Nintendo Switch è oramai una console che ha fatto un successo clamoroso, grazie alle sue esclusive e al suo essere un ibrido tra una console portatile e una fissa. Sicuramente però una delle cose più divertenti da fare con Switch è quella di giocare in locale con i propri amici a qualche party game. Headsnatchers è proprio uno di questi giochi, ma riuscirà a farsi strada tra gli innumerevoli titoli che promettono questo genere di divertimento? Vieni a scoprirlo nella nostra recensione!
Un concept davvero interessante!
Headsnatchers non possiede una trama o qualche sorta di approfondimento del mondo di gioco. Ovviamente ciò non è un problema trattandosi comunque di un party game, quindi non è assolutamente necessario che abbia queste cose, ma rimane comunque un fattore da tenere in considerazione.
Headsnatchers possiede un concept davvero interessante e unico per il suo genere di appartenenza. Per sconfiggere gli avversari in questo gioco infatti, si dovrà per prima cosa mandarli K.O. per poi staccargli la testa di netto dal loro corpo. Oltretutto anche se privo di essa, il corpo del nostro personaggino potrà comunque muoversi per cercare di recuperarla, prima che sia troppo tardi. La vittoria vera e propria però, si otterrà seguendo le regole dello scenario in cui stiamo giocando. Sicuramente è una idea davvero particolare quella dietro al gioco, però purtroppo come andrai a leggere più avanti, qualcosa è andato storto.
Un party game che raramente diverte
Il gameplay di Headsnatchers è molto semplice, infatti i comandi che potremo usare sono davvero pochi. Si potranno dare pugni, saltare, effettuare prese e utilizzare una sorta di schivata che può essere usata anche come un attacco. Ovviamente lo scopo è quello di staccare la testa all’avversario, effettuando una presa mentre giace al suolo svenuto dopo qualche nostro colpo. Purtroppo però quello che dovrebbe essere un gioco rilassante da fare con gli amici, si rivelerà essere qualcosa di molto più complesso e frustrante. I vari colpi che daremo infatti saranno molto lenti e quindi diventerà presto un gioco basato sul prevedere le mosse degli altri.
Tutto ciò potrebbe anche andare bene, se non fosse che il gioco stesso non funziona come dovrebbe. Capita spesso infatti di colpire avversari, senza che però questi accusino il colpo, mentre viceversa ne basterà magari uno dei vostri nemici per mandarti al tappeto. Non so se si tratta di un bug o di qualche altro problema, ma è capitato talmente tante volte da farmi pensare che addirittura fosse una cosa voluta dagli sviluppatori. Succede anche altrettanto spesso che il personaggino non riesca a raccogliere la testa del suo nemico anche dopo diversi tentativi, mentre altre volte capiterà di raccoglierla al primo colpo.
Purtroppo questi problemi trasformano quello che dovrebbe essere un gioco divertente, in qualcosa di frustrante. Fa davvero arrabbiare vedere un titolo che parte con un concept davvero originale e carino, venire stroncato a causa di questi problemi tecnici. Anche senza questi problemi però il gioco sarebbe rimasto con un gameplay fin troppo ragionato per il pubblico al quale è diretto. Headsnatchers quindi molto spesso fallisce nel divertire il videogiocatore, che rimarrà frustrato dai vari problemi che affliggono il gioco e anche dal suo stesso gameplay troppo ragionato per un party game di questo tipo.
Singleplayer o multiplayer?
Headsnatchers possiede anche diverse modalità, ovviamente son quasi tutte multiplayer (sia online che in locale), ma a sorpresa ne esiste anche una dedicata al giocatore singolo. Le modalità multiplayer sono più o meno le stesse che si trovano negli altri party game, inutile dire che vanno usufruite in 4 persone per goderne al meglio. Anche se come spiegato in precedenza, capiterà spesso di essere frustrati e raramente si riuscirà a superare i 30 minuti di gioco continui, anche in presenza degli amici.
La modalità Singleplayer invece si svolgerà in una sorta di castello formato da diversi livelli e popolato da zombie controllati dalla intelligenza artificiale. In ogni livello dovremo cercare di raggiungere una sorta di porta, che ci trasporterà nell’area successiva. Oltre agli zombie ci saranno anche diversi ostacoli durante il nostro percorso, in puro stile platform. Troveremo quindi piattaforme dove dover saltare al momento giusto o diverse trappole ambientali giusto per fare qualche esempio.
Anche questa modalità viene però rovinata da diversi problemi, portandola a essere una aggiunta particolare ma che probabilmente sfrutterete davvero poco. Capiterà molto spesso infatti che il personaggino reagisca in ritardo ai vostri comandi o che addirittura “scivoli” sulle varie piattaforme, portando a un ingiusto Game Over.
Mappe e una chicca interessante!
C’è sicuramente una buona varietà di mappe (anche se alcune tendono un po’ ad assomigliarsi) e di tipologie di sfide. Molte sfide hanno anche idee molto interessanti, come per esempio quella dove bisogna utilizzare la testa degli avversari come palla da calcio per tirare nell’apposita rete. I vari problemi però che vi ho citato in precedenza, rovinano praticamente tutta l’esperienza di gioco.
Una parte che in ogni caso reputo davvero bella è quella della creazione del proprio omino. Infatti oltre ad averne già diversi pronti all’uso, potremo crearne anche qualcuno da zero. La personalizzazione è davvero bella e molto varia, ogni persona riuscirà a creare qualcosa di davvero unico utilizzando la fantasia. Fa davvero arrabbiare vedere questa possibilità, venir quasi del tutto rovinata nel gameplay vero e proprio del titolo.
Durante le mie ore di gioco son incappato anche in diversi bug, che purtroppo non hanno fatto altro che aumentare la frustrazione generale. Graficamente il gioco si lascia guardare senza però gridare al miracolo, accompagnato inoltre con musiche di sottofondo che fanno il loro lavoro rimanendo tuttavia in una generale mediocrità.
Concludiamo
Con un concept quasi geniale e una meccanica di gameplay alla base davvero interessante è davvero brutto vedere come abbia comunque fallito questo gioco. Headsnatchers infatti non riesce a divertire a causa di un gameplay gestito male e con diversi problemi tecnici. Rimane sicuramente un gioco particolare, almeno nella sua idea di base, offrendo oltretutto parecchi contenuti come per esempio una modalità singleplayer abbastanza inedita per il genere di appartenenza.
Fa davvero male vedere quindi un gioco che aveva le potenzialità per essere un ottimo titolo, diventare un prodotto al limite della sufficienza solo grazie al suo concept e a qualche trovata interessante. Sicuramente Nintendo Switch offre alternative molto più divertenti e ben fatte nel campo dei party game. Se volete comunque dare una possibilità al titolo fatelo pure, ma state pur certi che rimarrete più volte frustrati durante la vostra esperienza di gioco.