Oggi diamo uno sguardo all’Olanda per parlare di Soedesco, Publisher e sviluppatore di videogiochi, fondato nel 2002 da Soedesh Chauthi. Inizialmente l’azienda si occupava esclusivamente di accessori per videogame poi, col passare del tempo, arrivò la decisione di curare la pubblicazione di titoli indie e nel 2015 nacque un vero e proprio studio di sviluppo che portò Soedesco a pubblicare proprie IP come ad esempio Adam Venture.
Attualmente l’azienda ha sede a Rotterdam, appunto in Olanda, e a Pilsen in Repubblica Ceca. Soedesco offre un catalogo di oltre trenta titoli, tra i quali ovviamente figura HammerHelm, il gioco di cui ti parlo oggi, appunto un indie, sviluppato da Supersix Studios, che, dalle poche informazioni disponibili, sembrerebbe proprio far capo ad un’unica persona: l’americano Jonathan “Calandryll” Hanna. La prima versione disponibile su Steam risale al 27 luglio 2017 ed attualmente il gioco è arrivato in fase Beta.
Un po’ gestionale un po’ avventuroso
Cominci scegliendo nome e genere del tuo nano e trovando un appellativo abbastanza altisonante per la città fantasy che andrai a costruire. Poi ti trovi di fronte ad un campo verde e sgombro che sarà la base di partenza per la tua futura comunità. Subito verrai accolto da tutorial chiari e sintetici che ti guideranno lungo i primi passi della costruzione del tuo agglomerato urbano. Non fai a tempo a piazzare i primi edifici e ad accogliere i nuovi abitanti che subito ti si presentano delle quest da risolvere a suon di cappa e spada.
Capisci così che la giocabilità di HammerHelm è sostanzialmente suddivisa in due ramificazioni: la componente gestionale, che ti vede creare e gestire una città, e la parte ruolistica, che ti porterà in dungeon, rovine e caverne per esplorare e combattere.
Per la parte gdr avrai tutto sotto controllo con barre di energia nella parte alta dello schermo ed un classico sistema di inventario che permette di equipaggiare oggetti da usare al volo, scegliere armi ed armature appropriate, craftare ed effettuare compravendite vantaggiose.
Tutto si svolge con la telecamera in terza persona e con comandi in tempo reale, tanto per l’esplorazione quanto per il combattimento. Quest’ultimo l’ho trovato un po’ troppo semplice, poco strategico e fondamentalmente ripetitivo. In fondo le pozioni sono tante e i nemici non sono così pericolosi. A parte in rari casi poi, non c’è molto da segnalare in quanto a trappole ed enigmi, tutti abbastanza generici e poco impegnativi.
Invece per la parte city builder troverai dei menù semplici e chiari che ti permetteranno di scegliere le strutture da costruire e che ti consentiranno di gestire abbastanza facilmente le necessità del tuo abitato ed i ruoli dei vari abitanti. La costruzione avviene tramite una visuale tridimensionale dall’alto che permette di piazzare le strutture su una griglia. Sono presenti molteplici elementi per caratterizzare e soddisfare il tuo agglomerato, anche se ho sentito la mancanza di una gestione personalizzata della costruzione delle strade.
L’interazione con i personaggi avviene con dei sintetici menù testuali, mentre la raccolta delle risorse è immediata e semplice, con la possibilità di abbattere alberi o picconare pietre e minerali, sempre che tu non voglia affidare il recupero dei materiali esclusivamente ai lavoratori cittadini.
Funziona, ma ha ancora bisogno di aggiustamenti
Questo mix di eventi, per quanto facile e privo di obiettivi a lungo termine, al di là del costruire una città sempre più grande e ricca, è orchestrato in maniera piacevole e crea un loop abbastanza gustoso che garantisce un minimo di longevità al titolo. Peccato solo che, dopo un po’, alcune quest comincino a ripetersi.
E’ possibile controllare il gioco sia con la classica accoppiata mouse e tastiera sia con un Joystick, possibilmente della Xbox One. I controlli sono abbastanza classici e funzionali. L’unica pecca forse è solo una carente gestione dell’asse y della visuale, un po’ troppo statico.
Ho riscontrato dei glitch, come il malfunzionamento del tasto di interazione in un paio di occasioni, risolto facilmente chiudendo e ricaricando la partita, oppure una gestione delle collisioni abbastanza approssimata, sia per quanto riguarda gli elementi dell’ambientazione sia per ciò che concerne i personaggi. Inoltre a volte la telecamera va un po’ oltre i limiti di gioco, lasciando scorgere cose che dovrebbero restare nascoste.
Questo titolo è esclusivamente single player, ma sarebbe bello vedere in un futuro ipotetico aggiornamento la possibilità di confrontare il proprio villaggio con quello degli altri. I Salvataggi vengono gestiti manualmente in gioco oppure in automatico quando si esce dalla partita.
La storia alla fine la fai tu
A parte l’introduzione generale al classico mondo fantasy in cui si inserisce Hammerhelm, non c’è una vera e propria trama a guidare le azioni del tuo personaggio. Ci sono solo delle piccole storielle che nascono e muoiono laddove iniziano e finiscono le quest.
In un paio di occasioni possono capitare eventi più lunghi e complessi, come quello dedicato ad Halloween, che ti vedrà affrontare una magione infestata, e quello dedicato agli orchi, che ti trasformerà in un appartenente alla razza col nobile scopo di salvare delle sventurate vittime.
Spero nell’aggiunta di una modalità trama, che dia maggior senso alle azioni del giocatore, perché, così com’è adesso, HammerHelm non può essere altro che un semplice passatempo, forse più adatto ad un contesto mobile che non all’utenza pc. I nemici, alla fine, sono i soliti stereotipi fantasy: goblin, uomini ratto, non morti, orchi, spettri e così via.
Non molto da vedere e poco da sentire
Graficamente HammerHelm è molto leggero e scalabile, con davvero poche pretese a livello visivo. Il risultato è carino e colorato ma in fondo anche piuttosto datato: sembra infatti di trovarsi di fronte ad un gioco del 2006. I modelli tridimensionali in generale sono semplici e poco definiti, con una tendenza alla squadratura delle strutture. L’illuminazione vive di alti e bassi, sembrando a volte eccessivamente piatta e troppo contrastata. Le animazioni sono piuttosto basiche, sia per quanto riguarda il movimento dei cittadini, sia per ciò che concerne i nemici da affrontare. Anche il protagonista non è che goda di movimenti così interessanti dopotutto.
Inquietante poi il cane che si incastra perennemente nel muro di qualche abitazione e che è possibile accarezzare anche attraverso la parete. Avevo già parlato, in sede di giocabilità, delle collisioni abbastanza approssimative. L’unica nota di merito va ad una certa pulizia delle texture, molto disegnate, ad alta definizione e ad una distanza di visualizzazione piuttosto elevata degli elementi a schermo, nonostante ci siano dei pop up fastidiosi, soprattutto per ciò che concerne le ombre.
Nota dolente invece, è il caso di dirlo, l’audio. Le musiche sono monotone e ripetitive, soprattutto quella ambientale in loop. Ad un certo punto non ho resistito più e ho dovuto mutare la melodia per sostituirla con qualche canzone più adatta, ripresa direttamente dal mio computer. Gli effetti sonori invece sono molto semplici e basilari, a volte pure un po’ fastidiosi: capita che il volume di certe sonorità sia più alto di quello di altre. Infine, per quanto riguarda il parlato, non c’è un doppiaggio di alcun tipo. Insomma, a livello audiovisivo, niente di speciale.