Le saghe videoludiche ci hanno accompagnato per tantissimo tempo facendoci innamorare di personaggi con una caratterizzazione attoriale degna della controparte cinematografica. Ci hanno fatto perdere in mondi esotici, distopici e utopici, di mondi tridimensionali caratterizzati da alieni buffi, e chi più ne ha più metta. Storie meravigliose fatte di colpi di scena originali, storie d’amore vinte, tradimenti e oltraggi; il tutto condito da prodotti che hanno lasciato un segno nella nostra mente. Per sempre.
Che siate amanti degli FPS, dell’avventura o dell’horror, molti mondi creati da geni e sviluppatori hanno circondato il mercato odierno con produzioni mai troppo scontate, sempre fresche, accompagnati da storytellers così in gamba da accorciare di molto quella linea retta e distante che c’è tra una produzione videoludica e una produzione dal grosso budget del cinema.
Sony – in primis – è l’azienda più in voga del settore dove la cinematografia è alla base delle produzioni delle sue aziende sviluppatrici. Laddove il divertimento da salotto si fonde con una storia intrecciata e unica, il prodotto PlayStation si caratterizza anche per meccaniche di gioco unico, avvincenti, capaci di aumentare le probabilità della rigiocabilità e far innamorare il suo pubblico.
Non si tratta soltanto di produzioni esclusive della casa giapponese, ovviamente. Anche produzioni più indipendenti hanno lasciato un segno indelebile, in fondo unico e ineccepibile da poter gridare al miracolo, lasciandosi immergere in una storia ben costruita, lunga, appagante e appassionante.
In questo articolo andrò a consigliare personalmente alcuni giochi che mi hanno catturato per storia e giocabilità, senza un ordine preciso, consigliando, qualora non l’aveste ancora fatto, di procedere spediti verso l’acquisto e lasciarvi così immergere dentro uno di questi mondi fantastici.
RATCHET & CLANK (2016)
La saga platform di Sony è la più longeva mai esistita sul campo. Basti pensare che ad oggi il franchise conta ben 13 produzioni videoludiche uscite su più di due generazioni di console, più un film approdato tre anni fa in alcune sale cinematografiche sparse per il globo, ottenendo, ahi noi, uno scarso successo di pubblico.
Basato sul film, basato sul gioco. Questo è lo slogan del reboot di Ratchet & Clank durante la campagna marketing per sponsorizzare il gioco.
Il rifacimento è una visione consapevole avuta tra lo sviluppatore storico Insomniac Games e la divisione cinematografica Rainmaker Entertainment. Il gioco ripercorre le vicende del primissimo capitolo della saga uscito su PlayStation 2 nel 2002, rivisitando lo storico incontro di quello che sarà come il duo più dinamico dei platform: Ratchet e Clank.
La storia ripercorre saggiamente la sceneggiatura cinematografica scritta dall’autore della serie videoludica, TJ Fixman, rimescolando un poco le carte con il protagonista Lombax che vuole diventare un Ranger Galattico; mentre il secondo protagonista robot è chiamato al dovere nel cercare aiuto proprio da questi ranger galattici per fermare il malvagio piano del presidente Drek.
La scanzonata serie torna così in grande stile su PlayStation 4, mescolando umorismo e tanto divertimento in questo gioco che ricrea pianeti e armi in chiave più moderna. Il gioco è colorato e vivo. I personaggi sono ben caratterizzati da una tecnologia incredibile, mentre il divertimento come le armi (fiore all’occhiello dell’intera serie) o le corse con gli hoverboard sono irrinunciabili e costituiscono un buon passpartout per la rigiocabilità.
Se non l’avete ancora fatto, allora recuperate Ratchet & Clank. Disponibile ad un prezzo accessibile a chiunque, rivivete l’incredibile inizio di un’amicizia fuori dal comune. In attesa – per i neofiti – di vedere un nuovo capitolo (e magari una nuova trilogia) prodotto per la console Sony.
SPYRO REIGNITED TRILOGY
Seguendo la scia dei platform (e quella delle menti brillanti di Insomniac), Spyro Reignited Trilogy è una raccolta dei primi tre capitoli usciti per PlayStation tra la fine degli anni novanta e il 2000.
Remake totale con una veste grafica all’avanguardia e tanti colori, il gioco è stato portato sul mercato grazie a Toys for Bob, un’azienda che aveva molto a cuore il piccolo drago viola, il quale tra il 2011 e il 2016 aveva portato sul piccolo schermo storie inedite di Spyro. Dal titolo di Skylanders, questo prodotto – che ha vantato la bellezza di quattro titoli usciti tra la vecchia e la nuova generazione di console Microsoft e Sony – non è stato all’altezza di quello che Insomniac aveva plasmato alla fine degli anni novanta.
Affamata e vogliosa di portare alla ribalta il draghetto viola, Activision e Toys for Bob (con l’aiuto di Sanzaru Games sul terzo capitolo) hanno fatto squadra per ridare nuova luce a Spyro e compagni, in vista sia del successo del remake di un’altra trilogia di platform intitolata Crash Bandicoot, sia perché le tecnologie odierne delle due macchine casalinghe hanno permesso una rivisitazione eccezionale di questo prodotto.
A tutti i possessori di una PlayStation 4, consiglio senza ulteriori indugi l’acquisto di questa trilogia che vi farà passare ore spensierate insieme al drago Spyro. Magari approfittatene per prendere la combo Crash + Spyro: sei giochi digitali ad un prezzo che oscilla sempre durante periodi festivi o con gli sconti PlayStation Store.
MEDIEVIL
Non siete ancora stanchi di platform in terza persona? Bene, perché il prossimo consiglio calza a pennello.
Medievil è un altro platform che ha visto recentemente la luce del remake su PlayStation 4 sotto la guida spirituale dell’azienda Other Ocean Interactive. Il gioco narra la storia di Zorak e del suo predominio sulle Terre di Gallowmere. Il protagonista, Sir Daniel Fortesque, dopo essere morto in battaglia colpito da una freccia vagante, viene legittimato come l’eroe della battaglia, avendo sconfitto Zorak e riportando la pace sulle terre.
Cento anni dopo, tuttavia, Zorak torna in vita, richiamando a sé un esercito di non morti tra cui l’ormai ridotto ad uno scheletro Sir Daniel Fortesque. Quest’ultimo rinasce con lo spirito di vendetta ricaduta sulla sua morte, pretenzioso di finire ciò che non è riuscito a compiere anni or sono.
Il lavoro del team è congegnato da una struttura vivace, che ricalca il simbolismo del platform in terza persona così come lo conosciamo,
aggiungendo un pizzico di varietà alla telecamera in grado di spostarsi su più angolazioni. Si tratta di una scelta che potrete anche evitare, preferendo la classica inquadratura dietro la spalla del protagonista.
Se siete fan di vecchia data del cavaliere Sir Daniel Fortesque e siete nostalgici delle sue avventure uscite su diverse console durante questi anni, allora il consiglio di prendere questo remake giunto sugli scaffali il 25 ottobre scorso è come un tesoro da custodire gelosamente.
BIOSHOCK INFINITE
Facendo tesoro del platform puro e instancabile che si sta mostrando a spada tratta sul mercato per avere (ancora una volta) voce nel capitolo della console Sony, passiamo ad un genere che si differenzia totalmente da quello finora citato.
Di Bioshock conosciamo fin troppo bene il franchise, come conosciamo di gran lunga il padre che l’ha creato e che ha fatto innamorare molti del genere degli sparatutto. Bioshock Infinite è l’ultimo capitolo uscito sulla vecchia console Sony (insieme alla console Microsoft) nel 2013. Ricevuto uno svecchiamento attraverso una remaster di trilogia messa in vendita su PlayStation 4 e Xbox One nel 2016, Bioshock Infinite è il capitolo che più vi consiglio dopo il primo e celebre Bioshock.
Sommerso di debiti sconosciuti anche da lui stesso, Booker DeWitt deve viaggiare fino alla città volante di Columbia per salvare una ragazza dal nome di Elizabeth, cui poteri fenomenali la aiutano ad aprire passaggi verso altre dimensioni. Giunto a Columbia, d’altronde, Booker comincerà a capire la trama oscura e maniacale con cui l’utopica città è stata sorretta in tutti questi anni, arrivando ad una verità che scombussolerà il suo passato e il suo futuro per sempre.
Inizialmente pensato con scenari diversi e alcune modalità di gioco differenti, nel corso della sua produzione il progetto ha subito diversi cambiamenti. Non sappiamo se la trama mutò la sua forma durante la travagliata produzione sulle vecchie console, ma l’unica cosa che vorrei sottolineare è la selvaggia cura della storia che Ken Levine ci ha regalato. Un prodotto raccontato in prima persona senza mai intercedere in una scena di intermezzo.
Una storia che si evolve di dialogo in dialogo attraverso passaggi della campagna singolo giocatore insieme a combattimenti frenetici all’ultimo sangue; Bioshock Infinite è un prodotto da giocare dall’inizio alla fine senza interruzioni. Un po’ come trattenere il fiato durante tutta la durata della main quest di otto/dieci ore, prima di prendere una boccata d’aria fresca e iniziare il criptico viaggio delle domande che balzeranno in testa una volta finita la storyline.
UNCHARTED 4: FINE DI UN LADRO
Lo so. Non poteva mancare in questa lista di giochi da provare sulla console Sony. Ma esiste un modo migliore per farsi catturare dalla bellezza dell’avventura, così come viene descritta e narrata nel capitolo finale di Nathan Drake in questo gioco?
Io credo di sì e vi mostro anche come.
È tutto qui. Quarantacinque secondi di puro marketing che raccontano in pochi framerate cosa è Nathan Drake e cosa farebbe per la sua continua voglia da cacciatore di tesori. Se questo non è abbastanza o non avete recepito il messaggio, allora vi consiglio di prendere il pad nelle mani e rivivere la sua ultima grande avventura.
Costretto a ritornare nel mondo dei ladri, il cacciatore di tesori, Drake, dovrà testare le sua capacità all’adattamento e i suoi limiti fisici per salvare le persone che ama, mentre la ricerca del tesoro pirata più grande di sempre si farà via via più estrema e all’ultimo sangue.
Il capitolo conclusivo della storia di Nathan Drake conduce ad un finale nostalgico e meraviglioso allo stesso tempo. Senza far emergere spoiler per coloro che ancora non sono riusciti a vivere il quarto capitolo del franchise, Uncharted 4 è
la ciliegina sulla torta verso un comparto grafico e alcune meccaniche di gioco perfette, che portano – ancora una volta – delle novità eccezionali all’interno del mondo creato da Naughty Dog.
Disponibile ora per un periodo su PlayStation Now o ad un prezzo stracciato nella collana “PlayStation Hits” sia in digitale che in formato fisico.
UNCHARTED: L’EREDITÀ PERDUTA
Annunciato prima come DLC di Uncharted 4, per poi prendere la propria strada come gioco standalone, Uncharted: L’Eredità Perduta dà il benvenuto ad una nuova protagonista su PlayStation 4: Chloe Frazer.
https://youtu.be/t8RNllDu_uU
Vista, accettata e amata nell’acclamato Uncharted 2: Il Covo dei Ladri e Uncharted 3: L’Inganno di Drake, Chloe Frazer è una vecchia fiamma del principale protagonista di questa immensa saga. In questo capitolo di questa generazione ritrova il suo spazio come protagonista del titolo, accompagnata nientemeno che dall’antagonista secondaria di Uncharted 4, Nadine Ross.
Alla ricerca di un antico manufatto, Chloe e Nadine dovranno vedersela contro il mercenario e speculatore di guerra, Asav, in una corsa contro il tempo prima che la zanna di Ganesh cada nelle mani sbagliate e pieghi l’intero popolo dell’India al volere di questo signore della guerra.
L’avventura seppur breve ma ricca di azione e momenti nostalgici porta il nuovo duo all’esplorazione della flora indiana. Immensi panorami, e foreste dalla vegetazione ricca e colorata sono l’epicentro di questo gioco targato Naughty Dog. Riprendendo il modello delle fasi esplorative nel deserto del Madagascar in Uncharted 4, le montagne indiane di questo titolo sono il terreno perfetto per un’esplorazione più profonda, insieme al ritrovo di tesori e casse da aprire, marchio di fabbrica dell’intera saga.
È un’avventura che vi terrà incollati allo schermo fino ai suoi titoli di coda, ma l’azione e l’umorismo di questa nuova protagonista vi catturerà dai primi minuti fino alla fine; concedendole, infondo, anche una seconda run con un livello di sfida più alto.
KINGDOM HEARTS III
Va bene. La lista di questi giochi sta oscillando a destra e sinistra cercando di avere un ordine di genere predefinito. Lo stesso ordine che vorremmo avere con questo franchise longevo, ma difficile credere che possiamo riuscirci in poche righe scritte.
Kingdom Hearts III è la conclusione di una saga – come definita dal suo creatore, Testuya Nomura – la saga di Xeharnot. Sequel di Dream Drop Distance, l’ultimo capitolo con Sora vede il protagonista dai capelli spinosi dover girare ancora per i vari scenari Disney in cerca del Potere del Risveglio. Un potere perso durante gli eventi di Dream Drop Distance, unico in grado di dare al nostro protagonista la forza necessaria per far parte dei sette Guardiani di Luce e preparasi allo scontro finale contro i tredici Cercatori dell’Oscurità.
Per quanto l’attesa di questo gioco è diventata con il tempo estenuante (attesa che, cronologicamente, si piazza sin dall’arrivo sugli scaffali di Kingdom Hearts II nel 2005), quando arrivò il fatidico annuncio nel 2013, le speranze di tutti quei sognatori si sono moltiplicate esponenzialmente in vista anche del progetto in uscita sulle console di nuova generazione; soprattutto sulla quantità e sulla qualità dei mondi Disney che la nuova tecnologia avrebbe potuto offrire ai giocatori.
Le novità più succose arrivarono solo un anno dopo, con i primi mondi ad essere annunciati e le prime meccaniche di gioco ad essere svelate. Nonostante la produzione ebbe un grosso rallentamento dovuto all’uso del motore grafico Luminous Studio, lentamente fino allo scorso gennaio 2019, i giocatori sono finalmente riusciti a mettere le mani su questo titolo.
Kingdom Heart III, tuttavia, non eccelle in quel prodotto di nicchia che ha caratterizzato tutti gli altri titoli usciti sulle principali console. Comunque è una conclusione che mantiene i suoi standard della serie, con inquadrature standard durante i filmati, combattimenti frenetici e magie di ogni tipo, ma non riesce a raggiungere il picco qualitativo che molti si aspettavano; dovuto anche dalla scarsità di storyline secondarie su alcuni mondi Disney. Riassunti, quest’ultimi, in pochissimi minuti di gioco senza un minimo filo logico che da sempre lega la vicenda principale della trama di Kingdom Hearts a quella della Disney.
Qualora non abbiate ancora provato questo titolo e siete curiosi di vedere la bellezza di alcuni mondi Disney su PlayStation 4, preparate valigia e Keyblade. Si riparte verso il Reame dei Cuori per sconfiggere qualche Heartless.
ASSASSIN’S CREED ORIGINS
Cosa c’è di meglio se non presentarvi il ritorno in grande di un longevo franchise con il classico dei trailer cinematografici, fiore all’occhiello del marketing Ubisoft sui suoi prodotti?
Assassin’s Creed ha conosciuto più bassi che alti dopo la trilogia incentrata sulle vicende di Ezio Auditore da Firenze. Con Origins, però, Ubisoft decide di fare un passo indietro. Di concedere un ampio respiro alla saga e di preparasi ad un rinnovo del franchise che sappia catturare anche il giocatore meno propenso a questa tipologia di giochi.
Assassin’s Creed Origins è quindi un ritorno, ma anche uno svecchiamento ad una saga lunga e che per il momento è lungi dal vedere il sole al suo tramonto. Le vicende narrano le origini del credo degli assassini e di come tutto abbia portato a quello che prima conoscevamo.
La formula di gioco cambia radicalmente, più improntato sul genere RPG mescolato all’open world, mettendo una progressione di livelli nel protagonista in grado di trasformarlo da semplice spadaccino ad assassino spietato.
Se non avete provato questo titolo, ma siete sempre stati curiosi del franchise in sé, e volete lasciarvi catturare dalla magia dell’Egitto, fidatevi perché questo titolo saprà catturarvi in tutto e per tutto. Anche in quei combattimenti legnosi e noiosi che hanno caratterizzato l’intera saga videoludica.
RED DEAD REDEMPTION 2
Non solo esclusive, non solo Ubisoft e Naughty Dog. Red Dead Redemption 2 è qualcosa di innovativo, qualcosa per cui vale la pena provare.
Nonostante il numero dopo titolo, questo gioco è in realtà un prequel delle vicende raccontate su PlayStation 3 con John Marston come protagonista. La storia si concentrerà sulle gesta di Arthur Morgan all’interno della banda di Dutch van der Linde, dopo il catastrofico colpo alla banca della città di Blackwater.
L’innovazione effettuata dai ragazzi di Rockstar Games è assolutamente superba per il genere open world. Camminata, corsa, cavalcata, sparatorie e un mondo vibrante e super vivo vi faranno immergere in questo scenario dell’America di fine ‘800. Non ci sono solo banche da rapinare, taglie da recuperare, carni da vendere e cavalli da curare. Il mondo di Rockstar è pieno e zeppo di altre cose da fare e completare tutto il diario di bordo di Arthur significa impiegare più di centoventi ore nel gioco (sessanta delle quali sono concentrate solo sulla storia principale).
Red Dead Redemption 2 è un titolo mastodontico in tutto. Un’epopea che vi porterà dall’inizio del gioco in una sola ed unica visione del mondo dell’America Occidentale prima del ventesimo secolo. Una ricostruzione fedele e accurata del mondo che ci circonda; una produzione durata moltissimi anni, ma che ha portato ad un prodotto fedele nelle promesse di Rockstar. Un titolo da provare assolutamente sulla console Sony.
ERICA
Infine per questa lista, ci tengo a mostrarvi un titolo fuori dal comune. Un nuovo modo di sperimentare il videogioco così come lo intendiamo.
Thriller interattivo davvero congegnale, quest’opera parla della protagonista, Erica, le cui scelte devono avvicendarsi per arrivare a scoprire una verità che si cela dietro la morte del padre.
Un prodotto che si discosta moltissimo dal genere, che guarda al mondo della cinematografia hollywoodiana per mescolarla dentro il gaming fatto di scelte psicologiche, dove – pad alla mano – bisogna aiutare la protagonista a raggiungere l’obiettivo finale. Un dramma fatto di più scelte, che strizza l’occhio al capolavoro Heavy Rain, ma che crea su di sé un’aura tutta magica per questo nuovo tipo di giochi.
Se non l’avete ancora provato e il trailer qui in alto vi ha incuriositi parecchio, allora approfittatene e scaricate direttamente dallo store PlayStation questa esclusiva di casa Sony.
perché non c ‘è Fortnite?
In questa lista consiglio giochi da riprovare o che non sono stai mai giocati, Andrea. Si tratta di una lista personale di alcuni dei videogiochi che mi sono piaciuti :)