Hegis’s Grasp è un videogioco Horror sviluppato da Odd Branch Publishing che prende ispirazione dall’omonimo romanzo di Dean Clark. Il gioco ci catapulterà nei panni di Henry Wood, un giornalista il cui compito è quello di indagare sui fatti accaduti nel villaggio da cui prende nome il titolo. Il gioco è disponibile all’acquisto solamente in lingua inglese su Steam.
Un inizio fuorche privo di problemi
Appena avviamo il gioco ci troviamo subito catapultati nel menù principale, in cui le scelte possibili sono l’avvio della modalità storia, della modalità sopravvivenza, il caricamento del checkpoint e infine la possibilità di acquistare la storia del gioco. Avviamo la prima modalità, ossia storia, e verremo subito inseriti dopo un breve caricamento, che ogni tanto si blocca, nel mondo di gioco. Senza una guida, senza un’introduzione o altro.
Più che sulla storia, comunque carina visto il romanzo a cui è ispirata, vorrei soffermarmi sul gioco in sè, purtroppo non esente da problemi anche abbastanza grossi, che molte volte pregiudicheranno l’esperienza di gioco e ci faranno voglia di far volare il nostro computer fuori dalla finestra. Il gioco ha un sistema di gameplay lento, non macchinoso per fortuna ma molto lento. Utilizzeremo i canonici tasti WASD per muoverci, il tasto Shift per la corsa che ci farà consumare tutta la stamina e il tasto Q per l’inventario, una scelta atipica per uno sparatutto in prima persona.
La modalità storia prosegue tra glitch grafici e nemici, che generalmente saranno gli stessi abitanti del villaggio. E’ possibile consultare un diario per tenere traccia dei pensieri del protagonista assieme ad una mappa. Il gioco in questa modalità sfrutta un sistema di salvataggio a checkpoint, tipico del genere.
Altra modalità di gioco presente è la modalità sopravvivenza o, come mi piace chiamarla, la modalità zombie. La differenza è che in questo caso non saranno degli zombie a venirci addosso, ma semplicemente i “nativi” del villaggio. Modalità concettualmente semplice in cui abbiamo uno shop da cui rifornirci di armi, munizioni e pozioni e tanti tanti nemici che ci vengono addosso in diverse ondate. Carina per passare un po’ di tempo, ma nulla di più e nulla di meno.
La grafica e i glitch
Punto dolente di questo gioco è proprio la grafica. Hegis’ Grasp sfrutta uno dei motori più versatili, ossia Unity, senza però la capacità di sfruttarlo appieno. All’avvio ci troviamo davanti alla schermata di scelta delle impostazioni grafiche, con quattro livelli di impostazioni disponibili. Io ho scelto la qualità grafica massima, ma nonostante questo ho trovato un gioco graficamente scarno, con una gestione non perfetta dell’illuminazione, delle ombre, delle animazioni e sopratutto della corsa. Solamente i dettagli delle persone si salvano, ma in generale ci sembrerà di giocare ad un gioco nettamente più vecchio, e questo non fa bene all’ambientazione e alle sensazioni che vorrebbe trasmetterci.
Un altro grosso problema è la luminosità. Può sembrar strano detto così, ma credetemi: non ho mai avuto mal di testa così forti prima di giocare ad Hegis’ Grasp. La luminosità, anche se impostata al massimo, fa sembrare di avere lo schermo spento. Questo non solo non ci permette di giocare al meglio, ma ci porta a sforzare gli occhi causando mal di testa non da poco. Altro fattore, anche se meno importante, sono i glitch grafici che a volte fanno muovere gli oggetti ed i personaggi come vogliono loro. In fondo stiamo giocando ad un horror, che gioco sarebbe senza glitch?
La colonna sonora
Come ultimo punto parliamo proprio della colonna sonora, semplice e molto in linea con i giochi del genere. Nel menù iniziale la musica ci fa accapponare la pelle, ma durante il gioco dopo un po’ diventano ripetitive e pesanti. Spezziamo una lancia però a favore degli effetti sonori “simpatici”, anche se non molto realistici, e per il doppiaggio, che nella maggior parte dei casi sarà fatto bene e piacevole da ascoltare. Nel complesso la colonna sonora riesce a farci immergere nel gioco.