Burning Shores, l’attesissimo DLC di Horizon Forbidden West (se vuoi puoi leggere la nostra recensione) è finalmente approdato sulla console di casa Sony (purtroppo solo per PlayStation 5) e i videogiocatori ci stanno mettendo mano, esplorando la nuova inedita avventura di Aloy. Purtroppo però, il titolo sta subendo una serie di recensioni negative da parte degli utenti.
Horizon Forbidden West Burning Shore: review bombing in corso su Metacritic
Dopo l’uscita dell’espansione, su Metacritic sono iniziate a spuntare le primissime recensioni della critica che, fino ad ora, lo hanno premiato con la media di un ottimo 81. La situazione per quanto riguarda le recensioni degli utenti invece è ben diversa. Prima di proseguire con l’articolo tuttavia, ti segnaliamo che d’ora in poi ci saranno spoiler su avvenimenti riguardanti l’espansione, quindi occhio e pondera bene la decisione di proseguire con la lettura! Nel dubbio, metto un bellissimo scorcio offerto dal gioco come divisore per la parte spoilerosa!
Fatta questa piccola premessa, è bene sapere che i voti ricevuti da parte dei videogiocatori lo hanno incoronato con un piuttosto misero 2.7. Un voto piuttosto basso, strano ed ambiguo, soprattutto in contrapposizione con gli ottimi voti ricevuti dalla critica. Cos’è allora che ai videogiocatori ha dato veramente fastidio?
All’interno del DLC Aloy, tramite diverse scelte fatte durante l’avventura, può intraprendere una relazione d’amore con Seyka, una ragazza che accompagnerà la protagonista durante il viaggio. Questa scelta per molti videogiocatori è stata vista come un qualcosa di poco realistico e palesemente forzato per fare propaganda a sostegno della comunità LGBTQ senza un reale motivo. Ci sono anche delle opinioni piuttosto miti sull’espansione, analizzandola in maniera abbastanza oggettiva ed esulando dall’orientamento sessuale della protagonista, ma sono veramente troppo pochi a discapito di chi ha bollato l’espansione con un severissimo zero.
C’è da dire che molti utenti non si sono, per l’appunto, lamentati dell’orientamento sessuale di Aloy e basta, bensì di una mancanza di contesto necessario a giustificarlo, come se si è voluto fare del tema dell’ inclusione un perno centrale a ogni costo e senza eccezioni.