Sviluppato da Pigeon Dev Games e pubblicato da Mediain4 in sinergia con Sometimes You, Hero Survival è un sparatutto roguelite in 2D automatico che prende pienamente spunto da un sottogenere molto in voga nel mondo mobile. Noi abbiamo affrontato orde di mostri su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a far fluttuare pistole?
Hero Survival – uccidi i mostri e sopravvivi
Hero Survival non ha una vera e propria trama. Sì, c’è uno scambio di battute surreale e vagamente inutili nei primi minuti di gioco ma serve giusto per giustificare la nostra presenza in quella sorta di mondo in cui l’unico obiettivo è sopravvivere a numerose orde di creature che vogliono farci tanto tanto male. Tutto qui. Non c’è alcun canovaccio narrativo o intreccio. Neanche una parvenza di lore.
Il titolo di Pigeon Dev Games si focalizza completamente sul gameplay e anche la presenza di diversi protagonisti, da sbloccare di run in run accumulando la valuta di gioco (unico oggetto permanente fra le innumerevoli nostre morti), non porta alcun concreto intervento narrativo. Non è presente neanche un background dei personaggi. Sappiamo solo che dobbiamo sopravvivere e uccidere e quindi bando alle ciance e vediamo come si fa a uccidere e sopravvivere!
Uccidere e sopravvivere (sì, ancora)
Hero Survival è uno sparatutto automatico in 2D con una struttura da roguelite. Per chi non lo sapesse, “automatico” significa che il titolo punta i nemici e spara da solo. Noi, di fatti, dovremo semplicemente spostarci lungo l’area di gioco cercando di schivare i nemici e di tenerli a portata di arma in modo da eliminarli man mano. Altra attività concreta a cui saremo chiamati, è quella di selezionare classi, armi e upgrade man mano che supereremo le varie orde. Tutto qui.
Nel dettaglio, il titolo presente una sufficiente varietà di bocche da fuoco (ognuna con proprie caratteristiche di cadenza, tempo di ricarica e danno) anche se queste non brillano mai né per estetica né per originalità. Nulla di nuovo. In compenso, Hero Survival permette di equipaggiarne quattro consecutivamente e queste faranno fuoco tutte insieme man mano che entrano nel raggio di un nemico. Alla discreta varietà di armi, si contrappone una scarsa varietà di abilità e scelte.
Banalmente, la prima scelta sarà per la nostra “classe” tra cui spiccano solo tre scelte. La prima ci vede far apparire una bomba man mano che uccidiamo i nemici, la seconda va a potenziare passivamente le nostre armi e l’ultima permette l’aggiunta dello status congelamento. Ognuno dei tre percorsi, man mano che procederemo nelle stragi di mostri e saliremo di livello, verrà potenziato ma la scarsa varietà, ancora una volta, fa storcere il naso.
Ultima tipologia di scelte dopo classe e armi, è legata ai bonus. Questi possono aumentare le statistiche del nostro personaggio e aggiungere bonus permanenti (che andranno però persi in caso di morte) come maggiore velocità, ecc. Anche qui però, niente di nuovo e scarsa varietà e impegno. Le scelte si insinuano nel nostro percorso man mano che sopravviviamo alle orde di mostri che a cadenza ben precisa inizieranno a invadere l’area di gioco.
Ogni mappa, distinta graficamente da biomi classici e anonimi, ha dieci orde e noi dobbiamo sopravvivere consecutivamente a tutte pena game over e, come da roguelite standard, reset di tutto quanto raccolto (escluse le monete) e obbligo di ricominciare dal principio. Questo meccanismo qui è afflitto da una monotonia eccessiva non avendo intermezzi alla Hades (qui la nostra recensione) o un albero ben studiato e articolato in cui spendere le monete raccolte faticosamente, il rischio è di abbandonare Hero Survival prima del tempo.
D’altronde, l’unico reale motivo che riesce ad attanagliare l’utente allo schermo è il livello di sfida abbastanza accattivante. Per il resto, Hero Survival è totalmente anonimo, povero di contenuti e spunti brillanti. Si salvano alcuni personaggi anche se la loro differenza ludica è pressocché minima. D’altronde, le stesse statistiche, che non vengono neanche approfondite dal tutorial, non servono quasi a niente. Infine, l’intelligenza artificiale nemica è basilare e tradotta, escluso i boss, nell’inseguirci alla cieca.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Hero Survival è povero. Decisamente povero e poco ispirato. I nemici sono quanto di più classico possibile: dai fantasmi al mostro di Frankenstain. E si ripetono all’infinito. Le aree di gioco sono banali e fatte anche male. Basti pensare che gli unici ostacoli, degli alberi, sono “evanescenti”. Ci puoi passare dentro senza problemi. E parlando di aree di gioco: queste sono assolutamente poco ispirate, vuota e brutte.
Giusto i vari eroi si salvano per le loro, seppur minime, differenze. Ma d’altronde, parliamo di un titolo che punta, ancora una volta, tutto se stesso sul gameplay frenetico e immediato. Ed è per questo che anche il sonoro non brilla in quasi nulla, risultando facilmente dimenticabile ma mai fastidioso.
Da segnalare l’assenza dei sottotitoli in lingua italiana anche se i testi a schermo sono decisamente pochi. Infine, il titolo non crea problemi in nessuna delle due modalità dell’ibrida Nintendo anche se è palese che la versione portatile sia ideale per un gioco consigliato unicamente per partite mordi e fuggi.