Heaven Dust 2 è uno di quei titoli che escono sul mercato un po’ in sordina, sviluppati come omaggio verso giochi che hanno fatto sognare un’intera generazione di utenti. Ciò che andrò a recensire è proprio questo: un presente fatto da One Gruel Studio in onore di Resident Evil e Dino Crisis. Hai letto bene, ho parlato al singolare anziché nominare l’intera redazione di iCrewPlay; è strano, ma c’è un buon motivo ed è il seguente: vorrei raccontarti ciò che ho sentito personalmente durante le ore di gioco.
Heaven Dust 2 dovrebbe essere un titolo che varia dal genere azione a quello survival horror e quest’ultimo non è ciò che mi si addice di più. Non sono mai stata il tipo da horror, non ho quasi mai preso in considerazione neanche le sfumature derivate da questa categoria, e il tutto perché odio provare paura. Non mi piace, non è ciò che aspiro avere mentre gioco; in questo caso è stato completamente diverso.
L’anteprima non mi dava un senso di negatività, anzi mi attirava. Era come se urlasse da ogni pixel che dovevo provarlo, immergermici fino al midollo e sviscerare ogni elemento al suo interno. E questo è stato proprio ciò che ho fatto. Posso dire che il primo obiettivo del 2022 è stato completato: giocare a un survival horror senza urlare.
Heaven Dust 2 inizia in un laboratorio
Come è possibile intuire dal numero presente nel titolo, Heaven Dust 2 è il secondo capitolo di una storia che, purtroppo, non risulta essere al massimo della novità. Un virus equatoriale ha infettato svariate piante, rilasciando così delle spore molto aggressive e altamente pericolose per l’uomo. Ben presto il mondo vede comparire la presenza degli zombie e noi dobbiamo metterci in salvo, in quanto unici immuni a tale virus; bene o male, anche il secondo capitolo presenta una situazione simile, dove il nostro obiettivo è quello di riuscire a fuggire dal laboratorio in cui ci svegliamo.
Siamo stati congelati e non ricordiamo il motivo del quale è stata compiuta un’azione del genere; a venirci incontro sono delle note sparse un po’ ovunque all’interno della struttura, che ci aiuteranno non solo a capire la situazione attuale, ma anche a viaggiare all’interno dell’edificio. Come è possibile immaginare, siamo circondati dagli zombie (che sentiremo tantissimo grazie al verso gutturale che sovrasta ogni altro tipo di suono) e ci servirà sapere come poterli affrontare, no?
Proprio come il fatto che per aprire alcune porte serviranno delle tessere monouso, ovviamente da trovare in mezzo al caos del posto; avremo bisogno delle armi (da fuoco o armi bianche) e sarà possibile trovarle solo esplorando le varie zone, proprio come in Resident Evil. E, sostanzialmente, la storia è questa. Niente di più, niente di meno.
Poco horror, ma super interessante
Come ho spiegato all’inizio, Heaven Dust 2 non è un titolo ansiogeno come può esserlo qualsiasi altro gioco dello stesso genere. Posso dire che a farmi spavento sono stati i vari tutorial apparsi durante la prima parte, che spiegano perfettamente le azioni da fare e i tasti da premere; apparivano talmente all’improvviso che a volte riuscivano a farmi saltare sulla sedia, come un vero e proprio jump scare. Non per questo, però, il titolo è meno interessante di altri.
Gli sviluppatori hanno reso gli zombie non solo di un singolo tipo; ne esistono talmente tanti che tutti risultano essere bellissimi e affascinanti, con minime differenze che riesci a notare solo quando prendi la mano all’interno del gioco. All’interno di Heaven Dust 2 puoi trovare dei normalissimi mostri oppure zombie esplosivi in grado di rilasciare nubi tossiche! Altri ancora saranno super veloci e ti capiterà di affrontare lo stesso nemico per più volte nello stesso punto, riportati in vita da chissà quale astratta magia.
Inoltre non è un gioco con momenti morti o dove riesci a perderti gli obiettivi, come accade spesso in svariati titoli. Heaven Dust 2 segue una linea ed è estremamente difficile uscire da quel binario; personalmente l’ho trovato ottimo, specialmente per chi non adora il genere oppure ha difficoltà a mantenere una certa longevità. Ogni cosa è messa in un punto preciso ed è Heaven Dust 2 stesso a farti scoprire l’ambientazione attorno al protagonista. Pian piano conoscerai la struttura come le tue tasche e, a volte, capiterà di incontrare oggetti non notati prima.
Molto Resident Evil, ma con una sua personalità
Per quanto Heaven Dust 2 sia un omaggio alla saga più horror che conosciamo, il gioco presenta una sua identità molto forte e Resident Evil rimane solo un ricordo. Un po’ come quando mangi un piatto delizioso, rivisitato, e il retrogusto di ciò che doveva essere rimane in lontananza senza scalfirne la bontà. Il concetto è molto simile. Anche in questo nuovo prodotto vediamo la creazione di munizioni tramite piante verdi e rosse, che al tempo stesso possiamo utilizzare per curarci nel miglior modo possibile.
E anche le armi variano in base alla zona in cui siamo, diventando sempre più potenti e decisamente più grandi. Ciò non significa che potrai fare ogni azione possibile e immaginabile; dovrai tenere conto dei proiettili, riuscire a calibrare meglio i colpi da dare ai nemici (Spoiler: non cadranno mai al primo colpo) e stare a secco non è proprio il massimo delle situazioni. No, tranquillo: non capiteranno scene estremamente violente. Al massimo vedrai degli spintoni, qualche verso di troppo e poco altro.
Tornando alle munizioni, però, iniziano le note dolenti per Heaven Dust 2. C’è da fare una piccolissima premessa; il gioco possiede due livelli di difficoltà: livello casual (facile) e livello normale (difficile). Ho provato subito la modalità più facile, quella che dovrebbe dare un’esperienza maggiore per quanto riguarda la storia, dove il livello di sfida è veramente al minimo. Diciamo, però, che non me l’aspettavo così.
A secco di munizioni? Tranquillo: esistono delle zone in cui non spariranno mai
Hai letto bene: se sei a secco di munizioni, ti basterà tornare in un punto per riprenderne un paio e andare avanti, seppur con difficoltà. Un esempio è proprio all’inizio; senza fare troppi spoiler, così da non rovinarti l’esperienza di gioco, l’avventura in Heaven Dust 2 ti porterà su un’impalcatura in metallo e, subito dopo, dovrai affrontare dei mostri. C’è il rischio di sprecare subito tutte le munizioni a tua disposizione, proprio come è successo a me: inesperta e fiduciosa delle proprie capacità. Non avevo contato che gli zombie cadessero dopo, almeno, quattro o cinque colpi (se non di più).
Mi ritrovai completamente senza colpi, con un’arma inutilizzabile; no, non potevo usarla come clava e quale altra azione potevo fare? Cercare una soluzione. Quindi, senza pensarci troppo, sono tornata indietro per cercare nuovamente nella zona appena passata. Magari trovavo qualcosa di nuovo, no? Passando dalla struttura in metallo trovai subito delle munizioni da raccogliere. Un paio, per l’esattezza, che non mi servirono assolutamente a niente. I mostri che dovevo affrontare tornavano in vita e due colpi non riuscivano a scalfirli. Specialmente per il fatto che ritornavano a piena vita quasi subito.
Quel punto preciso dell’ambientazione non permette una scarsa ricerca degli oggetti; parliamo di un corridoio talmente stretto che risulta impossibile non notare cose o persone. E, puntualmente, le munizioni tornavano e, puntualmente, non servivano a molto. Questa parte è stata abbastanza frustrante, perché non capivo come potevano mai servirmi così pochi colpi. Poi riuscii (non chiedermi come, perché ancora oggi mi trovo incredula sulla vicenda) e non ci pensai più.
Non è l’unico difetto di Heaven Dust 2, purtroppo
Seppur sia un gioco estremamente valido, presenta altri piccoli difetti che aggiustati potrebbero portare un grandissimo miglioramento. Le scritte, per esempio, sono piccole; talmente piccole che ho fatto molta fatica a leggerle, specialmente per la velocità con cui sparivano. Ho dovuto ricominciare la storia un paio di volte per poter capire la situazione iniziale e non è stato piacevole. E non è l’unica cosa.
Purtroppo ho trovato molto strano poter vedere le altre stanze, nemici compresi; tranquillo, mi spiego meglio. In Heaven Dust 2 la visuale non è al pari del personaggio, ma leggermente rialzata (più isometrica rispetto al primo capitolo) e ti permette di vedere tutta la zona, anche oltre. Avvicinando il personaggio alle mura presenti, potrai vedere oltre e le stanze annesse con tanto di zombie in bella vista. Forse è anche per questo che non sono riuscita a spaventarmi così tanto, perché nella maggior parte del tempo conoscevo l’esatta posizione dei nemici. Un po’ un peccato, perché anche un livello semplice potrebbe avere delle piccole difficoltà e annullarle completamente fa perdere un po’ interesse.
A parte ciò, il resto di Heaven Dust 2 è molto bello; ho apprezzato moltissimo le varie scorciatoie per arrivare a zone già visitate, così da non allungare troppo il viaggio, e la semplicità dei vari stati segnati. Ad esempio: è possibile vedere lo status fisico del protagonista grazie all’avatar in basso a sinistra. Il personaggio viene preso da qualche zombie? I lividi si vedranno chiaramente sull’icona e peggiorerà andando avanti, ovviamente se non ti curi.