Hidden Through Time 2: Myths & Magic è un titolo a suo modo unico, che si basa su un concetto semplice ma efficace: in un grosso scenario ricco di elementi, bisogna trovare oggetti specifici, nascosti nell’insieme. Il gioco, semplicemente, si limita a proporre una serie di scene in movimento e poi tutto è nelle mani del giocatore.
Siamo quindi davanti a un’idea semplice che, forse proprio per questo, si dimostra fin da subito interessante e a suo modo originale. Vediamo quindi se vale la pena giocarlo nella nostra recensione.
Nessuna storia, dritti al punto
Hidden Through Time 2: Myths & Magic non propone una vera e propria storia, ma solo dei contesti narrativi. Il gioco si limita infatti a essere diviso in varie scenette animate, dentro le quali trovare oggetti. Questi scenari sono divisi in quattro periodi differenti, che mettono in scena altrettante “estetiche” leggendarie: un’atmosfera araba dalle mille e una notte, un medioevo high fantasy, gli anni ’80 e la mitologia greca.
Questi quattro contesti danno vita a piccole storielle mai troppo approfondite, che si limitano a essere un mero contesto per gli scenari. Nei livelli medioevali, per esempio, si assiste a una crociata contro un generico male, iniziata per una richiesta di una generica dama del lago. Ogni livello mostra solitamente scenette come questa, che di fatto sono una semplice messa in scena di situazioni ormai archetipiche.
Il risultato finale resta comunque davvero interessante, grazie a un’estetica cartoon riuscitissima, che rende Hidden Through Time 2: Myths & Magic subito riconoscibile. Di fatto, la narrazione diventa ben presto secondaria, ma la sensazione di assistere a una riuscita stilizzazione di epoche “storiche” diverse non abbandona mai il giocatore.
Hidden Through Time 2 – troviamo oggetti nascosti!
Il gameplay di Hidden Through Time 2: Myths & Magic si basa su una semplice meccanica, che di fatto si riduce a semplici click: trova gli oggetti nascosti in un livello e cliccali. Dopo aver trovato il numero indicato negli obiettivi, passerai al livello successivo. Niente di più e niente di meno.
Il titolo propone quindi delle scene dinamiche, dove oggetti e personaggi sono impegnati in varie azioni e all’interno delle quali sono nascosti oggetti particolari che vanno trovati. E’ possibile dover cercare un uovo dietro gli alberi, per esempio, oppure trovare una spada nascosta nell’erba. La “ricerca” si concretizza di fatto in un semplice spostamento di inquadratura, con eventuali zoom-in e out: si muove la telecamera, si osserva lo scenario in cerca di un oggetto e si clicca.
Queste basi vengono però approfondite grazie a due meccaniche aggiuntive: la possibilità di osservare all’interno di varie strutture o contenitori, e il cambio dell’ora della giornata.
Alcuni oggetti devono infatti essere cercati all’interno di case, tende o contenitori di ogni tipo, che possono essere “esplorati” internamente semplicemente cliccando sulla struttura in questione. Un’aggiunta, questa, che aumenta un minimo la profondità di una formula che in fin dei conti si mantiene decisamente semplice.
Allo stesso modo, la possibilità di cambiare l’ora del giorno contribuisce a rendere più interessante un’esperienza che, ripetiamolo, si basa unicamente sulla ricerca di oggetti. Ogni scenario è infatti disponibile in versione notturna e diurna, con i vari oggetti da reperire che sono sparsi tra le due fasce orarie.
Trovare tutto quello che viene richiesto non è quindi un semplice esercizio di osservazione: bisogna guardare dentro le strutture, cambiare l’ora del giorno e spesso alternare tra i vari zoom-in e zoom-out. Il risultato finale, incredibilmente, funziona molto bene.
Già, perché nonostante Hidden Through Time 2: Myths & Magic si mantenga un titolo banale, in fin dei conti riesce a divertire. Cercare piccoli oggetti nelle varie scenette animate è sempre interessante, grazie ai modi spesso geniali in cui questi sono nascosti. A questo contribuisce l’ottimo level design (se così si può chiamare) che vanta delle scenette abbastanza complesse da nascondere a dovere tutto.
Il titolo, peraltro, vanta anche un’ottima longevità, grazie a una modalità che permette di creare mappe da caricare online e, per estensione, alla possibilità di scaricare quelle create da altre utenti. Di conseguenza, l’esperienza può essere praticamente infinita, se consideriamo che la presenza di una community in grado di creare continuamente mappe non è da sottovalutare.
Chiaramente, una formula simile ha dei limiti intrinseci: un loop di gameplay così stretto rischia di venire a noia nelle sessioni di gioco prolungate e la generale mancanza di profondità si fa comunque sentire nei livelli avanzati. Forse qualche meccanica aggiuntiva, come la possibilità di interagire maggiormente con lo scenario, o la capacità di ruotarlo a 360° avrebbe reso tutto più accattivante.
Sia chiaro, Hidden Through Time 2: Myths & Magic resta comunque un titolo eccellente, in grado di divertire chi cerca un’esperienza spensierata e adatta a brevi sezioni di gioco. Nonostante il gameplay sia di fatto sorretto da una sola meccanica, questa è implementata in modo talmente originale da rendere l’intera produzione valida, soprattutto su Nintendo Switch.
Tecnicamente cartoon
Il comparto tecnico di Hidden Through Time 2: Myths & Magic è uno degli elementi più riusciti del titolo. Questo vanta infatti sprite e scenari disegnati in modo netto e definito, dove colori accesi formano una scenetta decisamente piacevole nel complesso, ma in grado di restare dettagliata anche con gli zoom più estremi. Lo stesso dicasi per gli edifici, che una volta aperti si dimostrano dettagliati e relativamente complessi nella loro geometria e nel numero di oggetti presenti.
Tutto questo valorizza un comparto estetico riconoscibile e memorabile, dove i vari periodi storici vengono stilizzati in scenette cartoon che li rendono subito riconoscibili anche da uno sguardo veloce. I colori accesi, i personaggi impegnati in azioni a volte comiche e piccoli dettagli rendono tutto l’insieme vivo e convincente.
Infine, il comparto sonoro è buono, vista la povertà di tracce che, pur essendo orecchiabili, si ripetono a ruota.