trasparire un impegno notevole anche sul comparto audio. Se Halo Infinite ha dei difetti, questi non possono certo essere ricercati nel comparto audio.