L’early access di Steam è molto, molto spesso un vero e proprio terno al lotto per il videogiocatore. HellSign, GDR targato Ballistic Interactive, è un titolo in – appunto – accesso anticipato dall’enorme potenziale. Un gioco ancora troppo grezzo per cantare vittoria, ma con un’identità unica e – fino a prova contraria, almeno – originale. Nel redigere questa anteprima cercherò di non calcare troppo la mano: l’accesso anticipato, infatti, è – a mio personalissimo parere – una sorta di paracadute videoludico che legittima un prodotto ancora incompiuto; HellSign (in versione 1.0.0.7c) non fa eccezione.
Press Start
Ora, bando alle ciance. Nonostante le imprecisioni, HellSign ha ottenuto la mia attenzione sin dal new game. Iniziando una nuova partita andremo in contro alla più classica “creazione del personaggio”, ove sbizzarrirsi tra: nome, sesso (al momento il gentil sesso non è opzionabile, ma lo sarà a breve!) e – come ciascun GDR degno di questo nome – classe. Come da consueto, ogni classe si differenzia dall’altra per equipaggiamento di base, skills, specialità e background studiato ad hoc. Tra lo stra-reiterato mercenario, un inconsueto ninja, il più plausibile detective ecc. è stato il drifter a balzarmi subito all’occhio. In sostanza è l’equivalente del discriminato in Dark Souls – o dello “spreco d’ossigeno” in Bloodborne – e la descrizione recita: “Il mondo gli intimò di andare a farsi f***ere e schiattare da qualche parte. Nonostante stia ancora lavorando riguardo la faccenda del trapasso, per il resto, lo ha sorprendentemente accontentato. Il suo unico rammarico? Il ricordo di cibo decisamente più gustoso”. Se ciò non bastasse, il drifter è di livello 1 (diversamente dal resto del roster che inizia dal livello 3), non possiede abilità e la sua unica specialità è saper suonare la chitarra… che torni utile contro la spaventosa progenie del male? Chissà.
Hunters
Già, ma il nostro scopo qual è? In HellSign il giocatore sarà reclutato in qualità di scout da uno spocchiosissimo “cacciatore di poltergeist” e spedito in avanscoperta di casa in casa, in cerca di attività paranormali. Armato di mouse e tastiera, (l’uso del joypad non è contemplato) non sarà semplice barcamenarsi, alla ricerca di indizi, tra il fedele rilevatore di frequenza, luminol, microfono a distanza ed un sistema di movimento, interazione e shooting (al sempreverde WASD è deputato il movimento del personaggio , viceversa, con il mouse apriremo il fuoco e ricaricheremo l’arma) tanto legnoso quanto l’animazione di reload che rasenta – forse – i 5 frames.
Iceberg
Mettiti comodo perché la sessione di scouting è solamente la punta dell’iceberg di un gioco a dir poco IMMENSO. Per completare una missione e ri-portare alla luce i “celeberrimi” signs – da cui il titolo: HellSign – sarà necessario “interpretare” i diversi indizi che scoveremo. Come? Grazie al Cryptonomicon! Il Cryptonomicon è – letteralmente – un “enciclopedia” che aiuterà il giocatore ad ispezionare e soprattutto classificare ogni tipologia di “prova”. In HellSign ogni indizio è suddiviso in blood, ectoplasm, EVP, pathology, structural e symbiosis. 6 (!!!) sezioni a loro volta frazionate in sottocategorie; il sangue (blood), ad esempio, è ripartito in: blunt force, sharp force, clean slice, jaggered e directional. Consultare il Cryptonomicon sarà, inoltre, fondamentale per comprendere il nemico ed adottare le contromisure adatte verso minacce come critters (disgustosi insetti e ragnacci), oppure poltergeists (alter ego del più canonico fantasma o spettro).
HellSign
Superato il primissimo periodo di gioco, – SPOILER, ma non troppo – l’HellSign comparirà sul corpo del nostro incredulo protagonista ed infarcirà ancora di più la proposta di gameplay a disposizione di HellSign. Da questo momento avremo il più totale controllo per quanto concerne la scelta di un incarico attraverso l’inedito hub di gioco: una mappa del cuore di Londra. Selezionando una missione – contrassegnate, ora, in plot jobs che avanzeranno la storyline di HellSign ed attività secondarie – visioneremo le info legate ad essa. Il tipo d’incarico (ad esempio, scouting o forensic), una modesta descrizione della situazione, il livello di difficoltà (espresso in scala da 0 a 10), l’equipaggiamento necessario e la ricompensa (in denaro ed exp) se dovessimo centrare l’obiettivo. La carta di Londra sarà, oltretutto, il nostro punto d’accesso a qualunque location di gioco.
Al bar è possibile intraprendere side quests, – oltre a “sbloccare” i vari plot jobs – giocare a Black Jack con il “matto del baretto” in modo da arrotondare il conto in banca e vendere i signs recuperati in missione. Tra gli habitué del bar , Redback è – in sostanza – uno shopkeeper che amministrerà la compravendita di signs. Ogni “segno” renderà al giocatore una somma di denaro per acquistare entires che andranno ad approfondire il Cryptonomicon con conoscenze extra, oppure blueprints utili a craftare armi, armature, talismani ecc.
La safehouse – il nostro appartamento – è predisposta al riordino dell’inventario ed all’acquisizione/evoluzione delle skills; oltre all’impiego del crafting table con il quale fabbricare nuovo equipaggiamento.
Ultimo, ma non per importanza: Noah “Pocket” Slade. Da Slade avremo a disposizione l’ “Ammu-Nation” di HellSign. Qui accresceremo il nostro arsenale tra sparachiodi, revolver, fucili a pompa, trappole ed esche, dinamite, granate ecc. Un vero paradiso marziale, ma c’è un problema. Il salario in HellSign è davvero, davvero misero. Servirà farmare molto [molto!] denaro – incarico dopo incarico – e racimolare una somma discreta per un upgrade degno di nota (pistole, torce, medikit e ancora giubbe antiproiettile ecc. costano un capitale!) che garantisca – almeno! – una chance di sopravvivenza ad un livello avanzato. Ciò ammorba inevitabilmente il gameplay e rallenta terribilmente il ritmo di gioco, costringendo il giocatore ad un farming forzatissimo di valuta.
HellSign è un titolo non ancora pronto a spiccare il volo, ma il costante apporto del developer – un aggiornamento dopo l’altro – lascia ben sperare. Non c’è dubbio che questo titolo abbia stuzzicato la mia curiosità ed aspettativa in vista della release completa del gioco, una volta abbandonato lo status di accesso anticipato.