L’11 giugno 2020 è stato rilasciato il primo trailer di Hitman 3, titolo che conclude la trilogia dell’Agente 47 iniziata nel 2006. I giochi stealth hanno trovato campo fertile nel mondo videoludico grazie anche alla saga di Splinter Cell che, già sui primi titoli visti e giocati su PC, ha introdotto delle dinamiche di gioco nuove.
Agente 47 è senza alcun dubbio uno degli assassini più conosciuti del mondo videoludico e grazie ad Hitman 3 impersonarlo sarà un vero piacere. Il suo essere molto freddo e le capacità di adattamento ed interpretazione delle personalità che assume in ogni missione lo rendono l’agente perfetto per un lavoro discreto e pulito.
Discreto e pulito sono, senza alcun dubbio, i due requisiti principali richiesti proprio in Hitman 3. Già dal primo incarico è ben chiaro quale sarà il miglior modus operandi per portare a termine il contratto e assicurarci che nessuno si accorga della nostra presenza, ma delle volte dovremmo necessariamente ricorrere a dei rimedi molto meno discreti o silenziosi.
Su Hitman 3 sarai tu a scegliere “COME”
Il primo aspetto che mi ha colpito parecchio riguarda la rigiocabilità di ogni singolo contratto. Poter sperimentare ed esplorare fino all’infinito le sei mappe proposte su Hitman 3 mi ha permesso di conoscere meglio la mappa per tentare un assassinio più cinematografico. Trovarsi all’interno del grattacielo più alto del mondo o in una città orientale che totalmente sconosciamo complica l’attuazione di un piano articolato, pertanto poter accedere più volte migliora notevolmente l’esperienza di gioco.
Ovviamente basta poco per perdersi negli spazi immensi in cui ci ritroveremo e la moltitudine di oggetti con i quali sarà possibile interagire farà lievitare le ore di gioco necessarie per completare il contratto. Diversamente da quanto accade su altri titoli, Hitman 3 non ha un tempo di gioco ben stabilito, quindi non si può sapere quante ore di gioco serviranno per completarlo e questo proprio perché l’approccio ad ogni contratto è totalmente soggettivo.
Dall’attrezzatura che deciderai di portare con te, al veleno che sceglierai di utilizzare per eliminare l’obbiettivo, tutto dipenderà dalla tua programmazione dell’assassinio e dall’approccio che deciderai di adottare. Potrai scegliere se travestirti da tecnico e simulare un malfunzionamento o prendere le sembianze di un cameriere ed avvelenare il drink che di lì a breve il tuo obbiettivo berrà.
La vecchia scuola non sbaglia mai
Se hai già giocato Hitman 3 forse avrai pensato “Ecco qui, una versione rivista del secondo capitolo della trilogia”. In parte ciò è vero, ma il fatto che IO Interactive abbia deciso di attuare tale strategia la dice lunga. Delle volte replicare qualcosa può portare notevoli vantaggi, infatti Hitman 3, nonostante per alcuni aspetti faccia riaffiorare scene e dinamiche viste su Hitman 2, presenta un gameplay piacevole e molto dinamico.
Una critica avanzata dagli utenti che hanno giocato Hitman 3 riguarda principalmente il fatto che siano presenti soltanto 6 scenari, ma ,come ti ho detto poc’anzi, ogni singolo scenario offre migliaia di possibilità e lascia spazio all’astuzia e alla fantasia del videogiocatore. Da appassionato alla trilogia di Hitman, ho giocato tutti e tre i titoli e con 47 sono sempre riuscito a metterci del mio nella progettazione di un assassinio.
Un ulteriore punto a favore di Hitman 3 sono le storie che si andranno scoprendo esplorando le mappe proposte, infatti basterà restare ad ascoltare qualche dialogo o pettegolezzo per attivare una storia e seguirla. La questione però non finisce qui, le storie di cui verremo a conoscenza sono state realizzate ed architettate in modo che si vadano ad incastrare con la trama principale di Hitman 3.
Niente è stato lasciato al caso, che sia un pettegolezzo o una confidenza, se riesci ad ascoltare ciò che si dicono due presunti sconosciuti potresti venire a conoscenza di informazioni interessanti. Aldilà di questo però puoi sempre decidere di goderti il panorama per ammirare i dettagli grafici offerti dall’alta risoluzione e magari ritardare la morte del malcapitato.
Un salto di qualità fuori dal comune
Un ulteriore aspetto che mi ha colpito parecchio di Hitman 3 riguarda la capacità, da parte del team di sviluppo, di fare intrecciare nel migliore dei modi la storia interrotta su Hitman 2 con le dinamiche che seguiranno man mano che proseguiremo fra le location. Dubai è il primo scenario proposto e una volta giunti nel salone centrale, probabilmente, comincerai a guardarti intorno ammirando l’impeccabile lavoro scenografico che ha dato vita ad ambientazioni mozzafiato.
La voglia di migliorare però non si denota soltanto sotto l’aspetto grafico, bensì dagli elementi apparentemente estranei che sugli altri titoli della trilogia non erano mai stati presenti. Ovviamente mi riferisco alla possibilità di interagire con terminali che ci faranno acquisire ulteriori informazioni e tastierini numerici che, una volta inserita la corretta sequenza, ci faranno accedere ad altre aree della mappa.
Un comparto grafico quasi sensoriale
Sarà per il periodo tecnologico che stiamo attraversando o per la bravura del team di sviluppo, ma Hitman 3 sembra quasi una sorta di esperienza sensoriale videoludica. Ho apprezzato veramente di buon grado il lavoro e la meticolosità dello stesso con il quale sono stati realizzati gli scenari e le location assolutamente suggestive.
Sentirsi parte di una campagna inglese fra i fiori di campo e la tranquillità della natura sembra quasi sovrannaturale in un titolo come Hitman 3. La precisione e il supporto del comparto audio, anch’esso realizzato egregiamente, rendono i passi di 47 quasi reali, soprattutto quando saremo all’interno della dimora Dartmoore.
Le tavole scricchiolanti che compongono il pavimento di una classica casa delle periferie inglese, ed il riflesso della vernice passata sopra di esse rende il tutto molto più realistico. Se poi ci aggiungiamo anche la maniacale precisione degli elementi secondari come posate, bicchieri ed altro che vengono colpiti da un leggero flusso di luce tutto diventa quasi surreale.
Anche qui però devo esprimere il mio rammarico, infatti, nonostante non sia stato inserito il supporto per il Ray Tracing, Hitman 3 presenta delle ottime ombre e riflessi di luce degni di nota. Si spera che tale tecnologia venga presto implementata sul titolo anche se non è ben chiaro su quali piattaforme arriverà e quando.
Un’intelligenza artificiale migliorata
Anche sotto l’aspetto dell’IA Hitman 3 ha saputo migliorarsi, infatti nell’ultimo capitolo della trilogia comportarci in modo ambiguo può far reagire in diversi modi chi ci sta vicino. Inoltre travestirsi non basterà più per fare distogliere lo sguardo alle guardie, infatti nel caso in cui fossimo vestiti da camerieri e camminassimo in giro per la sala accovacciati verremmo avvisati per poi essere cacciati.
Insomma, da adesso in poi tutto ciò che faremo dovrà avere un senso e mantenere un comportamento consono al travestimento sarà strettamente necessario. Tutto sembra voler rispecchiare un po’ la realtà, pertanto sia le reazioni che le intimidazioni risultano essere veritiere, quasi come se avessimo veramente dato fastidio.