Sviluppato da Pageratta in sinergia con Kemco e pubblicato da quest’ultimo, Horrific Xanatorium è una classica visual novel con scelte testuali e priva di enigmi che oscilla tra thriller psicologico e horror. Noi abbiamo vissuto la brutale storia del povero Rui su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto ad affrontare un’oscuro male di nome “Spiria”?
Horrific Xanatorium e una nuova pandemia
Spiria, è questo il nome di un misterioso virus che ha invaso il pianeta scatenando una nuova e terribile pandemia. Nel dettaglio, tale virus intacca la psiche causando deliri e allucinazioni terribili. In poche parole, chi ne è affetto, si ritrova a vedere creature mostruose e scenari devastanti e decadenti. Insomma, vede una sorta di inferno ma non solo.
Spiria alimenta anche le delusioni come far assistere a situazioni sperate che però sfumano in un nulla di fatto, come vedere una ragazza che ti piace avvinghiata in un costume un po’ troppo appariscente (sì, Horrific Xanatorium ha qualche contenuto un po’ provocatorio ma senza esagerare e dando comunque una buona contestualizzazione a ogni screen).
Perché abbiamo iniziato parlando della Spiria? Perché è l’elemento caratteristico dell’intera storia, suo punto originale e male che attanaglia il nostro stesso protagonista: Rui. Il personaggio di cui vestiremo i panni e di cui ascolteremo pensieri e deliri, è un amante del kendo, un professionista e si ritrova però afflitto dalla Spiria che ne mina profondamente il suo percorso sportivo.
Per cercare una cura a questo male, viene accompagnato dalla sorella minore Mone nel Kamikawa Sanatorium Hospital. L’edificio è praticamente il luogo principale in cui si snoderanno gli eventi di Horrific Xanatorium, caratterizzato da stanze e corridoi tutti uguali, circondato da un folto e misterioso bosco e dotato di una terrazza dove ammirare le stelle.
In tutti questi luoghi, la storia di Rui, scandita da un’iniziale routine che invitiamo a osservare con attenzione nonostante un’apparente superficialità, si dipana in un crescente che abbiamo davvero molto apprezzato. Considerando che Kemco, coloro che hanno pubblicato Horrific Xanatorium, sono prevalentemente conosciuti nel mondo dei giochi di ruolo mobile, siamo rimasti spiazzati da una visual novel gradevole, ben scritta e carica di buoni colpi di scena.
Sia chiaro, Horrific Xanatorium non inventa qualcosa di completamente inedito ma rimescola alcuni cliché dando vita a una storia che coinvolge, cattura e trascina fino alla fine. Ma da premiare è soprattutto la scelta di rendere il protagonista affetto da Spiria e quindi vittima di allucinazioni e deliri. Questa scelta porta tanto Rui quanto noi lettori, a mettere in costante dubbio tutto ciò che avviene su schermo.
Più la storia si evolve, più le nostre teorie si moltiplicano, cercando di comprendere quale sia la realtà e quale la finzione. Un gioco di detti e non detti e di regole che si capovolgono di continuo che conduce a un finale alla Inception veramente ben consegnato e che ci sentiamo di promuovere. Molto azzeccato anche il cast. Se Rui è il classico protagonista tormentato, Mone e Riza fanno da contraltare.
La sorellina minore che nutre un affetto esagerato per il fratello, si mostra spesso distaccata, testarda ma altrettanto premurosa e timida. Riza, invece, è il primo amore di Rui ma anche una paziente ricoverata nel suo stesso ospedale e che, in modo abbastanza prevedibile, finisce con l’essere la co-protagonista di gran parte delle vicende.
Ma a brillare sono anche i personaggi più secondari come Anri, il direttore dell’ospedale. Trattasi di una donna che indossa perennemente una maschera anti-gas per evitare infezioni batteriche e che, per qualche strano motivo, gira all’interno dell’ospedale armata di mitra. E infine c’è lui, l’elemento comico per eccellenza, colui dotato di battute inaspettate e che riesce quasi sempre a strappare un sorriso: Gelni.
Gelni è un teschio alato parlante frutto della Spiria e visibile solamente a Rui. Estrapolato da una serie televisiva, tale teschio si prenderà gioco più e più volte dei desideri e dei tormenti del protagonista dando vita a scenette davvero divertenti e offrendo al titolo una sfumatura comica gradevole. A conti fatti, infatti, Horrific Xanatorium spazia tra più momenti navigando tra horror, thriller psicologico ma dando spazio anche a momenti romantici, avventurosi e infine comici.
Fai le tue scelte
Se la storia di Horrific Xanatorium la promuoviamo per ritmo e cast oltre che per l’intreccio in sé, l’aspetto ludico dell’opera targata Kemco ha qualche piccola criticità. Sia chiaro, in quanto visual novel (qui puoi leggere un nostro approfondimento sul genere) estremamente classica, non ci aspettavamo grandi rivoluzioni ma il problema qui è il numero decisamente basso di scelte e relativi finali.
Horrific Xanatorium, infatti, offre sì delle scelte ma quelle realmente interessanti e che cambiano in parte la storia, sono poche e ben identificate, rendendo anche abbastanza palese dove si andrà a parare. Questo significa che ci sono Bad Ending ma sono facilmente localizzabili ed evitabili.
La parte finale stessa ha una scelta finale che non è una scelta ma parte stessa della narrazione. In pratica si è costretti a fare una sola scelta per poi tornare forzatamente indietro e svelare un “secret ending”. La scarsità di scelte che va quindi a limitare ulteriormente l’intervento ludico del giocatore, potrebbe far storcere il nase a più di un utente ma ci teniamo comunque a dire che Horrific Xanatorium ha una storia che merita di essere letta.
Non solo, nell’edizione per Nintendo Switch è incluso anche un capitolo extra (ambientato su una spiaggia) selezionabile nel menù iniziale e che suggeriamo di recuperare solo dopo aver finito almeno una run della storia principale. Presente anche la classica gallery con gli artwork che verranno sbloccati man mano che li incontreremo nel corso della trama (con alcuni sbloccabili solo attraverso determinate scelte).
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Horrific Xanatorium si difende abbastanza bene. Lo stile grafico stile anime che strizza un po’ l’occhio a Danganronpa funziona anche se sono statici e con poche varianti. Anche gli ambienti, seppur spogli e pochi, sono funzionali al racconto e ben dettagliati nel loro essere anonimi. Le creature mostruose non fanno realmente paura ma ammettiamo che il loro inserimento e il modo in cui vengono descritte e recepite dal protagonista, creano un buon livello di inquietudine.
Il sonoro non è male con ritmi leggeri e mai ridondanti, peccato però per l’assenza di un doppiaggio anche se, grazie a una buona scrittura, i personaggi mostrano un proprio carattere ben delineato. Da segnalare, invece, la totale assenza della lingua italiana, un ostacolo non di poco conto in una visual novel comunque carica di testo. Infine, Horrific Xanatorium si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile praticamente perfetta e che la tramuta in una sorta di e-reader.