Tra le miriadi di giochi che escono ogni anno, alcuni di questi spiccano per la loro capacità di costruire su un genere e raffinarlo in ogni aspetto fino ad ottenere un prodotto lucido e completo, che farà innamorare di nuovo chiunque abbia già una passione per quella nicchia.
Questo è il caso di Hell Let Loose, l’FPS tattico multiplayer di Black Matter Pty, che abbiamo avuto il piacere di giocare e recensire in questi giorni. Ogni volta che esce uno sparatutto, è la norma paragonarlo a titoli popolari come Call of Duty e Battlefield, ma va premesso che con questi ultimi c’entra poco o nulla. L’azione è più lenta e meditata, servirà tattica e attenzione per rimanere in vita abbastanza a lungo da essere utili al team.
Tutto questo, unito ad una eccellente e promossa comunicazione distingue fortemente questo titolo da altri che lo affiancano nella vasta libreria di un genere, che ora può vantare di una nuova gemma. Il videogame può essere acquistato già ora su Steam, e arriverà presto anche su console! Senza ulteriori indugi, andiamo dunque ad osservare nel dettaglio gli aspetti che caratterizzano Hell Let Loose!
Hell Let Loose: rivivi i momenti salienti della Seconda Guerra Mondiale
È impossibile ricreare in ogni sfaccettatura le sensazioni di una battaglia, specie di una avvenuta 77 anni fa, ma gli sviluppatori a Black Matter Pty vi ci sono sicuramente avvicinati. Sebbene il titolo non abbia molte mappe giocabili, alcune come quella dello sbarco in Normandia (conosciuto anche come il D-Day) sono bellissime, realistiche e davvero immersive, e ti lasceranno indubbiamente senza fiato.
Se giocheremo nei panni degli alleati, sbarcheremo con la nostra scialuppa sulla famosa spiaggia palcoscenico del conflitto e ci troveremo istantaneamente presi di mira dal fuoco tedesco, dovremo quindi correre al riparo tra i bombardamenti dei mortai e i fumogeni amici per raggiungere un punto sicuro e spingere i nemici fuori dalle loro postazioni.
L’azione in Hell Let Loose è lenta, premeditata e basata in gran parte sulla nostra capacità di giocare di squadra. Le battaglie campali vedranno 50 vs 50 giocatori, divisi in squadre da 5-6 ognuna col proprio obiettivo, tutte guidate da un comandante che si occuperà dei rifornimenti mentre i soldati semplici andranno al fronte per respingere gli avversari.
Sarà importantissimo comunicare con la propria squadra, in cui ognuno svolgerà uno dei 14 ruoli possibili, come medico, fuciliere, assaltatore o molti altri, e seguiremo le direttive del nostro leader per coordinarci. Ovviamente questa è la situazione ottimale in cui il gioco dà del suo meglio; in verità, spesso il capitano di una squadra non comunicherà o lo farà in lingua straniera e renderà difficile la cooperazione.
Per questo il titolo è meglio giocato con amici, o con persone con le quali condividiamo almeno un linguaggio. Più facile a dirsi che a farsi, e i server italiani, sebbene esistano, scarseggiano. Una partita dura circa 45 minuti – 1 ora, quindi meglio prepararsi a giocare un match o due al giorno. Lasciare il campo di battaglia in anticipo ti punirà non facendoti guadagnare esperienza per la/le classi che hai giocato, rallentando la tua carriera.
Classi, armi, equipaggiamenti e carri armati
C’è molto da scoprire e da imparare in Hell Let Loose. In primo luogo, a fine match otterremo esperienza per ogni classe giocata e per il nostro livello generale. La prima sbloccherà nuovi equipaggiamenti e armi per i nostri soldati; ci sarà molto lavoro da fare per ottenere tutto, e provare diversi ruoli è incoraggiato. Un aspetto molto interessante sono invece i veicoli e le strutture.
Di questi, esistono carri armati, macchine da trasporto, mortai, torrette e molto altro, e verranno messi in campo dal tuo comandante ammesso che ci siano abbastanza risorse conquistate. La parte davvero difficile è imparare a guidarli e controllarli, poiché presentano un sistema di guida e controllo realistico che nel caso dei carri armati richiede almeno 2 persone per essere gestito al meglio!
Giocatori più esperti sono quindi incoraggiati ad aiutare i principianti, che sicuramente miglioreranno ampiamente grazie alla comunicazione attiva.
Modalità di gioco e mappe
Come abbiamo detto, imparare tutti i dettagli del gioco può essere molto complesso. Dopo aver scelto la classe, entrando in un match, ci troveremo davanti una enorme mappa divisa in settori e colori con moltissime informazioni che non sapremo tradurre, soprattutto senza una legenda.
Per iniziare, basti sapere che esistono due modalità di gioco, Warfare e Offensive. In Warfare, la mappa sarà suddivisa in due zone, una alleata e una nemica, e 5 quadranti neutri. I soldati dovranno finire il match con la maggioranza di quadranti controllati (cioè rimanendo nel punto abbastanza a lungo) per vincere. In Offensive, invece, tutta la mappa sarà controllata da una sola fazione, che dovrà difendere il territorio dagli attaccanti.
Esistono tantissime altre meccaniche, come le risorse, i nodi, i punti di spawn e molto altro, ma appunto questo è meglio spiegato dai veterani direttamente in gioco – ci sarà tantissimo da imparare sull’arte della guerra!
Comparto tecnico: suono e grafica eccellenti
L’aspetto in cui Hell Let Loose brilla di più è forse quello tecnico. Abbiamo premiato con il punteggio massimo il design del sonoro; ogni proiettile ci fischierà vicino alle orecchie in maniera chiara, sapremo sempre se staranno sparando nella nostra direzione, le esplosioni hanno una profondità e un impatto che ti lascerà con la pelle d’oca e la paura di essere colpito anche se distanti.
Questo video non è recente, ma può darti un’idea del lavoro degli sviluppatori negli anni.
Graficamente, il titolo non ha nulla da invidiare ai suoi pari. Le ambientazioni in particolare sono molto curate e ben fatte, e i campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale sono ricostruiti in maniera realistica. Un difetto invece è l’ottimizzazione del gioco: è stato riportato da diversi utenti che questo gira lentamente con cali di FPS, su schede grafiche di fascia media, pertanto fai attenzione e controlla prima di acquistarlo!
Eccellente anche il feedback delle armi, dal rinculo di ogni colpo al suono di quando hai finito un caricatore, anche senza un indicatore di munizioni avremo sempre il controllo della situazione se useremo tutti i sensi. Assenti invece le opzioni di accessibilità, un peccato per quello che dovrebbe diventare uno standard nell’industria.
La pazienza è una virtù, e ne servirà molta
Il videogioco sicuramente sarà amato dai fan del genere, ma come abbiamo detto i principianti avranno molta difficoltà ad ambientarsi nel suo ampio e tecnico mondo. Morire è molto facile, e spesso non ci vorranno più di uno o due colpi per vedere la schermata di game over. Aspetteremo per ogni respawn dai 15 ai 60 secondi, e finché non impareremo a giocare passeremo la maggior parte dei match a meditare sui nostri errori.
Il sistema di spawn, basato su strutture costruite dai leader della squadra, spesso fa sì che per raggiungere l’azione dovremo correre per molto, molto tempo prima di arrivare al fronte, magari solo per morire istantaneamente a causa di un cecchino. Anche questo può essere migliorato dall’esperienza e dal gioco di squadra, ma ci vorrà molta pazienza all’inizio per guardare oltre questo fastidioso aspetto del gioco.
Tanti utenti si lamentano anche del camping, una tecnica popolare degli FPS in cui alcuni soldati si nascondono in punti strategici e da lì non si spostano, mietendo vittime in continuazione. Conoscenza di questi punti chiave sarà di aiuto ai più esperti, ma fonte di frustrazione per i novellini.