Se siete amanti degli strategici fantasy in stile Il Signore degli Anelli: la Battaglia per la Terra di Mezzo, allora potete anche andare a casa; oggi parliamo di un titolo diverso, un titolo… per gli addetti ai lavori! Oggi parliamo di Hammerting.
Hammerting, il titolo che rende onore a chi lavora dietro le quinte
Se vi siete sempre chiesti chi e cosa ci fosse alle spalle dei grandi eserciti fantasy che si danno battaglia fin dall’alba dei tempi, Hammerting è il titolo perfetto per fornirvi la risposta.
L’opera di Warpzone Studios ci mette infatti nei panni di un “capocantiere” dal doppio incarico: ricostruire la fortezza nanica di Mountainhome ed approvvigionare l’esercito della Lega di Methis nella sua guerra contro l’Orda del Terrore.
L’incipit di Hammerting non brilla certo di originalità, ma il doppio obiettivo principale (ricostruzione della fortezza e rifornimenti per la guerra) NON è un semplice pretesto per introdurre il giocatore alle meccaniche di gioco.
Tutt’altro, le due quest principali sono fortemente interconnesse tra loro: l’andamento della guerra fornirà bonus e malus a seconda della fazione dominante, inoltre la vittoria dell’Orda del Terrore decreterà la fine della partita. Allo stesso modo, il lavoro in miniera fornirà, tra le altre cose, materiali per fornire un sempre maggior aiuto all’esercito alleato.
Ma come funziona un cantiere di Nani?
Le meccaniche di base di Hammerting sono quelle dei titoli gestionali, solo che, in questo specifico caso, il terreno di gioco sarà una “miniera a scorrimento laterale”, in cui i nostri Nani manovali dovranno piano piano costruire strutture ed abitazioni, dopo aver scavato nei punti giusti ed aver aperto i giusti varchi nella montagna.
Per definirlo con una frase: “Hammerting è un Fallout Shelter sotto steroidi!”
Le possibilità fornite al giocatore in materia di costruzione in Hammerting sono numerosissime, spaziando da elementi puramente estetici a vere e proprie strumentazioni minerarie gigantesche.
Ed ecco che, proprio approcciando alla meccanica di base del titolo, incappiamo nel primo difetto/pregio.
No, non mi sono sbagliato, dato che in Hammerting la mancanza di un tutorial può risultare frustrante per tutti quei giocatori che non hanno familiarità con le meccaniche gestionali, ma allo stesso tempo rende molto più godibili le prime fasi di gioco, dal momento che lascia al giocatore la piena libertà di scoprire cosa è in grado di fare, bypassando completamente le noiose fasi in stile “clicca qui per fare X —> bravo, hai fatto X—>ora clicca qui per fare Y”.
Se a questo aggiungiamo un tasso di difficoltà molto “morbid0” nelle prime fasi di gioco, ed un basso expertise delle meccaniche gestionali, Hammerting risulta essere indubbiamente un titolo di facile approccio, a patto che il giocatore sia curioso di scoprire ciò che ha da offrire.
L’unica eccezione a questa immediatezza nel gameplay la si può riscontrare per le costruzioni più avanzate, dove anzi il discorso cambia radicalmente e ci ritroviamo sommersi da una valanga di informazioni teoriche che riescono solo a creare confusione senza fornire alcuna spiegazione.
Quindi la guerra non la combattiamo noi, ma in che modo possiamo aiutare gli alleati?
In Hammerting, l’unico modo che il giocatore ha per aiutare la fazione alleata è quella di fornirle i materiali richiesti di volta in volta. La meccanica della “guerra in superficie” però non si limita solo a questo:
Innanzitutto, decidere quali quest di consegna completare, influenzerà le sorti del conflitto, inoltre le nostre interazioni col mondo esterno si baseranno anche sul commercio di materiali, fornendoci un piacevole diversivo dal lavoro in miniera.
Peccato però per la totale assenza di un combat system: i nostri operai, infatti, saranno totalmente inermi nei confronti delle creature sotterranee in cui incapperanno di tanto in tanto, rendendole di fatto dei meri imprevisti o “incidenti di percorso”, i quali avranno il solo scopo di farci perdere un manovale per metterci in difficoltà.