Si fa un gran parlare delle console di nuova generazione ovvero PlayStation 5 e Xbox Series X/S e del fatto che al loro lancio non abbiano giochi degni di nota da mostrare. Questa affermazione è vera, visto che per l’ammiraglia di casa Sony si ha un DLC e un remake, mentre nella casa di Redmond il nulla cosmico, solo giochi della passata generazione pompati all’inverosimile.
Tuttavia in passato, possiamo dire che è andata pure peggio con giochi assolutamente non degni di stare su una determinata console. Vere e proprie ciofeche videoludiche che ci hanno fatto esclamare: “Speriamo che i titoli futuri non siano tutti così!”
Quindi oggi ti voglio proporre i 10 titoli peggiori al lancio di una nuova console. Giochi usciti a circa un mese dalla release della macchina, ma che per un motivo o per un altro erano da evitare come la morte. Direi che possiamo partire.
Night Trap – Sega CD
Partiamo con un titolo che chiamarlo videogioco, sarebbe davvero fargli un complimento, visto che di questa categoria, ha davvero poco. Night Trap, infatti, era a conti fatti un film interattivo, ovvero un prodotto dove eravamo messi di fronte a delle scelte per far proseguire le scene che ci venivano proposte e dovevamo controllare le telecamere per vedere cosa succedeva in determinate stanze.
Horror di serie Z, una recitazione che definire pessima sarebbe riduttivo e una giocabilità assente, non si sa per quale oscuro motivo, negli anni, è diventato un’opera cult.
Curiosità numero 1 – tra gli attori che recitavano (sort of…) troviamo anche la defunta Dana Plato, direttamente dal cast di “Il mio amico Arnold”, popolare serie TV molto in voga negli anni ’80.
Curiosità numero 2 – Il gioco inizialmente doveva essere un horror a tutti gli effetti (come detto dal produttore nella docu-serie Netflix High Score), ma il fatto che la violenza e certi temi, nel medium videoludico, non erano ancora stati sdoganati, fecero diventare quello che poteva essere uno dei primi giochi adulti su console, la parodia di sé stesso. Tuttavia il tagliare e modificare non bastò a Night Trap e grazie a lui abbiamo la classificazione ESRB, per i contenuti violenti nei videogiochi, la quale sopravvive ancora oggi.
Street Fighter EX 3 – PlayStation 2
C’è stato un tempo dove il picchiaduro più famoso e giocato di sempre non era Street Fighter e nemmeno Mortal Kombat, ma Tekken, specialmente nella sua terza incarnazione uscita per PlayStation (chi utilizzava Eddie come proprio main character, è stato preso a parole da sempre).
In Capcom, probabilmente, avranno pensato che il far passare una serie dal 2D, con tratti anche po’ manga, tipico dello stile giapponese, ad un 3D, più realistico potesse far felici i giocatori. Esce quindi uno spin off della saga del picchiaduro più famoso di sempre, ovvero Street Fighter, ma con i personaggi tridimensionali e la sigla EX alla fine.
Inizialmente esce sulla prima console di casa Sony, ne vengono fatti due capitoli ed infine il terzo che nasce sulla neonata PlayStation 2. Il risultato un disastro: movimenti dei personaggi super legnosi, una velocità nulla e dei combattenti che hanno il carisma di un anziano mentre guarda e commenta i cantieri. Dopo questo la serie verrà cessata e mai più ripresa in mano (fortunatamente).
Need for Speed Pro Street – PlayStation 3
Se uno parla di Need for Speed, la prima cosa che gli viene in mente è: modificare le macchine, ma soprattutto corse clandestine su strada. Quindi perché farmi tutto un gioco basato sulle corse legali? In più, perché farlo così male?
Graficamente povero (ma essendo uscito nei primi mesi di PlayStation 3 ci sta), comandi assenti, ma la cosa peggiore era il gameplay che non divertiva manco per nulla. Fortunatamente, una volta assorbito questo scivolone, la serie tornò alle corse clandestine e le gare su circuito furono solo alcuni eventi in determinati giochi della serie Need for Speed. Ah, rimpiango i bei tempi di Need for Speed Underground 2!
Cruis’n USA – Nintendo 64
C’era un tempo dove un divertentissimo gioco di corse, fece capolino nelle sale giochi di tutto il mondo. L’ispirazione arrivava da Out Run, visto che c’era un percorso ben definito, ma ci aggiravamo per le strade statunitensi e, a differenza del titolo Sega, potevamo scegliere l’auto. Salti, alta velocità, grafica colorata, divertente come pochi, insomma un gioco fatto come Dio comanda e questo rispondeva al nome di Cruis’n USA.
Nintendo fece due più due e pensò che potesse essere perfetto per il lancio della sua console di punta, ovvero il Nintendo 64, ma se mi fai un downgrade grafico pesante, mi censuri tutte le cose che non ti vanno, tipo gli ammiccamenti delle ragazze all’arrivo, beh mi togli parecchio del fascino originale.
Mortal Kombat Gold – Dreamcast
Stesso discorso fatto per Street Fighter EX 3, visto che Tekken stava macinando record su record, anche la saga di Mortal Kombat, decise di darsi una svecchiata e passare al lato oscuro della terza dimensione. Il problema però, erano i controlli davvero disastrosi che ti facevano venire voglia di lanciare il pad dalla finestra, un sistema di armi totalmente inutile e diversi bug e glitch disseminati qua e la.
Curiosità – Mortal Kombat Gold fu fatto uscire due volte. La prima con tutti i difetti elencati sopra, la seconda per cercare di mettere una pezza al lavoro disastroso svolto, ma ormai il danno era fatto. Vedi che le patch di mille milioni di giga alle volte servono?
Red Steel – Wii
Quando fu presentata Wii, i creatori dietro Red Steel fecero la promessa di dare un’esperienza allucinante basata su controlli realistici, i quali ci avrebbero fatto sentire dei veri e propri samurai. A conti fatti abbiamo ricevuto un piattissimo FPS, dove si potevano usare anche le spade, con una grafica blanda e lento come il ragu che deve “poppiare” (ma almeno quello è buono). Non solo questo anche le cut scene erano doppiate in maniera così terribile da strappare un sorriso tra il divertito e lo schifato.
Cybermorph – Atari Jaguar
La cosa che più mi ha scandalizzato di questo Cybermorph è la pubblicità americana trovata su internet, dove un ragazzino, dopo la sua partita, vomitava sullo schermo (no, non scherzo). Credo che sia abbastanza realistica come reazione, visto che in questo titolo le cose da fare erano ridotte al lumicino, ma soprattutto il sistema di controllo era davvero terribile.
Il progetto Cybermorph, sulla carta, era qualcosa di davvero interessante, dovevamo girare con la nostra navicella per mappe sconfinate in una maniera che anticipava il free roaming. Grafica povera e controlli non all’altezza decretarono il fallimento questa uscita per Atari Jaguar (console già non propriamente fortunatissima di suo). Ma la cosa più irritante di tutte resta la testa fluttuante nella hub di gioco che ad ogni nostro scontro ci dirà, con voce robotica: “Where did you learn to fly?”.
Street Fighter: The Movie: The Game – PlayStation
Questo Street Fighter: The Movie: The Game, lo metto sempre, quando posso, nelle mie liste perché è un’idea così stupida da rasentare l’idiozia. Ho già parlato qui di cos’era Street Fighter: The Movie e del capolavoro incompreso che era (sì, sono ironico).
Sulla cresta dell’onda del successo del film, in sala giochi esce la sua versione videoludica, perché tutti al tempo volevamo essere un po’ Jean Claude Van Damme, ma oltre a questo, da li a poco sarebbe uscita anche la prima console di Sony ovvero PlayStation. “Mungiamo ancora un po’ i giocatori e facciamo uscire Street Fighter: The Movie: The Game anche lì” avranno pensato alla sede di Capcom e così fu. Una versione, molto, meno violenta di Mortal Kombat con una grafica pessima e controlli che sembrano creati da Geppetto (mi sono stancato di dire legnosi e non trovo altri sinonimi).
Knack – PlayStation 4
Questa è sicuramente la posizione più recente. Esce PlayStation 4 e Sony deve far vedere quanto la sua nuova console sia potente, ma soprattutto come sappia gestire gli effetti particellari per un effetto “WOW!”. Tirano fuori questo Knack, il quale doveva essere, secondo le parole di Sony, un misto tra: Crash Badicoot, Katamari Damacy e un pizzico di God of War. Praticamente tre giochi che non centrano nulla l’uno con l’altro. Il risultato? Un platform poco divertente, ripetitivo e frustrante come pochi.
Marky Mark & Funky Bunch – Sega CD
Abbiamo aperto per un titolo per Sega CD e chiudiamo con un altro titolo per la medesima console che ci ha regalato tantissime perle (di trash). Anche qui siamo di fronte ad un non gioco, dove non dovremo interagire nella maniera canonica, ma semplicemente controllando delle telecamere per fare il video musicale perfetto.
Presenziato dalla futura stella di Hollywood, che inizialmente voleva fare il rapper, ma probabilmente gli è andata male, Mark Wahlberg (TED 1 e 2, Pain & Gain, Max Payne e un altro miliardo di film di discutibile qualità). Lo scopo del gioco era creare il video musicale di Mark Wahlberg…direi che si commenta da solo.
Mi preme correggerti. Quanto scritto da te su Street Fighter EX non è propriamente vero. Se le intenzione della Capcom erano quelle, non fu questa casa a lavorare sui tre Street Fighter EX, ma lo affidarono ad uno studio esterno: Arika. Quest’ultima nel 2018 ha fatto uscire Fighting Layer EX, un sequel ufficiale 2.5D di Street Fighter EX3 visto che possiede tutti i diritti dei personaggi originali da lei creati. I tre Street Fighter EX non sono neanche così terribili, ma diciamo diciamo Arika voleva fare il passo più lungo della gamba con il terzo capitolo e ha mancato il colpo di parecchio. I personaggi tuttavia erano tutto tranne che mancanti di personalità, anzi… proprio il carisma dei personaggi ha spesso spinto i fan a chiedere una loro riproposizione anche nella saga originale.