Apri le finestre, fa entrare un po’ di caldo in casa (come se ce ne fosse bisogno) ed entra nel mood di Havendock, un videogioco sviluppato da YYZ e distribuito da Different Tales e IndieArk che mira a farti passare un’estate in mezzo al mare. Si hai letto bene, se anche quest’anno le vacanze le vivrai in streaming con sfondi animati sul tuo smartphone non disperare, puoi sempre giocare a questo videogioco in accesso anticipato su Steam.
Havendock, in fondo al mar
Così come cantavano Ariel e il suo amico surimi Sebastian Havendock mira a farci riscoprire la bellezza dell’oceano, fortunatamente lo fa senza legarci catene ai piedi e senza farci fare alcun giro di chiglia con l’intento di mandarci ad esplorare i fondali marini. Havendock è infatti un titolo survival in terza persona con elementi di crafting, sulla falsa riga di The Sims, ma che incentra la nostra avventura su palafitte che dovremmo ampliare e rendere confortevoli.
Paradossalmente possiamo considerare questa la trama principale di questo videogioco, un povero naufrago che finisce al centro dell’oceano e dovrà sopravvivere creando la sua città su imponenti palafitte, creando così un punto di ritrovo con tutti i confort e popolato da altri cittadini, alcuni altri naufraghi, altri che invece visiteranno il nostro paradiso di legno appositamente per venirci a vivere.
Havendock è un titolo in accesso anticipato, tuttavia questo permette agli sviluppatori di aggiungere sempre ulteriori feature a quello che, di per se, è già un titolo completo di tutto punto con meccaniche tipiche del genere. Attraverso materiali che il mare trasporterà vicino alla nostra palafitta dovremo creare i primi tavoli da lavoro, per poi sbloccare ulteriori abilità o la possibilità di creare altri materiali costruendo dei “tavoli da lavoro” appositi.
Si partirà dal raccogliere tronchetti di legno trasportati dal mare, fino ad arrivare a poter costruire case di legno pari alle ville lussureggianti che, al pari delle vacanze di cui sopra, possiamo sognare attraverso gli sfondi animati dei nostri smartphone. Attenzione però, vivere su tutto quel legno potrebbe rivelarsi pericoloso, occhio quindi ad invitare Fiaccola (eroe del telefilm The Boys) a cena.
Comparto tecnico
Havendock è, come abbiamo già detto più volte, un titolo in accesso anticipato sviluppato in Unity e che bassa tutto il suo gameplay sulla sopravvivenza in mezzo all’oceano. Artisticamente è un bel vedere, anche nel suo comparto tecnico il tutto è ben curato e non presenta problemi degni di nota, se non forse una non proprio comodità nell’utilizzo dei vari comandi.
Chiaramente stiamo parlando di un titolo che non punta alla perfezione grafica, seppur non nascondiamo che la qualità visiva è tutt’altro che “sciatta” o “non curata” considerando la presenza di un ciclo giorno/notte davvero esemplare, il titolo mira ad offrire una giocabilità pressoché infinita, proponendo al videogiocatore passo passo un’escalation di obiettivi da seguire.
Ad esempio per coltivare delle bistecche dovremo creare delle casette per uccelli che ci forniranno dei semi, i quali piantati a dovere di regaleranno delle succulenti bistecche. No, comprendo che alcuni di voi pensano che io stia scherzando, ma vi assicuro che è proprio così. Anche perché l’alternativa per avere carne in pieno oceano quale poteva essere? Tirare frecce ai maiali volanti?
Chiaramente dovremo fare i conti con qualche libertà creativa, utile a far si che il gioco possa essere più leggero e giocabile. Immaginate a dover fare dei recinti, far si che degli animali (in pieno oceano su palafitte) si riproducano per poi creare un sistema di fornitura di carne attraverso la morte di quegli animali. Punto primo gli escrementi degli animali, punto secondo i resti li avremmo dati agli squali?
Rendendo di fatto la nostra fiorente e gioiosa città su palafitte un Burger King gratuito per tutti gli squali del mondo. Una città con tutti squali intorno e magari con Jabber Jaw che dal porto gli suona delle belle canzoni per intrattenerli. E se non sapete chi è Jabber Jaw tranquilli, cercatelo su google e fatevi una bella risata.
Tornando a noi il comparto tecnico di Havendock, nonostante parliamo di un piccolo videogioco indipendente persino in accesso anticipato, è ben strutturato. Anche le colonne sonore e gli effetti audio in se, seppur minimali, forniscono al videogiocatore un’esperienza videoludica rilassante e refrigerante (almeno a livello visivo).
Gameplay
Per questioni prettamente logistiche, di tempo e anche di spazio, non possiamo evidenziare ogni sfaccettatura del gameplay. Dovremmo spiegare ogni materiale cosa permette di creare, in che materiale si può trasformare a sua volta, e quali ulteriori strutture permette di costruire in quel caso. Converrai con noi che sarebbe tutto troppo lungo e noioso.
Come in ogni survival game con elementi di crafting, e come persino titoli come Minecraft ci hanno insegnato, ogni materiale ci darà la possibilità di creare dei banchi di lavoro o attrezzature ben definite, utili a costruire elementi sempre più complessi e utili ai nostri scopi. Questo è il fulcro principare di Havendock, e ripetiamo che parlarne potrebbe rendere questa recensione veramente illeggibile.
Ciò di cui possiamo parlare è del sistema di comandi, forse a nostro gusto troppo complessi e poco semplificati. Dovremo infatti alternare la tastiera (i classici tasti “W A S D” per il movimento del personaggio) al mouse per cliccare sui vari menù che il gioco ci presenterà, sia per quanto riguarda la costruzione, sia per ciò che concerne i vari menù di interazione con i vari elementi.
Immaginiamo che questo sistema di comandi presto verrà semplificato, poiché in Havendock è presente anche la modalità sperimentale per utilizzare il mouse come unico controller. Proprio nelle modalità sperimentali, essendo di fatto Havendock un titolo prettamente single-player, è comunque possibile attivare una modalità multigiocatore, sempre che si sia disposti a chiudere gli occhi davanti ai bug.