La cerimonia dei The Game Awards rappresenta ormai uno dei più importanti eventi dell’industria videoludica. Oltre a essere un riconosciuto punto di arrivo per qualunque gioco riesca a entrare nell’elenco di candidati ai vari premi previsti, costituisce anche un clamoroso punto di partenza per ogni appassionato del medium, grazie alla sempre più frequente presenza di annunci di vario spessore effettuati durante il corso della manifestazione. Tutto questo non sarebbe probabilmente mai stato possibile se non grazie alla figura di Geoff Keighley, produttore e presentatore di quello che potremmo quindi definire a tutti gli effetti come il suo show.
Preoccupazioni fondate o critiche sterili?
Negli ultimi giorni però, parlando proprio di Keighley, sono emerse in rete alcune preoccupazioni da parte di diversi fan o presunti tali che, dato il profondo legame d’amicizia tra il giornalista di origine canadese e Hideo Kojima, non avrebbero visto di buon occhio la presenza dell’ultima opera di quest’ultimo fra i diversi giochi candidati. Tralasciando per un attimo la legittima preoccupazione di chi, pur essendo ben informato, non può dire di esser certo fino in fondo della presenza o meno di eventuali retroscena all’interno dell’evento, è indubbio che polemiche di questo tipo (oltre a minare la professionalità dei soggetti chiamati in causa) vengano puntualmente prese da molti come una semplice scusa per poter gettare fango su qualcosa.
Internet in questo periodo si è dunque prontamente riempito di post di indignati che oltre a dare per scontata l’inaffidabilità della manifestazione, vista anche la presenza di un cameo di Keighley all’interno di Death Stranding, non perdevano l’opportunità di sottolineare quanto quest’ultimo non meritasse assolutamente alcun riconoscimento di quel tipo.
Fermo restando che certe “critiche”, proprio come quelle di chi si augurava il fallimento del titolo di Kojima prima ancora che uscisse, risultano tanto sterili quanto lontanissime da qualsiasi logica che un appassionato di videogiochi dovrebbe avere, è lampante come certe persone preferiscano far valere una propria opinione, basata esclusivamente su ipotesi, prima ancora di informarsi a dovere su di un qualsiasi argomento. A chi ha scritto che Kojima, essendo un grande amico di Geoff, arriverà senza dubbio a vincere, vorrei dunque far notare che tecnicamente Keighley non ha alcun peso su quello che sarà l’esito delle votazioni e, non facendo parte in alcun modo dei designati alle valutazioni, dare il risultato finale come assodato in un post su internet potrebbe equivalere a una mancata occasione per informarsi restando in silenzio.
La risposta non è scontata…
Torniamo a chi, alle critiche spianate senza voler neanche lasciare il beneficio del dubbio, ha preferito una sana preoccupazione mossa prima di tutto dalla propria passione e, in secondo luogo, dal timore che se certe notizie dovessero mai concretizzarsi in dati di fatto, a perdere non sarebbe solo Keighley, Kojima o il suo ultimo lavoro; a perdere sarebbe il videogioco inteso come medium e con esso tutti quelli che non lo vivono come un semplice passatempo, ma con il trasporto e la partecipazione di chi ama quel che sta facendo. Come già detto comunque, l’apprensione può essere motivata, specialmente dal momento che Death Stranding non è nuovo a episodi di questo genere, in cui la professionalità e correttezza degli addetti ai lavori rischia di collidere con idee maliziose di qualche tipo.
Mi sto riferendo in particolare a quanto accaduto su Famitsū (la maggior rivista di settore in Giappone), dove il gioco ha ricevuto la massima valutazione possibile prevista dalla redazione, una cosa capitata prima d’ora con pochissimi altri titoli. Fin qui è tutto normale, dirai, se non fosse che però proprio in Death Stranding e esattamente come nel caso di Geoff Keighley, è presente un altro cameo che vede come protagonista Hamamura, il presidente nonché ex caporedattore della casa editrice che attualmente possiede la testata nipponica. Oltretutto nella storia del magazine non è la prima volta che capita qualcosa di questo tipo e anzi, già Metal Gear Solid: Peace Walker che vedeva la comparsa dello stesso Hamamura al suo interno, aveva ottenuto il voto perfetto. Insomma, a prescindere da quanto si rispetti il lavoro e la professionalità dimostrate in più di un’occasione da certe persone, avere dubbi in merito è del tutto legittimo e la peritanza è comprensibile.
La conclusione invece sì
A prescindere da quel che ognuno di noi potrebbe pensare a riguardo, certe notizie sono sempre e comunque un ottimo modo per ricordarsi quanto sia importante e opportuno informarsi a dovere, soprattutto tenendo conto del fatto che subito dopo l’essere appassionati di videogiochi siamo anche consumatori di prodotti e, in quanto tali, essere il più possibile al corrente di certe realtà non può che renderci più responsabili in questo. A tal proposito, ecco a te la concisa ma dovuta risposta di Geoff Keighley che, ritrovatosi bersaglio di queste diffidenze, ha voluto mettere in chiaro la sua posizione vista la situazione piuttosto delicata di un possibile conflitto d’interessi:
“Nonostante io rispetti molto la preoccupazione di alcuni fan, nel mio ruolo di produttore lavoro sempre a stretto contatto con publisher e sviluppatori di videogiochi, quindi lascio il giudizio ai media che forniscono un’ampia valutazione critica, senza intervenire in alcun modo”.
Certo non ci si poteva aspettare nulla di diverso da una sua dichiarazione in merito ma, tenendo conto di quanto egli si sia sempre impegnato in maniera ineccepibile in questo settore (portandolo anche a nuovi livelli proprio grazie ai suoi The Game Awards), pensare che a muoverlo non sia la sua sincera affezione a tutto tondo per i videogiochi, risulta quantomeno difficile. Personalmente non vedo l’ora di seguire anche quest’anno la cerimonia di premiazione e, a prescindere da quelli che saranno i titolo premiati, sono certo che a vincere sarà ancora una volta la gioia di ritrovarsi a condividere la propria passione con quante più persone possibili.
Che altro dire quindi se non: vinca il migliore! Ti ricordo che i The Game Awards si svolgeranno nella notte tra il 12 e il 13 dicembre presso il Microsoft Theater di Los Angeles e ti rimando a un nostro precedente articolo nel quale potrai consultare tutte le nomination di quest’anno.