Sviluppato da Orbit Studio e pubblicato da Atari (e s ehai voglia di classici Atari, dai un’occhiata anche alla nostra recensione di Atari Mania), Haunted House è un gioco d’azione e avventura con elementi roguelike che riprende l’omonimo classico di casa Atari aggiornandolo e riproponendolo con una veste grafica inedita e con una struttura ludica che tenta di adeguarsi ai tempi moderni. Noi abbiamo affrontato la nuova casa infestata su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
Haunted House – non la stessa casa infestata che ti aspetti
Prima di affrontare la narrazione di questa nuova versione di Haunted House è bene ricordare che si tratta di un titolo pubblicato originariamente nel 1982. Esatto, parliamo di un vero e proprio classico Atari del mondo dei videogiochi e uno dei primi titoli che ha provato ad affrontare videoludicamente il mondo dell’orrore. Inoltre, parliamo di uno dei primissimi videogiochi a utilizzare lo scorrimento orizzontale “manuale”, dovuto quindi dall’utente stesso che nel capitolo originale impersonava degli occhi.
Se nell’originale lo scopo era di raccogliere dei pezzi di un’urna (presente anche qui e che serve proprio per annullare il maleficio sulla casa) evitando creature orribili e aggirandosi in oltre venti stanze di una villa infestata, la nuova versione ha deciso di rivoluzionare un po’ tutto. Partendo, appunto, dalla narrazione e dallo scopo. Haunted House del 2023 è una sorta di enorme remake nonché vera e propria rivisitazione del titolo classico. Questa volta la protagonista è Lyn Graves, nipote di Zachary Graves, possessore della casa infestata, vera e propria protagonista del titolo.
Lyn decide di esplorare la villa dello zio (misteriosamente scomparso) insieme a un gruppo di suoi amichetti ma ad attenderla c’è tutta una serie di creature mostruose che non aspettavano altro che terrorizzare ignari avventori. Ed ecco, proprio tali mostri non tardano ad arrivare, facendo prigionieri e costringendo Lyn a rivedere i piani originali: da missione di ricerca dello zio a missione di salvataggio di amici ed eventualmente dello zio stesso. Oltre che cacciatrice di fantasmi. Anche se siamo ben lontani dall’essere un Ghostbusters. Anzi, il titolo è decisamente più improntato al mondo degli stealth.
Il titolo originale di Haunted House non brillava di certo per la narrazione e anche questo remake, a essere onesti, si pianta su alcuni cliché tipici delle case infestate e degli horror adolescenziali. con creature terrificanti (non molto in realtà). A conti fatti, il titolo non s’impegna molto per differenziarsi dalla massa di congeneri e anzi, si concentra più sul gameplay provando a riproporre l’IP in una chiave moderna e ancorandolo a un genere molto di modo negli ultimi anni: quello dei roguelike.
Stanze procedurali su stanze procedurali
Haunted House è un’avventura in 3D con visuale isometrica a tema horror (soft) con meccaniche da roguelike e un sistema di combattimento quasi alla Luigi’s Mansion seppur con enormi differenze tecniche. Ma procediamo con ordine. L’unico luogo sicuro di Haunted House è una sorta di hub, nonché hall della villa in cui potremo parlare con diversi PNG, alcuni molto carini esteticamente parlando ma che ricalcano, ancora una volta, i cliché tipici del genere.
Sempre nell’hub, potremo eventualmente prepararci magari spendendo la valuta permanente del gioco (ossia che sopravvive alle nostre innumerevoli morti), delle colorate gemme, per acquistare degli upgrade passivi e fissi. Tra questi troviamo l’aumento dell’energia, della stamina, la possibilità d’iniziare già con delle monete (questa valuta si azzera a ogni nostra morte), aumentare lo spazio dell’inventario per portare più oggetti, potenziare la nostra lanterna nonché arma e tanto altro. Inutile dire che gli upgrade rendono l’esperienza leggermente più accessibile calando il livello di sfida.
E veniamo ora proprio alle sfide. Haunted House si compone di una serie di livelli con stanze procedurali. Ogni stanza richiede un determinato enigma o missione dall’eliminazione di tutti i nemici in sala al resistere per un determinato lasso di tempo a un’invasione nemica. ci sono anche missioni ambientali come trovare e posizionare determinati manufatti. Il problema, come ogni titolo procedurale, è che a un certo punto le situazioni si ripetono tra loro in continuazione rendendo ogni run sempre meno sorprendente.
La ciclicità tipica del genere si va quindi a scontrare contro un forte senso di “già visto” che affossa l’entusiasmo e può portare a stancare abbastanza velocemente nonostante man mano il titolo tenti di rinnovarsi introducendo nuovi mostri ed eventi. Migliora un po’ la situazione nel momento in cui ti ritrovi al cospetto coi boss anche se per arrivarci dovrai comunque sudare e non poco. Haunted House, infatti, in quanto roguelike, non fa molti sconti e anzi può risultare ostico per chi non ha pazienza.
Iniziamo col fatto che agire a testa bassa in Haunted House è quasi un suicidio. Soprattutto nelle stanze piene di creature. Creature che spesso dormono, o comunque hanno un percorso ben delineato, con tanto di cono visivo rosso ad avvisarci. Come anticipato, Haunted House va vissuto più come stealth game che come action. Dovrai infatti evitare di allertare le creature cercando di non urtare oggetti che altrimenti potrebbero cascare e attivare dei raggi di “rumore” che se vanno sui nemici potrebbero destarli o allarmarli.
Essere inseguito dai nemici, considerando gli spazi ristretti e i nascondigli quasi nulli, può significare spesso game over. Game over, significa ricominciare dal principio tutta la sequela di stanza che, come annunciato, cambieranno di continuo a ogni run. La strategia quasi sempre vincente, è di camminare piano, con torcia spenta e di evitare gli oggetti. Studiare dove e come si muovono i nemici e tentare un assalto alle spalle. La protagonista, infatti, è dotata di una mossa che può ucciderli subito se attaccati di sorpresa.
Come si uccidono i nemici? Ma con la torcia! Ovviamente. Una sorta di Alan Wake dei poveri che però non è malissimo. In realtà potresti anche attaccarli a viso aperto puntandogli contro la torcia finché la barra dell’energia avversaria non cala fino a svuotarsi del tutto ma in caso di più nemici, verrai velocemente annientato. Inoltre, da segnalare la possibilità di correre ma se lo fai, attiverai i già citati cerchi di “rumore”. Infine, potrai anche effettuare una capriola, utilissima per bypassare le trappole rendendoci immuni per pochissimi secondi.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Haunted House non è affatto male. Anzi, lo stile cartoonesco è simpatico, funziona anche se rende il tutto meno “spaventoso”. Ma probabilmente, il titolo in sé non punta a spaventare, anzi. Buoni gli effetti visivi e anche le ambientazioni risultano curate. Abbiamo apprezzato il rischio di rovesciare gli oggetti e il loro infrangersi al suolo anche se la loro variabilità è abbastanza ridotta. In effetti, in quanto procedurale, aspettati un riciclo di elementi molto elevato e non sempre coerente. Buoni gli effetti di luce, essenziali in un titolo dove la nostra arma d’attacco e difesa è una torcia.
Il sonoro si difende bene e accompagna il titolo con efficacia senza particolari momenti di noia ma senza neanche risultare memorabile. Da segnalare l’assenza della lingua italiana, non includendone neanche i sottotitoli. Per fortuna i contenuti a testo sono abbastanza pochi e decisamente di facile comprensione. Infine, Haunted House si difende molto bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile che presenta una marcia in più grazie alla comodità.