HellGunner è uscito il 13 maggio 2022 al costo di €4,99 per Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S. Sviluppato da Sergio Poverony e reso pubblico grazie al contribuito di Ratalaika Games, il titolo in questione è stato provato direttamente sulla console portatile della grande N. Lo sparatutto in 2D è totalmente in inglese e il suo peso si aggira attorno ai 33,00 MB. Effettivamente né le dimensioni dei file di gioco, né la lingua risultano essere un problema. Per il secondo, infatti, non è neanche presente un doppiaggio o una storia da leggere in grado di raccontare le vicende che aspettano l’utente.
Nessuna barriera in grado di rendere HellGunner meno accessibile ai giocatori. Possiede anche un livello di difficoltà a scelta tra facile, normale e difficile, portando HellGunner ad essere un ottimo allenamento per chi non è avvezzo agli sparatutto del genere. Sicuramente prima di giocare a Enter the Gungeon consiglierei di provare questo titolo, in modo da poterci prendere la mano.
Sei pronto ad affrontare zombie, mostri e mercenari?
HellGunner dovrebbe avere una storia, ma non viene spiegata pienamente
Come hai potuto leggere nel paragrafo precedente, HellGunner possiede una storia. Purtroppo, però, non viene descritto niente e il giocatore si ritrova catapultato direttamente nella partita. Niente di troppo allarmante, alla fine è tutto facilmente intuibile, ma potrebbero esserci dei dettagli che potrebbero variare in base all’interpretazione dell’utente. In HellGunner bisogna impersonare semplice un uomo, molto probabilmente un soldato, e sconfiggere zombie, mostri e mercenari spietati per recuperare delle casse sparse per la mappa. A volte capita di dover adempiere ad alcune missioni specifiche, per esempio: sconfiggi tutti i nemici e basta, senza fare altro.
Ciò che è intuibile è il fatto che il mondo di gioco sia stato influenzato da qualcosa di molto pericoloso, in grado di trasformare le persone in mostri o di riportare in vita i morti. All’interno delle casse dovrebbe esserci il vaccino in grado di risolvere questo enorme problema o qualcosa di estremamente utile sia alla fazione alleata, che a quella nemica. Non viene raccontato come queste casse siano apparse nella mappa; magari un incidente aereo che ha sparso i materiali in giro per il mondo? Magari sono stati rubati dai mercenari e riposti in posti distanti l’uno dall’altro, in modo da far perdere tempo durante il recupero? Non lo sappiamo, ma alla fin fine non è molto importante saperlo.
Certo, avrebbe fatto molto piacere ricevere almeno un riscontro per dare una risposta ai propri dubbi, ma non è influente ai fini del gameplay. L’importante è uccidere chi si frappone tra il personaggio principale e i vari obiettivi. Una volta recuperato le casse richieste (non sappiamo precisamente il numero da raccogliere), il livello si chiude di colpo per passare a quello successivo. Non preoccuparti: i materiali da raccogliere sono tutti segnalati da una grande freccia posizionata al centro, in basso, dello schermo.
Single player o multiplayer, ma rigorosamente in pixel art
All’inizio di questa recensione ho spiegato che le difficoltà presenti in HellGunner sono tre: facile, normale e difficile. Potrai decidere tu stesso ogni qual volta che lo desideri, ma a una condizione: una volta iniziata una partita, se desideri cambiare la difficoltà, dovrai ricominciare dal primo livello. E questo vale anche quando il personaggio muore e dovrai decidere se ripetere il livello in cui è morto oppure no. Esistono ben 20 livelli a disposizione e non è possibile scegliere quale fare; inoltre non è stato introdotto alcun sistema in grado di generare mappe sempre diverse, cosa che potrebbe essere interessante in un titolo del genere.
HellGunner potrebbe risultare una bella sfida anche al minimo della difficoltà, dove il giocatore dovrà comunque misurare la salute rimasta o usare una buona strategia per potersi ricaricare. No, purtroppo non parlo delle munizioni in possesso del personaggio, che si ricaricano automaticamente non appena il giocatore smette di sparare. Scelta abbastanza peculiare che non ho apprezzato moltissimo, ma che potrebbe essere molto utile per tutti i giocatori neofiti. Un’altra cosa che non cambia in ogni difficoltà è il modo in cui vengono uccisi i nemici. Basterà un colpo per vederli cadere, al massimo due (senza contare i boss, quelli hanno bisogno di un impegno leggermente maggiore); sinceramente ho trovato questo fattore abbastanza equilibrato, se pensiamo alle differenze delle varie difficoltà.
Man mano che aumenterai il grado di pericolosità vedrai nemici sempre maggiori, in grado di ucciderti in un lasso di tempo veramente misero. I tuoi avversari saranno in possesso di armi, talvolta, ma useranno anche il proprio corpo per poterti arrecare danno nel modo più esplosivo possibile: facendosi esplodere nelle tue vicinanze. Dovrai essere veloce per poterli uccidere tutti e questa è una tecnica che potrà essere raffinata con il tempo e tanta pratica.
Bug o scelta dello sviluppatore?
In HellGunner, come già è stato spiegato, esistono dei livelli ed ognuno possiede una mappa simile alle altre. Certo, hanno magari qualche dettaglio in più o diverso, ma bene o male la base è quella; a questo punto è inevitabile parlare di un enorme problema e sinceramente non riesco a capire se si tratta di un bug o di una scelta deliberata dello sviluppatore russo. Parliamo del fatto che la mappa sembra essere quasi open world, costruita con micro-aree delimitate da fiumi o alberi per impedire l’accesso in zone più ampie da parte del giocatore. Questo sviluppa molto l’immaginazione dell’utente, ovviamente per quanto riguarda la strategia da adottare.
Il problema è che queste micro-aree risultano ancora più chiuse grazie a dei muri invisibili che impediscono il corretto percorso del personaggio. Non c’è assolutamente niente di visivo in grado di aiutare a capire tale inconveniente e potrebbe essere un vero problema per tutti i giocatori che pensano di scappare in una direzione e si ritrovano in un vicolo cieco. Inoltre, queste parti invisibili sono molto distanti dai limiti messi nella mappa (fiumi, alberi, etc) e questo rende incoerente la mappa stessa. Un’altra cosa poco chiara è il fatto che, attorno allo schermo, ci siano delle ombre nere.
Non è dato sapere se queste ombre simulano il mirino di qualche cecchino distante o chissà cosa; essendo però solo un fattore estetico, è possibile tralasciarlo e concentrarsi maggiormente su quanto spiegato fino ad adesso. HellGunner, ad ogni modo, è creato con una grafica in pixel art molto piacevole e la musica accompagna benissimo il giocatore. Un altro problema, però, riguarda proprio questa parte; una volta completati i requisiti, il livello si blocca, fine, e appare una schermata nera silenziosa con il prossimo livello. Un po’ troppo immediato e questo fa perdere l’adrenalina del momento.