Il videogiocaotore medio è una brutta bestia. Nella mia carriera videoludica ho visto tantissimi tipi di videogiocatore tra i più disparati, dal Sonaro incallito, al Boxaro che non deve chiedere mai, ma solo pagare una sottoscrizione a Gamepass. Ma quanti tipi di videogiocatore esistono? Tanti, anzi troppi: dal fanboy più accanito di un determinato titolo, fino a quello che si farebbe vendere aria dalla propria casa di produzione preferita e sventolare ai 4 venti di aver fatto un ottimo affare. Analizziamoli un po’ tutti in ordine assolutamente sparso.
Piccola premessa, questo è un articolo di tipo umoristico, non sentitevi troppo offesi se vi ritrovate in uno di questi cliché e luoghi comuni!
Il Casual Gamer
Colui che ha trovato la massima punta di godimento nel giocare a Candy Crush e ha fatto i caroselli in auto quando ha saputo che King ha buttato fuori diversi seguiti. Difficilmente in vita sua ha comprato mai una console e se l’ha fatto, è stata sicuramente una Wii (presa probabilmente come regalo dai nonni oppure con i punti dell’Eurospin).
Non ha comunque mai acquistato nessun gioco, restando ancorato al Wii Sport incluso nel bundle o forse, se ha deciso di aprire finalmente il portafogli, si è accaparrato un altro party game dove bisogna lanciare delle freccette. Ma il suo dispositivo preferito resta sempre e solo il cellulare o il tablet, almeno finche la batteria non si scarica.
L’Harcore Gamer Mobile
Una sottospecie del casual gamer nata negli ultimi anni, quando il mobile gaming è diventato un po’ più serio (…sort of). Schifa prepotentemente la categoria del casual gamer, non sapendo di appartenere lui stesso ad essa, solo perché non sopporta di allineare caramelle o gemme che siano. I suoi titoli preferiti sono senza ombra di dubbio Call of Duty (ma solo nella sua versione mobile) e alle volte Fortnite (ma guai a dargli mouse e tastiera, non saprebbe da dove iniziare).
Piccola hint: se ti ritrovi in questa categoria, sappi che ci sono tantissimi accrocchi che possono migliorare le tue skill, come ad esempio il BackBone One…così giusto per dire.
L’Hardcore Gamer
L’esatto contrario del Casual Gamer: lui ha lo smartphone, ma solo per consultare i vari social, ma schifa prepotentemente ogni gioco che gira su di esso. Esso possiede ogni console presente su questo pianeta e inizia ogni gioco a livello ultradifficile, bendato e mentre sta seduto sulle puntine, visto che in caso contrario non sarebbe una sfida degna della sua portata.
Passa almeno 23 ore su 24 a giocare per riuscire ad affinare la propria tecnica videoludica e non si stacca da un determinato gioco finché non ha spolpato ogni piccolo achievement, trofeo e Easter egg presente sul titolo del momento. Non disdegna mettersi in mostra con altri suoi simili grazie alle varie live su Twitch, che nessuno mai guarderà, ma che lui, imperterrito, continuerà a stremmare. Spesso e volentieri schifa le categorie che elencherò in questo articolo o comunque chi non la pensa come lui.
Il PC Master Race
Colui che odia dal profondo dell’animo ogni cosa che abbia un marchio Sony o Nintendo e, a malapena, digerisce Microsoft (solo perché sul 99% dei PC da gaming gira su Windows e perché il Gamepass c’è anche su computer). Passa più tempo a guardare la propria configurazione hardware, contornata dalle immancabili lucine, manco fosse un albero di Natale e a discutere di essa su Discord oppure sui vari gruppi che popolano Facebook (anzi a proposito, passa dal nostro gruppo Facebook che ci si diverte un botto!), che del videogioco in sé.
Non gliene frega nulla se il titolo è povero di contenuti, l’importante è che sprema all’inverosimile le sue due schede grafiche Nvidia 3090 (che lui stesso ha montato sul proprio hardware). Al posto del crocifisso sulla porta di casa, ha una foto con santino di Gabe Newell e considera STEAM la terra promessa di ogni videogiocatore; se incontra un giocatore da console, non farà altro che cercare di convincerlo del perché giocare su PC è meglio.
Il Nintendaro
Il Nintendaro ha solitamente un’età che supera i 30 (ma non sempre è così, capiamoci), era considerato un figo e fine conoscitore del videogioco, fino al Gamecube, ma dopo la Wii (che è stata acquistata semplicemente per partito preso), ha iniziato a lamentare una deriva troppo casual della casa di Mario.
Si risolleva con l’uscita di Switch e la difende a spada tratta, considerandola l’unica vera console per videogiocare (visto che gli altri fanno solo film interattivi). Una delle peculiarità del Nintendaro medio è il fatto di essere sempre e perennemente in bolletta a causa dell’inesistente deprezzamento dei titoli che girano sull’ibrida di Nintendo.
Ha in collezione semplicemente tutti i Super Mario, gli Zelda e, nel caso sia veramente un Nintendaro DOC, i Metroid. All’uscita del Wii U ha gioito in silenzio al fatto che questa fosse finalmente passata all’alta definizione, ma al suo fallimento ha dovuto obbligatoriamente fare seppuku e conficcarsi una katana nello stomaco al grido di: “Mamma Mia!”.
Il Sonaro
Il Sonaro è una categoria molto volubile, questo perché ha sempre cambiato idea all’uscita di una nuova console Sony. Se ai tempi di PlayStation 2 diceva: “Chissenefrega se la nostra console è la meno potente, noi abbiamo più giochi rispetto agli altri”, all’uscita di PlayStation 3 ha affermato: “Chissenefraga se alla concorrenza hanno più giochi, la nostra è più potente”. Con PlayStation 4, invece, dice un semplice “299 $”.
Purtroppo il Sonaro medio è una specie in via di estinzione a causa della penuria di console che affligge la nuova bimba di casa Sony ovvero PlayStation 5 e molti appartenenti a questa specie si cono convertiti al lato oscuro della forza, rappresentato da Xbox e il suo Gamepass. Ci resta malissimo quando scopre che le esclusive che lo avevano fatto innamorare all’inizio sono diventate multipiattaforma e non ha più nessun baluardo della “Sonità”, visto che molte di esse sono passate anche su Steam, tra cui il suo massimo esponente Kratos.
Il Boxaro
Se solitamente il Sonaro prendeva una PlayStation e la teneva fino alla fine della generazione in corso, Boxaro era, fino alla settima generazione di console, un masochista nato, questo perché stranamente aveva due console uguali con delle simpatiche lucette rosse che si accendono.
Solitamente invidioso delle esclusive altrui, ha goduto moltissimo quando il suo mentore, ovvero Phil Spencer, ha iniziato ad aprire il portafoglio e a comprare qualsiasi software house avesse fatto anche un solo videogioco in vita sua. Il suo baluardo è il Gamepass ovvero la frontiera del videogioco on demand. Vuole trasformare l’industria videoludica in un grande Netflix, ma con i videogiochi e spesso e volentieri se ne esce con sparate false quanto una banconota di 3 €, in cui afferma di essere contento per i successi della concorrenza.
Il Collezionista
Possiede ogni singola console, unità o accrocchio creato nella storia del gaming. Passa intere giornate su eBay a cercare qualcosa che gli manca, ed è disposto a dare cifre che rasentano il folle solo per affermare con i suoi simili: “Io ce l’ho”.
Gioca poco e di solito su PC emulando le vecchie glorie per NES con l’intento di preservare i suoi preziosissimi oggetti unici visto che i suoi acquisti sono principalmente atti all’esposizione. Questa cosa del gioco emulato lo fa andare molto d’accordo con il Nintendaro, almeno finché non tira fuori la sua rarissima e costosissima copia di Virtual Boy, gesto che fa scappare il Nintendaro a gambe levate urlando: “LA LA LA…NON TI SENTO…NON TI VEDOOOOO!”.
Il Jappofanboy
Il suo mantra è: “Se è import e da noi non è arrivato, sicuramente è figo!”. Solitamente è un amante dei GDR, ma non quelle porcherie (a suo parare) di Skyrim o Dragon Age, bensì dei vari Final Fantasy o meglio ancora Persona, i quali hanno raggiunto il massimo picco con gli spin off Final Fantasy: Tactics oppure Persona 5: Dancing in Starlight.
Su Facebook e Instagram posta quasi esclusivamente foto di Anime e solitamente vicino alle proprie console sfoggia, con fierezza, una serie di action figures, sempre a tema anime/robottoni. Il wallpaper del proprio PC è quasi sicuramente un’immagine al limite dell’Hentai o al massimo un robot giapponese, manco fosse un novello Otacon.
Il Livellatore
È solitamente una branca del PC Master Race, ma non sempre. Il suo obiettivo è livellare a più non posso potendo così sfoggiare il suo alter-ego virtuale a livelli inimmaginabili e potersene bullare con i compagni giocatori.
Amante di titoli alla World of Warcraft, è riuscito, grazie a loro, ad azzerare la sua già precarissima vita sociale, senza possibilità di ritorno, al punto che nelle rarissime occasioni dove si fa vedere in giro per il proprio paese di appartenenza, sembra quasi che coloro che lo conoscono abbiano visto l’apparizione della Madonna di Lourdes.
Ottimo articolo: mi ha fatto morire dal ridere perché racconta solo e soltanto la verità ahahaha