Il genere videludico dei rogue, siano essi like o lite, ormai vanta una serie quasi infinita di rappresentanti e tra questi si è aggiunto Have a Nice Death, una rogue-lite in due dimensioni a scorrimento laterale con tutte le carte in regola per essere uno dei migliori nel suo genere.
Partiamo dall’inizio, ovvero parlando della trama di questo titolo. Interpreteremo la morte, la quale stanca dal troppo lavoro (mietere vittime e archiviare le loro anime), si affida a dei sottoposti per portare avanti il suo lavoro. Relegata alla sola mansione di ufficio, la morte vede il suo carico di lavoro crescere a dismisura e in modo esponenziale, non lasciandole tempo neanche per respirare (la morte respira?). Qualcosa non quadra, le morti sono sempre più numerose e la cara signora in nero decide di indagare per capire cosa si cela dietro questo sovrannumero di morti.
Da questo spunto, che già di per sé fa riflettere, il gioco ci accompagnerà tramite il suo dark humor ad affrontare argomenti abbastanza pesanti e attuali, ma lo fa con una gentilezza ed eleganza totali, facendo si riflettere il giocatore, ma senza appesantirlo; dopotutto un videogioco serve anche come “fuga” dal presente. Anche nelle schermate inziali il titolo avvisa il giocatore che, se si dovesse ritrovare in qualcuna delle situazioni presenti nel gioco (burnout, forte stress e via dicendo), di chiedere aiuto a qualche esperto.
Have a Nice Death: gamplay divertente da morire
Passando alla fase giocata, Have a Nice Death è un rogue-lite, e questo significa che, una volta finita una run, sia con esito positivo che con la nostra dipartita, avremo comunque accumulato “qualcosa” da portarci nella prossima partita per renderla più accessibile. Che siano monete per acquistare potenziamenti o l’aumento del nostro livello con conseguenti bonus, tutto servirà per migliorare le nostre prestazioni. Essere un rogue-lite significa anche che quasi tutto quello raccolto durante la partita, verrà perso al momento della fine della stessa.
Affrontando livelli in due dimensioni a scorrimento laterale, Have a Nice Death ci offre un gameplay davvero semplice eppure in grado di divertire sin dalle prime partite. Le azioni che avremo a disposizione saranno una serie di attacchi concatenabili con la pressione dello stesso tasto, due abilità o magie equipaggiabili e che potrebbero richiedere del mana per essere eseguite, la schivata e il salto. Un gameplay basilare che, unito alla velocità di azione e al poter correre alla fine dei livelli senza dover pulire lo stesso dalla presenza di tutti i nemici, rende le partite molto dinamiche e divertenti, facendo entrare il giocatore in un loop irresistibile (ammesso che piaccia il genere).
Durante i livelli potremo raccogliere delle sfere che serviranno da cura e che potremo attivare tramite la pressione di una tasto dorsale (fino a un massimo di tre), monete da spendere durante la run dai venditori che troveremo sparsi nei livelli, e altre che spenderemo nella HUB di partenza una volta finita la run. Come in pieno stile rogue-lite, anche in Have a Nice Death i potenziamenti che troveremo durante ogni run saranno tantissimi e casuali, appartenenti a tre rami differenti, e che andremo a perdere una volta conclusa la stessa. Le build che possono venire fuori dalle combinazioni di queste abilità e potenziamenti sono davvero parecchie e ci potremo sbizzarrire provando anche le combinazioni più assurde, anche se alcune abilita diventeranno presto un must-have durante le partite.
Ogni fine livello, una volta raggiunta la porta dell’ascensore, potremo scegliere tra un tot di piani per proseguire e che ci verranno proposti in maniera casuale. I nomi degli stessi piani sono dei veri e propri indizi su quello che potremo trovare al loro interno. Solo l’ultimo livello non sarà randomico, e rappresenterà sempre lo scontro con uno dei diversi e divertentissimi boss. Questo è il loop di gameplay che Have a Nice Death propone ai suoi giocatori.
Tecnicamente “la morte sua”
Have a Nice Death si differenzia da tanti esponenti del suo stesso genere per la cura che è stata riposta in tanti aspetti del gioco stesso, come ad esempio il comparto grafico. Sebbene sempre in tonalità bianco-nero-grigie, i livelli risultano dettagliatissimi e affascinanti, anche se un po’ ripetitivi, piccolo difetto da additare anche alla natura del titolo che lo vede ambientato negli uffici della morte. Le animazioni del Tristo Mietitore, cos’ come dei vari nemici e soprattutto dei boss, sono da lode, divertenti da vedere e soprattutto non confusionarie e leggibili durante il combattimento.
Il comparto sonoro si accosta benissimo alla tematica e tipologiadi Have a Nice Death, offrendo musiche di alto livello, mentre il gameplay è quello che rende il titolo accattivante, divertente e soprattutto molto rigiocabile, con partite dinamiche e veloci ma anche appaganti nel combat system e nel superamento dei livelli, senza risultare mai frustrante.
Ultimo ma non meno importante, Have a Nice Death vuole trasmettere un messaggio davvero molto importante al giocatore, e lo fa con una classe che poche volte si sono viste in un videogioco.